Euro 2016: Italia di rigore, Francia a pochi passi
Di Emanuele Saccardo5′ rig. De Rossi
Era obbligatorio vincere: missione compiuta. Ma quanta fatica per l’Italia di Antonio Conte, contro la coriacea Bulgaria vista al Barbera di Palermo. Dopo la semi lieta notizia pomeridiana del passo falso croato (2-0 a favore della Norvegia), Buffon & C. sapevano di avere un risultato solo: quello che conduceva ai tre punti. Già, perché il successo degli scandinavi si traduce in un nordico balzello in avanti proprio sulla testa della Croazia – che, tra l’altro, attende ancora l’esito del ricorso per la penalizzazione di un punto comminata a causa della famosa svastica di Spalato, nel match contro l’Italia.
Ma la vittoria norvegese voleva dire anche un temporaneo avvicendamento in testa al Gruppo H, con gli azzurri scivolati – almeno per qualche ora – al secondo posto. Conte schierava un 4-3-3 di marca prettamente offensiva, con Candreva dal primo minuto a dare fastidio alla lenta retroguardia bulgara. Passavano poco meno di 5′ e il pacchetto arretrato ospite confezionava la frittata: fallo di Veselin sullo stesso esterno laziale, calcio di rigore ineccepibile. De Rossi, anch’egli in campo dal primo minuto, doveva trasformare il penalty due volte prima di poter esultare, certificando così il vantaggio lampo dell’Italia.
Partita in discesa? Anche no, visto che gli uomini di Conte sprecavano diverse occasioni per il raddoppio. Dopo la semirovesciata di un tonico El Shaarawy (capitata sui piedi del Faraone un attimo prima del rigore decisivo di De Rossi), Pellè e De Sciglio non riuscivano a chiudere i conti, allo stesso modo Parolo e ancora l’ispirato Candreva. Chi metteva davvero paura era invece la Bulgaria quando, su erroraccio a centrocampo di De Rossi, si presentava davanti a Buffon in 2 contro 2. Mitsanski batteva a colpo sicuro, ma super Gigi poteva festeggiare la presenza numero 150 in azzurro con una straordinaria parata rasoterra.
Nella ripresa si ripartiva nel segno dell’Italia: Parolo impegnava Mitrev dalla sinistra con una velenosa conclusione, per giunta leggermente sporcata da una deviazione. Poi la fin troppo reiterata vena iraconda del giallorosso Capitan futuro emergeva prepotente: reciproche scorrettezze con Micanski, rosso diretto sia per il bulgaro che per il match winner De Rossi. Italia in dieci per gran parte del secondo tempo, partita sempre più in bilico nonostante la verve dei nostri fosse ben viva; ci pensava El Shaarawy a cannoneggiare due volte verso i pali difesi da Mitrev, eppure il tabellino marcatori non si arricchiva del suo nome. Al contrario, rischiavamo la beffa a ridosso del triplice fischio di Karasev: Milanov calciava dalla distanza ma Buffon faceva pesare grado e talento.
Risultato blindato e portato a casa, primo posto nel girone ripreso a stretto giro di posta, dunque (con due lunghezze sulla Norvegia, ndr). Per Conte bicchiere mezzo pieno sul piano del gioco – assai più convincente che nella gara di pochi giorni fa con Malta -, ma mezzo vuoto se si considera la cronica fatica a trovare la via della rete. Creare tanto e concretizzare una miseria, specialmente nell’ottica della fase finale del prossimo giugno, potrebbe non bastare più. Godiamoci il momento, però: mancano 180 minuti alla chiusura dei giochi (trasferta in Azerbaigian e gara conclusiva proprio contro gli scandinavi, entrambe in ottobre), la Francia è sempre più nel nostro radar. A meno di clamorosi ribaltoni, si intende.
CLASSIFICA GRUPPO H:
Italia 18, Norvegia 16, Croazia 15*, Bulgaria 8, Azerbaigian 6, Malta 2.
*in attesa di sviluppi dal ricorso
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