Juventus: Cancelo al Manchester City. Analisi e commenti.

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Guai a fare i conti senza l’oste. Soprattutto se l’oste è Roman Abramovich, il secondo uomo più ricco della Russia, con un patrimonio sterminato che, certo, non prende decisioni in base ai soldi. O ai sentimenti. Non è così scontato, nonostante la (mezza) promessa della zarina Marina, che il presidente del Chelsea dia il via libera alla partenza di Sarri. O meglio, non è così scontato che lo faccia nei tempi in cui Maurizio e la Juventus desiderano. Ecco, il destino di Maurizio Sarri è quello di aspettare. Un anno fa, come adesso. Nella sua casa di Figline, con il caldo soffocante delle colline fiorentine, tra i massaggi del suo fisioterapista per gli acciacchi alla schiena e gli ultimi infissi da sistemare nella sua villa nel Chianti dove, spera, di trasferire la famiglia entro la fine dell’anno. Ramadani, l’intermediario tuttofare, è a Milano e ha incrociato il ds della Juventus Paratici. I due sono al punto di partenza: nel senso che aspettano la decisione di Abramovich. Nessuno osa sollecitare. Né il club bianconero né il macedone che del magnate russo è uomo di fiducia per ogni tipo di operazione di mercato. A Ramadani, insomma, importa poco se Sarri resterà a Londra o andrà a Torino. Quel che conta per lui è che sia felice Abramovich. (ilmattino.it)

Il Portogallo conosce la sua avversaria per la finale. L’Olanda è infatti la seconda finalista della prima edizione della Nations League. Gli ‘orangè allenati da Ronald Koeman, sul terreno dello stadio Dom Alfonso Henriques di Guimaraes (Portogallo), hanno battuto per 3-1 l’Inghilterra dopo i tempi supplementari. L’Olanda, nella finale di domenica al Do Dragao di Porto (alle 20,45), dovrà vedersela contro il Portogallo che ieri sera – grazie a una tripletta di Ronaldo – ha battuto la Svizzera con lo stesso punteggio. Gli olandesi erano andati sotto al 32′ del primo tempo, trafitti da un rigore di Rashford, ma sono riusciti a pareggiare al 28′ della ripresa con il difensore De Ligt, gioiellino dell’Ajax nel mirino del Barcellona. Il gol del vantaggio è arrivato al 7′ del primo tempo supplementare grazie a un autogol di Walker, propiziato da Promes. Lo stesso attaccante arancione ha firmato il 3-1 finale al 9’ del secondo prolungamento, suggellando il trionfo dei Tulipani. Sempre domenica andrà in scena la finale per il terzo posto: in campo la Svizzera e proprio l’Inghilterra, con inizio alle 15. (ilmattino.it)

Il tecnico dell’Under 21 Luigi Di Biagio ha ufficializzato oggi pomeriggio la lista dei 23 Azzurrini che parteciperanno alla fase finale del Campionato Europeo di categoria, che si svolgerà per la prima volta in Italia. Non fa parte del gruppo il difensore del Milan Davide Calabria, che non è riuscito a recuperare dall’infortunio subito un mese fa in una gara di Coppa Italia.
Questo l’elenco completo.
Portieri: Emil Audero (Sampdoria), Alex Meret (Napoli), Lorenzo Montipò (Benevento);
Difensori: Claud Adjapong (Sassuolo), Alessandro Bastoni (Parma), Kevin Bonifazi (Spal), Arturo Calabresi (Bologna), Federico Dimarco (Parma), Gianluca Mancini (Atalanta), Giuseppe Pezzella (Genoa), Filippo Romagna (Cagliari);

Centrocampisti: Nicolò Barella (Cagliari), Manuel Locatelli (Sassuolo), Rolando Mandragora (Udinese), Alessandro Murgia (Spal), Lorenzo Pellegrini (Roma), Sandro Tonali (Brescia), Nicolò Zaniolo (Roma);

Attaccanti: Federico Chiesa (Fiorentina), Patrick Cutrone (Milan), Moise Bioty Kean (Juventus), Riccardo Orsolini (Bologna), Andrea Pinamonti (Frosinone).

