Paquetà contento del Milan. Napoli: Fabian Ruiz non crede allo scudetto.

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“Scudetto? E’ difficile. La Juve ha un grande potenziale, ma ci proveremo, daremo tutto, ma sappiamo che sarà dura”. Lo ha detto Fabian Ruiz, centrocampista spagnolo del Napoli, intervistato dalla testata spagnola El Correo de Andalucia. Ruiz è tornato in Spagna per ricevere un premio come giovane dell’anno e ha parlato anche dei primi mesi a Napoli. “A Napoli – ha detto – sono molto felice, la gente ti tratta come fossi uno di loro, è stato così anche per me sin dal primo giorno. Tutti mi hanno accolto molto bene. Ho familiarizzato con gli spagnoli come Albiol e Callejon, poi anche con tutti gli altri. Con Mertens ho un ottimo feeling, trascorro tanto tempo con lui. Ma il mio sogno è concludere la carriera al Betis, che è casa mia. Un giorno vorrei tornare”.

“Sono molto coinvolto in questa nuova sfida, ringrazio tutti per la fiducia nei miei confronti, in campo voglio rispettare le aspettative”. Così si è presentato il nuovo acquisto del Milan Lucas Paquetà, spiegando che “la prima parola” con cui Leonardo lo ha convinto “è stata Milan: è una grande squadra, con una grande storia. Quando il Milan mi ha chiamato attraverso Leo è stato importante: mi ha presentato un progetto importante con professionisti importanti. Con i miei familiari ho deciso che il Milan fosse il posto giusto per me”.

Alvaro Morata al Siviglia non è solo una voce, ma a breve può diventare una certezza. Secondo il Daily Mirror, dall’Andalusia è partita una richiesta di prestito oneroso da 5,5 milioni con riscatto estivo fissato a 40, per il Chelsea. Una cifra inferiore a quella spesa dal club ‘Blues’ per soffiare l’attaccante spagnolo al Real Madrid, ma comunque soddisfacente, tenuto conto che Morata non vuol più rimanere a Stamford Bridge, né tantomeno alle dipendenze di Maurizio Sarri. Il giocatore ha fatto trasparire il proprio malumore in tutti i modi. Da acquisto più costoso (160 milioni) nella storia del Barcellona a riserva di lusso.

Philippe Coutinho non riesce più a trovare un posto da titolare, dopo essere stato scavalcato da Ousmane Dembelé che a sua volta – dopo essere stato sul punto di lasciare il club blaugrana – è diventato un titolare inamovibile nello scacchiere di Ernesto Valverde. Dall’Inghilterra, intanto, arriva voce che il brasiliano Coutinho, trasferitosi in Spagna dal Liverpool, interessa allo United. Secondo il giornale Manchester Evening News i ‘Red devils’ avrebbero già avviato una trattativa per ingaggiare Coutinho e rilanciare le ambizioni della squadra che, con il norvegese Ole Gunnar Solskjaer, ha ottenuto cinque vittorie consecutive. Sembra molto complicato che Coutinho possa lasciare il Barca solo un anno dopo il suo arrivo in Catalogna, ma le sue ultime esclusioni dalla formazione titolare potrebbero alimentare il malcontento del brasiliano.

Pepe torna al Porto. Il difensore lusitano, che era in bilico fra la ‘sua’ ex squadra, il Monaco e l’Arsenal, si concede un tuffo nel passato dopo avere rescisso il contratto che lo legava ai turchi del Besiktas. Pepe, come ha annunciato il club biancoazzurro, si riaffaccia nello stadio Dragao quasi 12 anni dopo l’addio. L’ex difensore madridista, campione d’Europa nel 2016, giocherà nel Porto per i prossimi due anni e mezzo: il giocatore ha sempre dichiarato di voler tornare nel club dove militò fra il 2004 e il 2007.

