Pogba e il gol scudetto, fanta-Lazio e la Roma nel mirino
Di Emanuele SaccardoLa Roma in mezzo a due fuochi: da un lato la capolista Juventus, che grazie alla rete di Pogba allunga a + 11 sui giallorossi; dall’altro l’arrembante Lazio di Pioli, capace di demolire la Fiorentina e agganciare il Napoli al terzo posto, distante soltanto 4 punti dalla seconda piazza occupata da Garcia e compagni. Questa la sostanza dei due posticipi di Serie A giocati ieri sera, il cui messaggio è chiaro: o la Roma ricomincia a macinare risultati diventando di nuovo amica della vittoria, oppure l’accesso diretto alla Champions League rischia di trasformarsi nell’ennesima occasione gettata al vento. Di scudetto non è nemmeno più il caso di parlare, è affare Juventus.
82′ Pogba
Contro il Sassuolo, si sa, la Juve ha sempre fatto fatica e spesso non è riuscita ad uscire dal campo con il bottino pieno. In questo momento della stagione, si sa, la Vecchia Signora sta accusando qualche acciacco di troppo (non ultimo lo scivolone interno in Coppa Italia contro la Fiorentina). I bianconeri ultimamente arrancano un po’, segnano poco e subiscono più del dovuto. Ci voleva una prova di carattere, in stile Conte per capirci; serviva gettare il cuore oltre l’ostacolo. Serviva fare un bel bagno nell’umiltà.
Così è stato. Allegri, conscio di avere un centrocampo con le batterie semi scariche e un reparto avanzato con le polveri un filo bagnate, aveva detto serenamente che sarebbe bastato un 1-0 per allungare sulla Roma. La profezia autoavverante ha il profilo di Pogba, il pezzo pregiato della scuderia torinese. Quando tutto sembra fermo, quando un tecnico ha l’intuizione giusta e toglie gli abulici Morata e Pereyra per fare spazio a Pepe e Llorente, quando passa all’inedito 4-4-2 per dare più peso al forcing offensivo, ecco spuntare il fuoriclasse che spacca e decide un match. Ripartenza orchestrata proprio da Pepe, aggancio al limite del francesino ed esterno destro chirurgico, elegante. Rete, tre punti, una bella fetta di tricolore in tasca.
Ci sono voluti 82 minuti perché Pogba pescasse il settimo jolly personale dal mazzo della stagione, in una gara in cui il Sassuolo rinuncia alla fase offensiva e difende ordinatamente con il 4-3-3. I neroverdi costringono la Juventus a sole conclusioni da lontano, contestualmente i bianconeri non fanno granché per risultare letali negli ultimi 16 metri: in mezzo al campo Vidal è un fantasma (cosa che al cileno è capitata sin troppo spesso negli ultimi mesi), lo stesso Pogba è nervoso, talvolta supponente. Pare che nulla possa scalfire la difesa strenua e generosa degli ospiti. Invece no, il transalpino dalla cresta dorata ricorda a tutti che se il mercato lo valuta quasi 100 milioni, un motivo ci deve essere; tipo risolvere gare come quella lì. Nota lieta per la Juve, dunque, che non festeggia soltanto tre punti pesanti: dopo 6 gare ufficiali la difesa torna blindata, dopo 302 giorni di assenza torna anche Barzagli (scampoli nel finale per il difensore toscano).
6′ Biglia, 65′ rig. Candreva, 75′ e 85′ Klose
Il calcio è così: un giorno sei sulla bocca di tutti per le virtù del gioco che esprimi e dei risultati che ottieni, quello seguente raccogli i cocci da terra dopo che un ciclone ha divelto le tue sicurezze recenti e una parte dell’identità che avevi faticosamente costruito. Lazio-Fiorentina è stato questo, un uragano biancoceleste abbattutosi sulla casa viola, una casa presumibilmente di cemento armato che, ora, avrà forse bisogno di qualche ritocco.
All’Olimpico è tutto chiaro sin dall’inizio: la Fiorentina è un pugile suonato dagli impegni recenti e gli 8 risultati utili consecutivi l’hanno forse saziata troppo. La Lazio è una bestia feroce con un appetito importante e diversi denti aguzzi: Klose, Candreva, Felipe Anderson e Biglia, incisivi nel vero senso della parola. Dopo 6′ i padroni di casa sono già avanti proprio grazie a Biglia, poi la squadra di Pioli cerca il colpo del ko ma Neto dice no più volte ad Anderson, Klose e ancora a Biglia.
Montella non riesce a scuotere i suoi, la reazione gigliata è timida e tutt’altro che efficace. Le pallottole di gomma rimbalzano sul petto d’acciaio della Lazio, che trova il raddoppio con Candreva (rigore concesso per un fallo ingenuo di Tomovic su Anderson). Dal 65′ arriva un gol ogni dieci minuti, e sono tutti griffati Klose. Il bomber tedesco raggiunge quota 11 in stagione (8 in Serie A, 3 in Coppa Italia), con la doppietta di ieri fanno 5 – più 2 assist – nelle ultime 7 uscite, in tutto 50 timbri da quando veste la maglia biancoceleste. Non male davvero per un fresco Campione del Mondo che si sente un ragazzino a dispetto della carta d’identità. Pioli ha già suonato la carica: Napoli e soprattutto Roma sono in preallarme.
CLASSIFICA:
Juventus 61, Roma 50, Napoli e Lazio 46, Sampdoria e Fiorentina 42, Genoa*37, Torino e Inter 36, Milan e Palermo 35, Udinese* 31, Sassuolo, Verona ed Empoli 29, Chievo 26, Atalanta 24, Cagliari e Cesena 20, Parma** 11.
* una gara in meno
** due gare in meno
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