La squadra azzurra, che ha sostenuto questa mattina un test contro la Nazionale Under 19, si allenerà ancora domani e sabato mattina a Formello. Conclusa la prima fase di preparazione, il raduno europeo inizierà lunedì a Bologna, scelta quale sede per tutta la durata del Campionato Europeo, e si allenerà presso il Centro Tecnico del Bologna FC intitolato a ‘Niccolò Gallì a Casteldebole. Inserita nel Gruppo A, l’Italia disputerà la gara d’esordio affrontando la Spagna domenica 16 giugno allo Stadio ‘Renato Dall’Arà di Bologna (ore 21), per poi affrontare nell’ordine la Polonia (mercoledì 19 giugno – ore 21.00 a Bologna) e infine il Belgio (sabato 22 giugno – ore 21.00 a Reggio Emilia). Tutte le gare degli Azzurrini saranno trasmesse in diretta su Rai1. (ilmattino.it)

ROMA – Leo Messi è un papà… disperato. Il figlio, infatti, esulta ai gol del Real Madrid. “Thiago – racconta il fuoriclasse argentino a “TyC Sports” – non si perde una partita, e anche Mateo ama il calcio, indossa magliette di ogni squadra. A volte la televisione è accesa e lui esulta per i gol del Real Madrid. Thiago si arrabbia e Mateo continua a festeggiare proprio per infastidirlo. Una volta stavamo giocando in casa e Mateo mi ha detto: Tu sei il Barça e io sono il Liverpool, perché ti batterò”.
Messi ha poi parlato della Copa America che inizierà il 14 giugno. “Giocheremo – dice – con lo stesso entusiasmo e la solita voglia di vincere, anche se l’Argentina sta attraversando una fase di cambiamento. Per molti sarà la prima competizione importante,penso che non siamo i candidati alla vittoria finale come altri anni, ma sicuramente ci proveremo”.
“Ho sempre sognato di giocare per la mia nazionale – continua – il mio esordio fu un momento sognato a lungo. Al tempo giocavo a Barcellona e non era facile farsi notare come succede oggi, era un’altra epoca. Per riuscirci ho fatto di tutto: mandavamo continuamente i miei video per farmi conoscere e avere una chance. Vincere un Mondiale con l’Argentina per me sarebbe il massimo, è il più grande sogno che mi sia rimasto da realizzare”.
Fonte: Tyc Sports.

ROMA – Quali sono i calciatori della nostra Serie A che valgono di più? Quali hanno perso più valore durante l’ultima stagione? Cristiano Ronaldo, e su questo non c’erano molti dubbi, è il calciatore che vale di più. Novanta milioni di euro. Tondi tondi. Dieci in meno però rispetto a quando arrivò in Italia. Tra quelli che hanno perso più valore ci sono Mauro Icardi (ora quotato intorno agli 80 milioni di euro) e Paulo Dybala (attestato a un valore intorno agli 85 milioni di euro). Tra i giovani schizzano le quotazioni di Federico Chiesa e Moise Kean.
L’analisi è di Transfertmarkt.

Federico Chiesa, valutato 60 milioni di euro, è l’Under 21 più costoso in Italia. Chiesa è davanti anche a Donnarumma, salito a 55 milioni. Kean poi passa da una quotazione di 20 milioni a 40.
L’Atalanta è invece la squadra che ha avuto una rivalutazione più alta rispetto a tutta la Serie A. E anche su questo non c’è molto da discutere visto l’annata della truppa di Gian Piero Gasperini. I bergamaschi, in totale, sono passati da una valutazione di 50 milioni a 250 milioni di euro.
In flessione invece il triangolo del Nord: Juventus, Inter e Milan. Fonte: Transfertmarkt.

MILANO – Addio polemico per il calciatore Riccardo Montolivo al Milan. Il contratto in scadenza non è stato rinnovato e su Instagram l’ex capitano del club milanese si è lasciato andare a un duro sfogo contro la sua società.
Montolivo infatti ha affidato ai social network lo sfogo per il mancato rinnovo del contratto con il Milan e scrive nel post: “7 stagioni con questa gloriosa maglia, 4 anni con la fascia di Capitano al braccio. Poi, mi hanno tolto la fascia e non ho fiatato, non ho potuto fare un solo minuto in campo e non ho fiatato, non ho avuto la possibilità di salutarvi nel mio stadio e non ho fiatato. Tutto questo fiato risparmiato lo uso per urlare grazie tifosi rossoneri, grazie da un Capitano e un uomo ferito”.
Il 35enne centrocampista ed ex nazionale, che vanta 66 presenze in azzurro, da aprile in poi non è mai stato convocato da Rino Gattuso. Nel post si legge ancora: “Continuerò ad andare a testa alta, consapevole di aver fatto sempre ed in ogni ambito il proprio dovere da professionista. Le ferite si cicatrizzano, l’amore per la maglia rimane per sempre… Forza Milan”. (blitzquotidiano.it)

