Amarcord, Zoff: “Il campetto insegna la vita”

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«Oggi manca il campetto, l’oratorio. Oggi i campetti sono tutti chiusi a chiave. Per entrarci devi pagare. E quando paghi poi le cose cambiano, salta la legge del campo dove il più forte o il più bravo vince e dove tutti migliorano.

Al campetto siamo cresciuti tutti, magari con un parroco o un adulto che ti levava il pallone se non andavi a messa… Oggi ci sono le scuole calcio con allenatori preparatissimi, con tanto di patentino. Bravissimi, che ti insegnano a stoppare la palla di piatto o col collo del piede, ma la creatività?

Non sono un nostalgico, non lo sono mai stato, credo che ognuno sia figlio della propria epoca. E per fortuna, aggiungo. Non è vero che una volta tutto era meglio, non scherziamo. Però ci sono alcune cose che andrebbero tenute in maggiore considerazione, come l’educazione alla creatività dei piccoli calciatori. Devono essere liberi di giocare, devono sentirsi liberi. Senza genitori che pretendono di avere figli campioni a dodici anni, facendo in realtà solo loro del male.

All’oratorio si cresceva imparando che nulla nella vita è dovuto: se uno è più bravo, magari vince. E allora tu per essere bravo uguale devi correre di più, essere più furbo, applicarti, imparare, crescere. Perché nessuno lo farà per te… Il campetto insegna la vita».

[Dino Zoff – 🎙 Sette, Corriere della Sera]


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