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Giornata frenetica ieri sull’asse Torino-Milano-Madrid, tra Juventus e il Real Madrid per Cristiano Ronaldo. E’ ormai certo che il calciatore portoghese abbia scelto la Juventus e che anche la proprietà bianconera stia facendo di tutto per accontentarlo, ma c’è di mezzo il Real che ieri ha alzato la richiesta per il cinque volte campione d’Europa.

Telefonate e consultazioni a Torino, Milano e Madrid in una giornata, quella di ieri che ha fatto segnare un ulteriore passo in avanti, anche se minimo per la fumata bianca. José Angel Sanchez (braccio destro di Florentino) e Jorge Mendes sono ai ferri corti e la loro amicizia si è bruscamente interrotta dopo l’intromissione della Juventus. Le ultime secondo quanto riporta oggi la Gazzetta dello Sport: il Real fa melina sul prezzo da 100 milioni convenuto a gennaio con il giocatore. «L’impegno scadeva il 15 giugno» oppure «servono più di 100 milioni», sono le frasi salienti emerse dal faccia a faccia.

Florentino Perez secondo i media spagnoli vorrebbe 120-130 milioni. Nel vertice la cifra è rimasta nell’aria. Anche per questo motivo Mendes è tornato in Portogallo con l’idea di far decantare le situazioni. E la Juve asseconda la strategia. Del resto il feeling con CR7 è più forte anche delle indiscrezioni del Sun che punta sull’ingresso in scena del Manchester United. In realtà i rapporti tra la star di Funchal e il «maestro» Mourinho si sono raffreddati da tempo: difficile tornino insieme. Pure la pista Psg rimane più teorica che altro. Anche per effetto del contenzioso per il Fair Play finanziario. E poi se Al Thani non molla Neymar è dura che a Madrid accettino di cedere Ronaldo al club parigino. Autentico surplace, insomma. A tutto vantaggio dei bianconeri.

La Juventus intanto raggranella, è il caso di dire, i contanti per il Real Madrid e ieri 10 milioni sono stati incassati per Cerri, dopo i 20 ottenuti per Mandragora, un bottino già consistente, ma bisogna realizzare altre due cessioni. Adesso sarà il turno di Sturaro verso la Premier League, ma soprattutto di Gonzalo Higuain che andrà al Chelsea a riabbracciare Maurizio Sarri.

Itasportpress

 

“E’ la fine di un sogno”. Il Brasile si ferma ai quarti, battuto 2-1 dal Belgio, e la stampa esprime il proprio dispiacere per l’eliminazione di Neymar e compagni, partiti per la Russia con il sogno di conquistare la sesta Coppa del mondo. Nel mirino la difesa, che “mai aveva subito due gol nella stessa partita con Tite” e in particolar modo Fernandinho, autore della sfortunata autorete che ha spianato la strada ai Diavoli Rossi. “Nonostante buoni momenti difensivi, la Seleçao e’ stata punita dall’autogol di Fernandinho, gia’ protagonista in negativo della storica sconfitta per 7-1 contro la Germania quattro anni fa”, ricorda implacabile Uol Esporte, mentre Globoesporte.com esalta anzitutto i meriti “del trio belga De Bruyne, Hazard, Lukaku nel primo tempo, il Brasile si e’ svegliato dopo il gol di Renato Augusto e ha messo pressione nella ripresa, ma torna a casa frustrato”. “E’ la fine del sogno brasiliano”, rincara la dose Terra, puntando anche il dito contro l’arbitro serbo Mazic e, soprattutto, contro “la mancanza di prestigio della Cbf nella Fifa che potrebbe aver danneggiato la Seleçao”.

