Serie A: vincono Monza,Lazio, Roma e Frosinone

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Notte fonda per la Salernitana a Monza: 3-0 e ora Paulo Sousa rischia
La Salernitana cade in trasferta contro il Monza perdendo 3-0 nel lunch match dell’ottava giornata di Serie A. L’approccio della Salernitana è stato totalmente errato. Squadra scarica, spenta, troppo prevedibile: il Monza ha sfruttato il momento negativo di una squadra che non è riuscita a reagire nemmeno dopo il gol di Colpani al 9′: inserimento in area per il centrocampista scuola Atalanta, palla spostata col mancino e diagonale col destro imparabile per Ochoa. Nel giro di dieci minuti Samuele Vignato ha sfruttato un’altra disattenzione della retroguardia granata, il gol da rapace d’area ha rappresentato una mezza sentenza. La differenza maggiore si è notata a centrocampo, zona in cui i padroni di casa hanno fatto il bello e il cattivo tempo: la coppia Pessina-Gagliardini ha dominato in mediana, la squadra di Sousa non è riuscita a cambiare le sorti nemmeno col piede delicato di Candreva.
Nella ripresa Paulo Sousa ha provato a dare una scossa a un gruppo demotivato. I tre cambi non hanno però sortito chissà quale effetto: i campani hanno mantenuto i ritmi bassi, a velocità ridotte i padroni di casa hanno gestito senza mai andare in affanno: da evidenziare la prova della difesa di Palladino, attenta in ogni circostanza. Il lampo è arrivato su un errore in lettura di D’Ambrosio, ma il tiro di Dia – dopo una serie di rimpalli – è terminato sulla traversa rimbalzando sulla linea. L’occasione ha dato una svolta a una gara nata storta, ma a spegnere i sogni della Salernitana è stato Di Gregorio, fenomenale sul tiro di Candreva: a dieci minuti dal termine è stato Matteo Pessina ad emettere la sentenza definitiva dal dischetto, dopo un fallo di mano di Pirola sul tiro di Bondo. Nel finale Gagliardini ha sfiorato l’eurogol in rovesciata, ma la girata dell’ex Inter si è fermata sulla traversa.

Avanti 2-0 la Lazio si fa rimontare dall’Atalanta, ma poi ci pensa Vecino: finisce 3-2
Partita per cuori forti all’Olimpico, con la Lazio che porta a casa tre punti quando tutto lasciava pensare a l’ennesima giornata di rimpianti. Avanti di due reti, i biancocelesti si fanno riprendere. Ci pensa Vecino a sette minuti dalla fine a regalare un successo divenuto ormai insperato e per questo ancora più bello: 3-2 il finale e alcune indicazioni importanti, soprattutto in attacco.
L’Atalanta paga l’inizio complicato, con un’autorete sfortunata di De Ketelaere dopo 5′ e un raddoppio subito all’11’ che metterebbe ko anche un toro. Gli sforzi compiuti per rimontare, trovando il gol con Ederson e Kolasinac e le fatiche di Lisbona alla lunga si fanno sentire. Si rivede Scamacca ma l’attaccante deve ancora ritrovare il ritmo, male Pasalic come sostituto di Koopmeiners, con Gasperini costretto a gettare nella mischia l’olandese già nella ripresa. Passo indietro per la difesa, che dopo tre partite consecutive senza subire reti ne incassa tre in una volta sola. I nerazzurri vanno alla pausa con 13 punti, ma sempre avanti ai biancocelesti.

Il Frosinone torna a vincere: due talenti affondano il Verona
Tre settimane dopo i quattro gol rifilati al Sassuolo, il Frosinone giovane e brillante ritrova la vittoria in campionato dopo due pareggi di fila e una sconfitta, nell’ultimo turno, contro la Roma. Lo fa contro un Hellas Verona un po’ troppo rinunciatario, al termine di una partita molto intensa. Dopo un palo di Soulé, arriva il vantaggio ciociaro con Reinier all’esordio in Serie A. Palla in profondità per Cheddira, conclusione di prima intenzione che si stampa sul palo. Sulla ribattuta però si fa trovare pronto il talento arrivato dal Real Madrid, che ribadisce facilmente in fondo al sacco. E’ l’ultima emozione prima del duplice fischio, lo Stirpe si gode un quarto d’ora di festa.
L’inizio della ripresa coincide con il miglior momento del Verona. Dopo pochi minuti Ngonge spreca una buona opportunità, non centrando la porta da buona posizione. Poi è Terracciano ad andare vicino al gol con un colpo di testa. Ma la reazione dura poco più di dieci minuti, poi torna a farsi preferire il Frosinone che ricomincia a flirtare con la rete coi soliti Cheddira e Soulé, sicuramente tra i migliori in campo: l’ex Bari spara fuori, l’argentino sbatte ancora sul legno. Dopo il legno arriva il raddoppio di Soulé con un colpo di testa sul cross al bacio di Marchizza. Solo al 94′ Djuric, entrato dalla panchina, di testa svetta alle spalle di Romagnoli e realizza l’1-2 per il Verona.

Poker Roma a Cagliari, ma Mourinho non può sorridere: c’è la tegola Dybala
La Roma esce dalla crisi battendo il Cagliari 4-1 nel match delle 18. Si ferma per i giallorossi, però, Paulo Dybala: l’argentino ha preso un colpo sul ginocchio ed è uscito dal campo in lacrime. Da capire l’entità dell’infortunio patito.
Al 19′ la difesa di Ranieri decide che le regole del fuorigioco non si applichino allo scambio Spinazzola-Aouar. L’ex Lione ringrazia e infila il portiere rossoblù. Tempo due minuti e la Roma serve il bis: il solito Dybala lancia Karsdorp in una prateria a destra. Altra topica collettiva della retroguardia cagliaritana: nessuno segue Lukaku che, tutto solo, devia in porta il cross dell’olandese. Superata la sfuriata giallorossa, il Cagliari fatica a reagire. Alla mezz’ora Lukaku pecca di generosità, servendo Dybala in posizione defilata anziché puntare la porta. Pochi minuti dopo, è proprio l’argentino a portare brutte notizie: l’ex Juve finisce a terra in un contrasto con Prati. Dalla dinamica si direbbe solo una botta, ma Paulo chiede il cambio ed esce in lacrime

Ad inizio ripresa Belotti, subentrato all’infortunato Dybala, firma il 3-0 della Roma. Imbeccato in verticale da Paredes, Belotti affronta e disorienta con le sue finte Zappa: mandato al bar il laterale, il Gallo incrocia a tu per tu con Scuffet. All’ora di gioco il Cagliari esce definitivamente dalla partita, la Roma firma il poker con Lukaku che trova la sua prima doppietta in questo campionato su assist di prima di Paredes. Al 72′ gol annullato ai sardi dopo l’intervento del Var per fuorigioco di Azzi. Il Cagliari almeno bene e all’87’ trova il gol della bandiera con Nandez su calcio di rigore, penalty procurato da un’ingenuità di Cristante.


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