Il Porto sarà avversario della Roma negli ottavi di finale della Champions League. “Barella? Non voglio parlare di giocatori di altre squadre, ma se Fabregas vuole andare via restiamo solo in cinque a centrocampo e allora abbiamo bisogno di un sostituto”. Lo dice l’allenatore del Chelsea Maurizio Sarri sul mercato dei ‘Blues’. “Secondo me Fabregas ha bisogno di andare, il rinnovo del nostro club per chi ha più di 30 anni è di un anno e lui ha un’offerta per due dal Monaco-. Non voglio avere un giocatore come Cesc scontento in squadra”.

Buon compleanno Maurizio Sarri. Giovedi’ 10 il tecnico toscano compira’ 60 anni. Un bel traguardo per l’attuale allenatore del Chelsea che tante primavere ha dedicato al mondo del calcio. Avrebbe potuto continuare a fare il bancario, ma un giorno decise di licenziarsi per provare a dare un senso alla sua vita da sportivo. Amante del ciclismo come il suo papa’, Sarri ci ha messo un po’ prima di diventare famoso nel pallone. Ne ha dovuta mangiare di polvere nel corso della sua carriera in panchina e nessuno gli ha regalato niente. Ha sudato per approdare prima al Napoli e adesso ai Blues in Inghilterra. E’ partito da squadre sconosciute come Stia, Faellese, Cavriglia, Antella, Valdema, Tegoleto. Per cominciare a conoscere qualche club si deve partire dal 2003 con la sua esperienza al Sansovino. Poi la Sangiovannese, il Pescara, l’Arezzo, l’Avellino, il Verona, il Perugia, il Grosseto, l’Alessandria e il Sorrento. In Costiera venne esonerato. Ne approfitto’ l’Empoli che con lui approdo’ in serie A.

Fu quella stagione in massima serie che fece innamorare tutti del suo gioco. E quando Benitez decise di andare via dal Napoli, De Laurentiis, dopo aver scartato varie ipotesi, decise di affidare la sua squadra allo “sconosciuto” Sarri. In citta’ un gruppo di tifosi attacco’ il presidente con dei manifesti offensivi per la scelta fatta. Scelta che dopo tre giornate di campionato si rivelo’ vincente. Il toscano esordi’ al Mapei Stadium perdendo 2-1 con il 4-3-1-2. Modulo che utilizzo’ pure con Sampdoria ed Empoli. Ma conquisto’ due pareggi (2-2). Poi arrivo’ l’Europa League dove contro il Bruges decise di schierare il 4-3-3. Vinse 5-0 e da quel momento comincio’ una nuova era che lo ha portato a diventare il “Comandante”. E’ riuscito in tre anni a costruire una macchina perfetta. Un gioco stupendo, il migliore in Italia e forse anche in Europa. Si e’ affidato sempre ai soliti 12-13 elementi rinunciando pure ad Higuai’n, andato alla Juve. Ma senza il Pipita e con Milik infortunato, ha inventato Mertens prima punta. Il belga si e’ scatenato e ha segnato tantissimi gol. Con De Laurentiis si e’ poi cominciato a rompere il feeling fino ad arrivare all’addio definitivo nel maggio scorso. Non prima di conquistare i 91 punti in campionato e sfiorando la conquista dello scudetto. Che forse avrebbe anche meritato e che senza una Juve stellare avrebbe certamente messo in bacheca. Sarebbe stata la chiusura del cerchio. De Laurentiis lo avrebbe voluto tenere ancora ma i suoi dubbi sul rinnovo costrinsero il presidente a chiudere un libro per aprirne un altro. Quello scritto da Carlo Ancelotti. Ma Sarri non e’ rimasto a guardare. Dopo un’estate troppo calda e con il rischio che rimanesse fuori dal calcio alla fine l’approdo naturale al Chelsea. Una soddisfazione non da poco a quasi 60 anni: partendo dallo Stia e’ arrivato in Premier da protagonista. Dopo un avvio col botto, il rendimento nel campionato inglese non e’ dei migliori ma il suo calcio ha bisogno di tempo: a 60 anni sarebbe bello per lui poter alzare un trofeo. In campionato e’ quarto ma ancora tutto puo’ succedere. E poi c’e’ pure l’Europa League.


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