“Non era certo quello che volevamo. Lasciamo questo Mondiale con grande tristezza, abbiamo lottato fino alla fine. Abbiamo perso contro una grande squadra. Abbiamo un gruppo combattivo, con giocatori che hanno le potenzialita’ per vincere il prossimo Mondiale”. A dirlo il capitano del Brasile, Joao Miranda, dopo la sconfitta di Kazan contro il Belgio. A Tv Globo ha parlato anche Renato Augusto, autore dell’illusorio 1-2 nella ripresa: “Dopo il primo gol ci siamo un po’ disperati, abbiamo preso il secondo ed e’ diventato tutto piu’ difficile. Ci siamo battuti fino alla fine”.

“Il calcio ha molte variabili. Aspetti tattici, tecnici, fisici ed emotivi. Il Belgio ha giocatori di alto livello e Courtois era in gran serata. Non mi piace parlare di fortuna, non ci credo. Courtois e’ stato bravo, non fortunato. Abbiamo avuto la partita in mano per due terzi, con qualita’. Il Belgio ha avuto tre occasioni e ne ha sfruttate due. Ha tradotto in gol le sue opportunita’. E’ molto difficile parlare, ma e’ stata una gran partita”. Tite prova ad analizzare cosi’ la dolorosa sconfitta contro il Belgio che elimina il Brasile dai Mondiali.

 

Un mese e mezzo dopo l’annuncio, l’avventura di Carlo Ancelotti al Napoli può ufficialmente cominciare. Il tecnico emiliano parlerà alla stampa lunedì 9 luglio, giorno del raduno, ma l’arrivo in città è stato anticipato a venerdì per motivi… tecnico-logistici. Urge infatti un incontro con il presidente De Laurentiis per organizzare gli ultimi dettagli dell’estate, e magari parlare anche di mercato. Incontro che avverrà in un luogo top secret, dato che il centro sportivo di Castelvolturno, dove Ancelotti non si è ancora recato, è offlimits a causa di lavori di ristrutturazione (verrà ampliata la sala relax per i calciatori e verranno migliorati gli spogliatoi). Non è da escludere che presidente e nuovo allenatore si vedano non lontano da quella che sarà l’abitazione del tecnico emiliano. La scelta della casa è stata affidata alla figlia Katia, che ha optato per Parco Materazzo, zona Vomero, dove la ragazza ha trovato un appartamento anche per sé e il marito Mino Fulco, che sarà nutrizionista del Napoli. Curiosamente, la casa di Ancelotti sarà la stessa in cui hanno abitato due illustri recenti ex della storia azzurra: Edinson Cavani e Gonzalo Higuain

 

 

Dopo un passato alla Juventus, Fernando Llorente potrebbe presto tornare in Italia, questa volta nelle schiere del nemico, il Napoli. In queste ore, infatti, l’attaccante sembra essere nel mirino del club partenopeo. Il fratello e agente dell’ex bianconero ha commentato così i rumors ai microfoni di CalcioNapoli24: “Futuro a Napoli? Non sappiamo nulla, al momento non ci ha contattato nessuno. Certo, saremmo onorati di trattare con gli azzurri perché parliamo di un top club del calcio italiano, poi Ancelotti è uno dei più grandi allenatori al mondo. Tottenham? No, sicuramente non rinnoveremo il contratto con gli Spurs a scadenza nel 2019”.

 

 

Alla scadenza dei termini per la presentazione delle domande di ripescaggio per le societa’ non aventi diritto, il Dipartimento Interregionale rende noto che hanno presentato domanda di ammissione al campionato di Serie D 2018/2019 i seguenti club (in ordine alfabetico): Alto Tavoliere San Severo, Anzio, Castelvetro, Correggese, Fabriano Cerreto, Grumellese, Jesina, Lumezzane, Montebelluna, Nuorese, Rignanese, Varese e Varesina (Serie D); Agropoli, Busto, Cannara, Citta’ S. Agata, Classe e Villafranca (Eccellenza). Ogni richiesta, con la documentazione allegata, sara’ esaminata dalla Co.Vi.So.D, che ne comunichera’ l’esito.

