I primi 40 anni di Gennaro Gattuso
Di Lorenzo CristalloE’ giorno di festeggiamenti, quest’oggi, per il tecnico rossonero Gennaro Gattuso. “Ringhio” compie 40 anni e in un’intervista esclusiva rilasciata al microfono di Mediaset Premium Sport ha ripercorso alcuni passaggi della sua carriera da calciatore, quando giovanissimo volò in Scozia per giocare tra le fila del Glasgow Rangers, per poi tornare in Italia e nell’estate del 1999 trasferirsi al Milan, dove rimase per ben tredici stagioni. Facendo un passo indietro con la memoria tornano alla mente campioni con i quali ha condiviso successi e qualche amarezza, allenatori che hanno forgiato la sua personalità, con i quali è nata una solida amicizia, uno su tutti Carlo Ancelotti. Ed infine i propositi attuali, ossia quelli di condurre il “diavolo” il più in alto possibile, recuperando posizioni in campionato e ben figurando sia in Europa League, dove il Milan è atteso dalla doppia sfida contro i bulgari del Ludogorets valevole per i sedicesimi di finale, che in Coppa Italia dove i rossoneri se la vedranno con la Lazio, in una semifinale dall’elevata posta in palio.
Un Gennaro Gattuso, quindi, allo specchio che non lesina giudizi nei riguardi del gruppo che allena, senza tralasciare l’aspetto riguardante la sua famiglia, tassello fondamentale che lo ha profondamente arricchito ed è stato imprescindibile nel momento di assumere delle decisioni, soprattutto durante la sua carriera, sino ad ora, di allenatore. Questo un estratto delle dichiarazioni più interessanti rilasciate dal tecnico calabrese: “Nel 2012 quando lasciai il Milan nonostante l’insistenza di Galliani ero convinto che fosse finita un’epoca: stava cambiando la mentalità, anche in allenamento. Con tanti giocatori giovani, certe cose che dicevi venivano assorbite in modo polemico: non volevo essere un peso”.
Confrontando,invece, due allenatori che conquistarono successi prestigiosi al timone del club rossonero, ossia Ancelotti ed Allegri, questo il giudizio espresso da “Ringhio”: “Ancelotti non solo un allenatore, ma anche un amico e un papà. Allegri si fa scivolare le cose e non si piange mai addosso. Anche se quando eravamo insieme al Perugia, ed era capitano, pensava solo agli affari propri, non aveva né regole né filtri”. In merito al ruolo di allenatore, queste le sensazioni che prova: “Da giocatore mi divertivo di più. In panchina sento più responsabilità, soprattutto quando sono a San Siro e le cose non vanno bene. Ma allenare il Milan a 40 anni mi riempie di orgoglio”.
A seguire svela un retroscena familiare di quando firmò un pre-contratto con la nazionale del Kazakistan, con la prospettiva di trasferirsi nella freddissima Astana: “Ho portato Monica (la moglie) ad Astana. C’erano 20-30 gradi sotto zero, ho fatto un passo indietro. Aveva ragione lei, spesso è così. Io mi faccio prendere, non sono un calcolatore, tante volte ho messo lei e i nostri figli in grandissima difficoltà”. Proiettandosi in ottica futura, Gattuso svela quali siano i suoi desideri: “Oggi ho grandissima voglia di fare questo mestiere, mi fa sentire vivo e voglio migliorarmi. Sono in una grandissima società, fino a sei mesi fa non potevo pensare di avere un’occasione così. Può succedere anche che fra tre anni mi scoccio e non alleno più. Quando inizio a non sentirmi bene con me stesso mi spengo come un cerino. Un regalo per i quarant’anni? Vorrei essere meno focoso, meno incazzoso, più calmo: sembra che mi diverta ma faccio fatica. Mia moglie dice che sono un pazzo da rinchiudere”.
Infine Gattuso traccia un bilancio su queste prime settimane alla guida dei rossoneri: “La nuova società ha investito moltissimo, mi ha dato grande responsabilità e fiducia, da parte mia c’è grande rispetto e farò di tutto per continuare. Ma non voglio essere un peso per il Milan, anzi. Sono l’ultimo problema. E’ normale che mi piacerebbe continuare, mi sento ancora a casa mia, con ancora più responsabilità nei confronti del club rispetto a quando giocavo. Dobbiamo proseguire lavorando, non pensare che Milanello sia una beauty farm dove si viene a passare il tempo”. Non resta, quindi, che augurare buon compleanno a “Ringhio” Gattuso, ex calciatore battagliero ed ora tecnico intraprendente.
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