Coppa Italia: Sorpresa-Entella ! Passa anche il Torino. E’ morto Gigi Radice. Analisi e commenti.
Di Alessandro LugliLutto nel mondo del calcio. E’ morto all’età di 83 anni Gigi Radice, allenatore dell’ultimo scudetto vinto dal Torino nel 1976.
Cresciuto nelle giovanili del Milan, vinse con i rossoneri uno scudetto e una Coppa dei Campioni nella prima metà degli anni ’60 dopo le esperienze alla Triestina e al Padova. Costretto a chiudere la carriera da calciatore nel 1965 per un grave infortunio al ginocchio, l’ex terzino sinistro iniziò ad allenare nel 66/67 trionfando nel campionato di Serie C con il Monza, con il quale conquistò la salvezza l’anno successivo.
E’ al Torino però che il tecnico brianzolo riuscì a ottenere i risultati migliori vincendo il titolo nazionale nel 1975/76, il primo post Superga nonché l’ultimo per la squadra granata. Negli anni successivi guidò il Toro rispettivamente al 2°, 3° e 5° posto.
Tra i precursori della marcatura a zona e del pressing a tutto campo, Radice guidò senza troppe fortune anche Milan e Inter, prima di una seconda esperienza a Torino seguita dalle avventure alla Roma, Bologna, Fiorentina e Cagliari. La sua carriera da allenatore si chiuse dove era iniziata, al Monza, nel 1997/98, dopo aver riportato nuovamente in Serie B la società brianzola nell’annata precedente.
Primo allenamento del Genoa con il nuovo allenatore Cesare Prandelli questo pomeriggio al centro sportivo Signorini a Pegli.
I giocatori si allenano a porte chiuse e al termine della prima seduta andranno già in ritiro. La decisione è stata presa di comune accordo tra la società e il nuovo staff tecnico per approfondire la conoscenza con il gruppo. Il ritiro, presso il consueto albergo che ospita la squadra nelle vigilie della sfide casalinghe, durerà infatti sino a domenica quando Piantek e compagni torneranno al Ferraris per affrontare la Spal alle 18:00 in una delicata sfida salvezza.
“Cagliari è una possibilità per dimostrare che abbiamo fatto un salto mentale. Con il Real Madrid siamo andati bene nel primo tempo ma poi siamo crollati, con l’Inter invece abbiamo messo in atto una grande reazione mentale, ma si deve poi andare a chiudere la partita”.
Lo dice Eusebio Di Francesco, facendo l’analisi della crescita della Roma nelle ultime partite in vista della trasferta di campionato di domani in casa del Cagliari. “Partite non fisiche non ne ho mai viste – specifica il tecnico romanista – La fisicità come l’aspetto tecnico farà la differenza.
Sarà sicuramente così, specialmente con Pavoletti, che ho allenato per due anni e ha grandi qualità di testa e nel terzo tempo, è molto bravo. Il gioco aereo e dai calci piazzati è il loro punto di forza”.
Dopo la vittoria nel terzo turno contro il Cosenza per 4-0, il Torino si regala l’accesso agli ottavi di finale di Coppa Italia con un successo per 2-0 sul Südtirol con le reti di Soriano ed Edera. Sara’ la Fiorentina la prossima avversaria degli uomini di Mazzarri qualificati al termine dei novanta minuti del quarto turno soffrendo piu’ del previsto contro la compagine del girone B di Serie C.
Nonostante le due categorie di differenza in campo, il Torino stenta a rendersi pericoloso in avvio e il vantaggio arriva al 24′ con una occasione casuale: Soriano fa sua una palla vagante al limite dell’area e scaglia un destro che, con la complicita’ della deviazione di Casale, spiazza Offredi.
Nonostante il vantaggio granata, la partita fatica a decollare e prima del duplice fischio sono due le azioni degne di nota, una a testa: la prima, al 31′, sui piedi di Edera bravo ad accentrarsi dalla destra e a scagliare da posizione favorevole un destro che trova l’opposizione di Offredi. Poi, al 39′, e’ il turno di Fink bravo a penetrare tra le linee e a lasciar partire una conclusione che termina alta.