 

Esplode la polemica tra la Ferrari e la Mercedes dopo la vittoria della scuderia di Maranello a Silverstone, gara di casa di Lewis Hamilton.

Il tamponamento al via subito dal campione del mondo da parte di Kimi Raikkonen ha mandato su tutte le furie la scuderia tedesca e lo stesso pilota anglocaraibico, che nel dopo gara, nonostante il secondo posto, si è rifiutato di stringere la mano al finlandese e ha anzi rilasciato alcune frasi sibilline sul podio: “Ci sono stati delle tattiche interessanti da parte degli altri, ma noi continueremo a lottare…”.

In conferenza stampa non è tornato sui suoi passi, anzi: “Il problema della mia gara? È stata la Ferrari che mi ha colpito. Io ho lottato, non ho mollato e mai mollerò”.

La bufera, esplosa subito sui social, si è poi scatenata anche nel paddock dopo alcune dichiarazioni pesantissime del team manager Toto Wolff a Sky: “A Le Castellet siamo stati buttati fuori, questa è la seconda volta, sono tanti punti persi nel costruttori. Per dirlo con le parole di James Allison ‘è stato fatto deliberatamente o si tratta di incompetenza?’ Questo è il nostro dubbio”.

Frasi a cui ha immediatamente risposto Maurizio Arrivabene: “Se davvero Allison ha detto una roba del genere, dovrebbe vergognarsi, bisogna esser eleganti e saper perdere. Vogliono insegnarci ad essere dei gentleman, cominci lui per primo. Poi incompetente chi? Kimi?”.

“Perché si è incattivito? Perché ha perso a casa sua. Si guardi la telemetria. il suo pilota è partito male… quando non sei abituato a prendere batoste fai un po’ fatica ad accettarlo”.

Più tardi Wolff ha corretto il tiro: “Era solo una battuta ma siamo stanchi di queste situazioni, siamo stati buttati fuori in due gare su tre”.

Così invece il protagonista dell’episodio, Raikkonen: “Alla curva 3 ho avuto un bloccaggio e ho finito per colpire Hamilton e probabilmente per colpa mia si è girato. E’ stato un mio errore, a volte succede, e non è stata una gara ideale per me”.

La penalizzazione di 10 secondi: L’errore era mio, va bene così, me la meritavo. Ho scontato la penalità e poi sono tornato a lottare, è così che si fa. Sicuramente senza quell’errore sarebbe andata ancora meglio, ci ho provato, ho fatto tutto il possibile per ottenere il risultato migliore”.

 

Serve rispondere alla Juventus. E il Napoli non sta a guardare. Se i bianconeri lavorano per portare in Italia niente meno che Cristiano Ronaldo, i vice campioni d’Italia sono in pressing su Angel Di Maria. Dopo un primo sondaggio, Aurelio De Laurentiis è passato ai fatti, offrendo al calciatore un contratto fino al 2021 a 5 milioni di euro netti all’anno. Al momento, al Psg, Di Maria guadagna il doppio, ma ha il contratto in scadenza nel 2019. Ecco, quindi, che l’offerta del Napoli è da considerarsi particolamente competitiva.

Il Psg, che ha abbondanza di talento in avanti, è disposto a cedere Angel Di Maria e il Napoli non vuole perdere l’occasione di regalare a Carlo Ancelotti un top player in grado di alzare ulteriormente la competitività della squadra che l’anno scorso con Sarri in panchina ha sfiorato il miracolo, ovvero soffiare lo scudetto alla Juventus. Ancelotti, va ricordato, ha già allenato Di Maria ai tempi del Real Madrid, facendogli spesso occupare la zona centrale del campo, dove Di Maria (mancino puro) ha più volte operato da mezzala sinistra. Con Hamsik pronto a cambiare collocazione tattica, ecco che Di Maria potrebbe essere utile…due volte.(mediaset)

 

 

 


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