ROMA – A trent’anni dal fulgore delle “notti magiche” di Italia 90 quando diventò quasi per caso icona mondiale degli Azzurri, tanto per i gol a raffica quanto per quegli occhi spiritati da “non ci posso credere”, Totò Schillaci fa parlare ancora di sé. Stavolta, intervistato da I Lunatici su Rai Radio Due, come dispensatore di aneddoti spassosi. E vagamente inquietanti come quando racconta di quella volta che diede una testata a Roberto Baggio, campione immenso e mite, il buddista dal piede fatato.
“E’ stato il miglior giocatore italiano, non esistono più giocatori come lui. Questo episodio è capitato a Torino, entrambi giocavamo nella Juventus. Io attraversavo un periodo negativo, venivo da una separazione, i tifosi mi contestavano, e mi ha trovato nello spogliatoio una mattina che stavo leggendo il giornale. Lui, giocando, cercava di colpire il giornale con il piede, e mi sfiorava il viso. Io gli dicevo di smetterla, perché stava rischiando di farmi male. A un certo punto mi sono alzato in piedi e gli ho dato una testata. Poi abbiamo chiarito. Le cose che accadono nello spogliatoio non dovrebbero mai uscire. Io sono sempre stato un professionista serio, è stato l’unico episodio che ha macchiato la mia vita da professionista”. (fonte Rai Radio Due)

Cancelo al Manchester City, solo per soldi. Comunque tanti: circa 50, ovvero dieci in più rispetto a quelli spesi un anno fa per prenderlo dal Valencia, dopo che l’Inter non aveva esercitato l’opzione per riscattarlo.
L’affare è stato imbastito da tempo ed è vicinissimo alla conclusione definitiva. Che il difensore portoghese fosse avviato alla corte di Guardiola (che – detto per inciso – resta a Manchester) era abbastanza risaputo. La novità di oggi è che non ci saranno contropartite tecniche. Si era parlato di Danilo più 40 milioni alla Juventus, invece l’operazione Cancelo viaggia per conto proprio. E si chiuderà a breve, anche perché la Juventus – come tante altre società – non disdegna di concludere in tempi rapidi un’operazione in uscita, quindi un buon incasso da iscrivere a bilancio entro il 30 giugno.Joao Cancelo è destinato a lasciare l’Italia dopo due stagioni. Nella prima all’Inter aveva collezionato 29 presenze (26 in campionato), 4 assist e un gol; nel 2018/19 alla Juventus ha messo assieme 34 presenze (25 in campionato), 8 assist e un gol. (mediaset)