Nella ripresa il match offre subito due spunti incoraggianti: e’ Berenguer il primo a rendersi pericoloso con una progressione sulla fascia conclusa con un tiro cross che impegna l’estremo difensore avversario.
Al 49′ un brivido granata: sugli sviluppi di un cross dalla destra, Procopio da posizione pericolosa col piattone cerca l’incrocio dei pali ma il suo tiro e’ fuori misura. L’occasione non accelera la ricerca granata del raddoppio, anzi il Torino sembra quasi preferire l’amministrazione del risultato piuttosto che il 2-0. Al 65′ i ritmi si alzano, le due squadre si allungano ma, complice la stanchezza, molti errori individuali vanificano le numerose ripartenze in questa fase del gioco.
E al 73′ il Torino rischia di pagare caro la sua leggerezza: Turchetta viene pescato in area e crossa per il tap in vincente di Mazzocchi ma l’arbitro annulla per un fuorigioco molto dubbio nonostante le proteste del Südtirol. L’episodio scuote il Torino che all’81’ trova il raddoppio: sugli sviluppi di un contropiede, Berenguer serve Edera bravo a saltare Offredi e ad appoggiare in rete.
Nel finale, all’86’, c’e’ spazio per una occasione pericolosa degli ospiti: Turchetta disegna un cross tagliato in area che attraversa tutta l’area con Costantino che non arriva sul pallone in spaccata da pochi passi. Il Torino gestisce il doppio vantaggo senza disdegnare il tris: al 92′ serve il miglior Offredi per deviare la conclusione di Lukic da fuori area. Si tratta dell’ultima chance di una partita che ha offerto poche emozioni e che consente ai granata di conquistare il pass per gli ottavi.
Entella avanti agli ottavi di coppa Italia con merito (9-10, 3-3 al 120’), dopo i supplementari e sedici rigori. Decisivo l’errore di Lapadula dal dischetto (parata di Paroni). Genoa sconfitto e fischiato, con l’aggravante – in vista della sfida con la Spal – di avere tenuto in campo sino alla fine Biraschi e Piatek, autore di due gol. Juric non siederà più sulla panchina rossoblù: la società di Enrico Preziosi ha deciso di affidarla all’ex c.t. della Nazionale Cesare Prandelli.
PIATEK INFALLIBILE — L’Entella ha il grande merito di provarci e di rimanere in partita sino alla fine. Il Genoa è lungo, arrugginito, preoccupato, perché ha altre urgenze nella sua testa con la gara di domenica prossima decisiva per il destino di Juric. Boscaglia, da parte sua, deve fare i conti con un calendario intasato che ha costretto sin qui i chiavaresi a giocare otto gare di campionato in trentuno giorni, con altre sei da giocare. Logico, dunque, che arrivi a Marassi con una squadra largamente rivoluzionata, ma coraggiosa, tanto che sono proprio gli ospiti ad andare in vantaggio per primi al 20’ con un gol splendido di Icardi, servito da Petrovic, che sorprende Marchetti. Paroni è super in almeno tre occasioni (su Pedro Pereira, Lapadula e Piatek), ma proprio il polacco del Genoa al 27’ riporta il risultato in parità, su un rigore concesso per un fallo su di lui da parte di Ardizzone.
LAPADULA SBAGLIA IL SECONDO — Uno a uno e nella ripresa il Genoa attacca con più convinzione, ma l’Entella torna in vantaggio nel finale con Icardi (38’), prima del pari di Piatek, ancora su rigore (fallo di Mota su Biraschi). Nel secondo supplementare, un rigore di Lapadula riporta in vantaggio i rossoblù, ma all’ultimo secondo Mota sigla il 3-3. Si va ai rigori, ed è decisivo, al sedicesimo tiro dal dischetto, l’errore di Lapadula.
“Il Napoli ha chiesto Rugani. Fa piacere, ma la Juve non ha mai voluto fare trattative”. Lo ha detto l’agente di Daniele Rugani, Davide Torchia, a Radio Marte.
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