Striscioni e cori della vergogna che fanno male al calcio

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striscioni ciro espositodi Lorenzo Cristallo
Il calcio italiano è reduce da una settimana difficile dal punto di vista del tifo. Roma e Firenze sono stati teatro di vicende scabrose, dai connotati beceri in cui una parte della tifoseria organizzata ha espresso il peggio di sé.
Sabato scorso a Roma era di scena la tanto temuta sfida dal punto di vista dell’ordine pubblico tra Roma e Napoli. Partita ad alto rischio dopo la morte di Ciro Esposito, quando il 3 maggio scorso in occasione della finale di Coppa Italia Napoli-Fiorentina che si disputò a Roma, venne gravemente ferito a colpi di pistola dall’ultra giallorosso Daniele De Santis, per poi morire il 24 giugno scorso.
Per non correre rischi il match è stato disputato alle ore 12,30 per creare le migliori condizioni logistiche e di sicurezza. Ma nonostante ciò, non si è previsto quello che poi è andato in scena nella curva sud. Sono stati esposti striscioni offensivi nei riguardi di Antonella Leardi, la madre di Ciro Esposito, accusata da una parte della tifoseria romanista di lucrare sulla morte del proprio figlio. Alcuni striscioni recitavano: “Dopo il libro….il film”, addirittura si è arrivati ad osannare Daniele De Santis con un “ Daniele uno di noi”. Tutto ciò ha mortificato non solo la signora Leardi, che in questi mesi dopo la tragica scomparsa di Ciro, è stata impegnata in varie manifestazioni per promuovere la lealtà, la sportività, la non violenza nel mondo del calcio; ma ha colpito in negativo tutta l’opinione pubblica che è stata costretta ad assistere ad uno spettacolo vergognoso ed osceno, aldilà di ogni limite del decoro.
La domanda che ci si pone è come sia stato possibile che nonostante i controlli fuori lo stadio che vengono riservati agli striscioni, che per legge devono essere srotolati per leggerne il contenuto; quelli di sabato scorso in curva sud siano passati inosservati nonostante rappresentassero delle offese ignobili nei confronti della madre coraggio Antonella e di suo figlio Ciro.
Il giudice sportivo Tosel comunque al netto di ciò che è amaramente accaduto ha disposto la chiusura per un turno della curva sud, quindi in occasione di Roma-Atalanata del 19 aprile prossimo, la parte di stadio dove sono avvenuti questi fattacci sarà completamente deserta. Il presidente della Roma, James Pallotta, è molto arrabbiato per ciò che è accaduto e in seguito alla squalifica della curva romanista ha definito gli autori di questi gesti dei “fottuti idioti”, ha utilizzato un termine forte, a tratti scurrile perché gli autori di questo gesto non possono essere definiti diversamente.
Situazione analoga è andata in scena a Firenze, martedì sera, in occasione della semifinale di ritorno tra Fiorentina e Juventus. I viola sono stati eliminati dai bianconeri con un perentorio 0-3 e una parte della curva Fiesole, si parla di circa duecento tifosi viola, hanno pensato bene di lasciare un segno indelebile in questa partita intonando cori altamente offensivi nei confronti di Gaetano Scirea, nei riguardi di Gianluca Pessotto rimarcando la sua triste vicenda personale, quando nel 2006 tentò il suicidio e osannando alla tragedia dell’Heysel dove persero la vita molti tifosi juventini.
Uno squallore assoluto, una caduta di stile rovinosa. Anche in questo caso si attendono provvedimenti da parte del giudice sportivo per non lasciare impuniti questi atteggiamenti che nulla hanno a che vedere con lo sport.
Queste due vicende hanno purtroppo messo in risalto il mondo oscuro che gravita attorno alle curve degli stadi. Tifoserie eterogenee, che ospitano non solo semplici supporters ed appassionati ma sono il covo di frustrati, pericolosi ultras che inneggiano alla violenza, che non hanno rispetto della vita altrui e calpestano ogni tipo di sentimento senza ritegno e cura. L’augurio come al solito è che la musica cambi, che le curve possano essere popolate da bambini, da persone vogliose di assistere ad uno spettacolo sportivo e non da teppisti immorali e socialmente pericolosi.


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