Il Pescara esce indenne dal “Provinciale” di Trapani e festeggia la promozione in serie A
Di francodi Lorenzo Cristallo
È il Pescara la terza squadra promossa dalla B che nella prossima stagione, in compagnia di Cagliari e Crotone, farà ingresso nella massima serie. Gli abruzzesi dopo il successo ottenuto per 2-0, domenica scorsa, contro i siciliani guidati dall’ex Serse Cosmi, impattano 1-1 al “Provinciale” e conquistano il pass per la A, tre anni dopo l’ultima apparizione. Clima caldissimo a Trapani e non solo per le condizioni meteorologiche. Stadio stracolmo di presenze, ben 8.000 gli spettatori che hanno trasformato il “Provinciale” in un vero e proprio catino. Pronti-partenza-via e sono proprio gli uomini di Cosmi a portarsi in vantaggio al 5’ con Citro che raccoglie in profondità un assist di Coronado. L’attaccante dei siciliani a tu per tu con Fiorillo non sbaglia e sigla la rete della speranza per il Trapani. Nella prima frazione di gioco è evidente l’intensità e il temperamento delle due compagini che non disdegnano aggressività agonistica e fisicità nei contrasti. Gli abruzzesi creano anche un paio d’occasioni per riportare in parità il match, con Lapadula e Caprari, ma è abile l’estremo difensore avversario Nicolas a sventare ogni tipo di pericolo. Nella ripresa i siciliani non mantengono gli stessi ritmi forsennati avuti nei primi quarantacinque minuti e la banda di Oddo inizia a prendere il sopravvento, pigiando il piede sull’acceleratore. Al 56’ Verre approfitta di una defaillance difensiva degli avversari e da ben quaranta metri inventa un pallonetto che trafigge Nicolas. Goal da cineteca per i biancazzurri e corsa sotto il settore ospiti di tutti i calciatori del Pescara, intenti a festeggiare una rete dal profumo di serie A. A seguire il Trapani rimarrà anche in inferiorità numerica, per via dell’espulsione di Scognamiglio per fallo da ultimo uomo ai danni di Lapadula involatosi verso l’area avversaria. I restanti minuti di gara vedranno i siciliani impegnati in un forcing sterile ,condizionato molto dalla stanchezza, mentre gli abruzzesi controlleranno la gara senza particolari patemi e tentando delle folate offensive in contropiede. Dopo cinque minuti di recupero, decretati dal direttore di gara Maresca, termina il match ed esplode la gioia dei calciatori del Pescara e dei quattrocento supporters giunti in terra di Sicilia per seguire la propria squadra. Emozionante l’abbraccio al triplice fischio finale di Massimo Oddo nei confronti di Serse Cosmi. Un segnale di grande fair play e correttezza fra due professionisti che hanno guidato al meglio due compagini che si sono rese protagoniste in questo campionato. Al termine del match, l’allenatore abruzzese Oddo, ha elogiato tutti i suoi calciatori, la dirigenza, che non ha mai fatto mancare il sostegno e ha dato vita ad una progettualità ambiziosa, ed anche i tanti tifosi che per l’intera stagione hanno sostenuto i colori biancazzurri anche nei momenti più critici. Per ciò che concerne il futuro, l’allenatore pescarese ha affermato di trovarsi bene nella sua città e non vede, attualmente, una squadra che possa affascinarlo più del Pescara, mentre per quanto riguarda le probabili cessioni che la società effettuerà, spera che vengano trattenuti il maggior numero di calciatori possibili tra quelli che si sono resi artefici di questa miracolosa promozione, anche se dà per scontato la cessione di Lapadula, molto richiesto da vari club di serie A, tra i quali il Napoli, la Lazio e il Genoa. Infine una parola anche per il Trapani, dichiarando che la compagine siciliana per ciò che ha dimostrato durante la stagione, avrebbe meritato ,al pari del Pescara, la promozione in serie A. Cosmi, deluso e rabbuiato in viso, ha apprezzato di gran lunga l’atteggiamento di Massimo Oddo, che è corso ad abbracciarlo al termine della gara, sottolineando che allenatori giovani come lui, con un elevato grado di umiltà, siano davvero rari nel nostro panorama calcistico. Poi ha aggiunto che questa finale play-off persa brucia parecchio in quanto il tecnico umbro non crede di avere a disposizione, nella sua carriera, altre occasioni del genere per conquistare un traguardo così prestigioso. La festa nel capoluogo adriatico si è protratta fino alle prime ore dell’alba, caroselli e cori di giubilo per le vie di Pescara hanno fatto da cornice ad un evento vissuto con passione e carica emotiva dall’intera città che torna, così, nell’olimpo del calcio, tra le grandi della A, con l’obiettivo di continuare a stupire e non assumere i connotati di vittima sacrificale di turno.
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