L’Olanda conquista la finale di Nations League battendo per 3-1 l’Inghilterra ai supplementari, dopo una semifinale-show. Al 32′ Rashford si procura e trasforma un rigore sfruttando un’ingenuità di De Ligt, che si rifà pareggiando di testa al 73′. Succede di tutto: occasioni, un gol annullato dal Var a Lingard, una traversa di Sterling. Nei supplementari la carambola che provoca l’autogol di Walker (97′), quindi Promes chiude i giochi al 114′.
Sarà Portogallo-Olanda la finale della Nations League, con gli Oranje che si aggiudicano la battaglia di Guimaraes al termine di una semifinale contro l’Inghilterra in cui le emozioni non mancano di certo, seconde forse solo agli svarioni difensivi. E dopo 90 minuti con il fiato in gola (in particolare nell’ultimo quarto d’ora, in cui da una parte e dall’altra si sprecano complessivamente cinque nitidissime occasioni da gol), sono i supplementari a premiare un’Olanda che gioca bene ma deve ringraziare una retroguardia inglese quantomeno da rivedere.
Partenza subito favorevole all’Inghilterra, che si propone in avanti mentre l’Olanda cerca di resistere all’assalto degli uomini di ct Southgate. Dopo appena tre minuti Sancho semina il panico a sinistra e va al cross, il goffo disimpegno di Blind per poco non si tramuta in una frittata per gli Oranje. Quindi su corner ci prova Maguire, ma il suo tiro è tutt’altro che perfetto. L’Olanda però cresce e costruisce una bella azione sull’asse Babel-Depay. Quindi arriva la prima parata del match: è di Pickford, su Bergwijn che si era proposto al tiro dopo un’azione personale. Al 12′ Oranje ancora pericolosi su una ripartenza imbastita da Wijnaldum, Depay però non ne approfitta. La fase centrale del primo tempo sembra presentare un’Olanda meglio messa in campo e con più idee dell’Inghilterra, ma Bergwijn e Depay non sbloccano il risultato e così a segnare sono gli inglesi: De Ligt sbaglia tutto in area, Rashford gli sradica il pallone dai piedi e il centrale dell’Ajax lo stende. Inevitabile il calcio di rigore, che Rashford realizza al 32′ con un gelido rasoterra che spiazza Cillessen. La reazione olandese è affidata ai piedi di Babel, con Pickford che risponde presente sulla conclusione dalla distanza. Potrebbe quindi essere Sancho a costruire il raddoppio inglese al 37′, ma dopo la sua grandissima azione sulla trequarti è perfetto Dumfries nella chiusura su Rashford. Al 42′, quindi, è bravissimo Cillessen a negare il gol a Delph, liberato da uno schema su calcio di punizione.
La ripresa si apre con una grande novità: Harry Kane in campo al posto di Rashford. La prima emozione del secondo tempo è però targata Olanda: Bergwijn galoppa a sinistra e penetra in area, Chilwell in scivolata gli porta via il pallone con le brutte. L’Olanda chiede il rigore, l’arbitro Turpin dice di no. Al 54′ doppia occasione, in un’area e poi nell’altra: prima è Sancho a sprecare un colpo di testa da ottima posizione, consegnandolo tra le braccia di Cillessen. Poi, una manciata di secondi dopo, Depay ruba un pallone sanguinosissimo a 20 metri dalla porta, va al tiro da fuori area e Pickford respinge. Sul pallone vagante lo stesso talentino del Lione tenta una clamorosa sforbiciata, mancando però l’impatto con la sfera. Dopo la grande paura l’Inghilterra si chiude, l’Olanda fa girare palla ma non trova spazi. Le conclusioni arrivano infatti da fuori area con l’atalantino De Roon e Wijnaldum. Koeman manda in campo Promes e Van de Beek, e il suo coraggio paga: al 73′ infatti arriva il meritato pareggio. Lo realizza proprio De Ligt, che si fa perdonare l’ingenuità del rigore e va a segno con la specialità della casa, un gran colpo di testa. Su calcio d’angolo il centrale Oranje parte quasi da fuori area e poi è perfetto nel terzo tempo: scappa a Stones, anticipa Walker e incorna alle spalle del portiere. Manca un quarto d’ora al 90′, ma succede di tutto: al 78′ Van de Beek dal cuore dell’area spara altissimo sopra la traversa, quindi Stones si prende un rischio colossale con una giocata quasi folle nelle retrovie. All’83’ ci sarebbe anche un nuovo splendido gol in contropiede per l’Inghilterra: Chilwell corre a sinistra e tocca al centro, colpo di tacco di Sterling per Barkley, lancio profondo per Lingard che solissimo insacca. Il Var però annulla tutto per fuorigioco millimetrico. Un minuto dopo, nuovo episodio dall’altra parte del campo: cross al centro di Dumfries e sospetta deviazione di braccio di Chilwell, ma ancora una volta il Var dice di no. Ci sono sette minuti di recupero, durante i quali Kane, Lingard e Depay fanno in tempo a sbagliare altrettanti gol clamorosi, poi Sterling cerca l’assolo personale con conclusione a giro finale: pallone che scheggia la traversa. Quindi si va ai supplementari.
La partita è ormai infiammata e i ritmi non calano affatto: al 97′ infatti l’Olanda si porta in vantaggio, quando Stones si addormenta sul pallone, Depay glielo sradica dai piedi e costringe Pickford alla paratissima. A rimorchio arriva però come un razzo Promes che riesce a concludere: il pallone sbatte su Walker, si impenna e finisce beffardamente in rete. Il gol non sazia l’Olanda, che continua ad attaccare e potrebbe triplicare con Depay (ancora attentissimo Pickford). Nel secondo supplementare entra in campo Dele Alli e l’Inghilterra torna a far paura, soprattutto sull’asse tutto Made in Tottenham con Kane. E un altro gol arriva, ma lo segna ancora l’Olanda: enormi responsabilità ancora una volta per Stones, che appoggia a Barkley un pallone non facilissimo. Il centrocampista del Chelsea poi combina la frittata toccando all’indietro, dove piomba Depay: pallone al centro e stavolta il gol è tutto di Promes. E per l’Olanda, reduce dalle mancate qualificazioni a Euro 2016 e al Mondiale 2018, è finalmente giunto il momento di fare festa. (mediaset)

Solo tre giorni separano la Nazionale Femminile dall’esordio nel Mondiale, che prenderà ufficialmente il via domani sera a Parigi con la sfida tra le padrone di casa della Francia e la Corea del Sud.Dopo la seduta di allenamento quotidiana, Elena Linari e Ilaria Mauro hanno parlato in conferenza stampa delle emozioni di questa lunga vigilia: “Non vediamo l’ora che cominci questo Mondiale – ha detto la Linari – perché è tanto che lo stiamo preparando e siamo pronte a scendere in campo”.”E’ da un mese che ci stiamo preparando a questo Mondiale – le ha fatto eco la Mauro – siamo concentratissime, cariche e non vediamo l’ora di iniziare. Anche oggi ci siamo allenate molto bene, abbiamo lavorato sulla fase offensiva e sulla fase difensiva e provato i calci piazzati perché sulle palle inattive l’Australia è molto forte”. Il pericolo numero uno domenica sarà Sam Kerr, 31 reti in 76 presenze in nazionale e stella indiscussa della squadra. (raisport)


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