Inter in scia per il terzo posto, Milan stop e dolori con il Sassuolo
Di Emanuele SaccardoNonostante la tradizione di pareggi interni contro il Palermo e i dubbi che accompagnano l’Inter come fossero una compagna fedele, i nerazzurri si sono imposti con i rosanero nel posticipo della giornata numero 28 di Serie A. Ventinovesima vittoria a San Siro ai danni dei siciliani, media reti inalterata (2,6 a partita contro gli uomini di Zamparini) e terzo match consecutivo da tre punti tra le mura amiche; ma cosa ancora più importante, il terzo posto non si è allontanato.
Mancini doveva rispondere “presente” alla fuga della Roma che, in virtù della settima vittoria di fila e del contestuale successo nello scontro diretto che la opponeva alla Fiorentina, occupa in solitaria il gradino più basso del podio. L’Inter doveva dare continuità alla maxi prestazione di Coppa Italia nella semifinale di ritorno con la Juventus; un successo inutile che però poteva e doveva innescare quel moto di orgoglio necessario per dare l’assalto alla zona Champions. Missione compiuta, almeno per adesso: il 3-1 sul Palermo significa molto ma non tutto. Mancano 10 gare e già la prossima, sempre in casa, con il Bologna, sarà un altro ostacolo da superare di slancio. Anche perché alla trentesima l’Inter farà visita proprio alla Roma.
Nell’economia del successo interista di ieri sera, spiccano le conferme arrivate da Ljajic e Perisic: in gol entrambi (l’ex Fiorentina e Roma ha spezzato un digiuno di 3 mesi) ed entrambi convincenti sul piano del gioco. Sia il serbo che il croato sono arrivati la scorsa estate, fortemente voluti all’Inter proprio da Mancini; che, forse, ha capito che un giocatore in panchina non si allena: se gioca invece sì. Ecco perché, sebbene il tecnico nerazzurro non abbia ancora seguito le orme di Mihajlovic per quel che riguarda il modulo, il passo indietro sul’impiego di Ljajic e Perisic ha iniziato a dare qualche frutto. Acerbo, per carità; ciò che ora serve, il Mancio lo sa: dare continuità all’impiego di esterni come loro. Altra conferma è giunta da Icardi: 12 gol in campionato, 4 nelle ultime 6 gare, a sottolineare che l’argentino può ancora fare la differenza in questa Inter.
L’altra sponda del Naviglio ha vissuto, al contrario, una domenica di passione, grigia come il tempo atmosferico su Reggio Emilia. Contro il Sassuolo è arrivato lo stop: 2-0 per i neroverdi grazie alle griffe di Duncan (euro gol nel primo tempo) e Sansone. Non è una novità che il Milan non riesca a superare lo scoglio Sassuolo, specialmente al Mapei Stadium: a fronte di 3 visite in casa emiliana, i rossoneri sono tornati a Milano sempre a mani vuote. Niente decimo risultato utile consecutivo, dunque. Poco male, in fondo le certezze tattiche di Mihajlovic non vengono meno per una battuta d’arresto che ci sta, su un campo e contro una squadra che gioca bene a calcio e che in pochi hanno superato. Il problema è la classifica: il terzo posto si allontana (se mai qualcuno a Milanello ci ha davvero fatto un pensierino) così come l’Inter, adesso a +4 sui cugini. E si avvicina anche il Sassuolo, a -3 da un Diavolo apparso spompato.
Vuoi per l’impegno infrasettimanale con l’Alessandria; vuoi per la scarsa fortuna di ieri (nei primi 20 minuti il Milan avrebbe potuto segnare un paio di gol e la gara, forse, sarebbe andata in un altro modo). Vuoi per la consueta corrente alternata di Mario Balotelli, tornato titolare ma mobile e attivo giusto nel primo quarto d’ora. Le ragioni della prima sconfitta dal 6 gennaio a questa parte sono prevalentemente quelle appena elencate. Ma non va dimenticato che dopo il vantaggio al 27′ firmato da Duncan, il Milan ha perso aggressività e quelle certezze psicologiche che sarebbero servite per mettersi alle spalle un piccolo inciampo. Questo potrebbe essere più preoccupante di tutto il resto: Mihajlovic non le ha mandate a dire (nemmeno al direttore di gara, che lo ha espulso per proteste in occasione del 2-0), specialmente a Bacca: il colombiano è reo di poca reattività in merito alla palla inattiva che ha portato avanti il Sassuolo.
Umori opposti sotto il cielo di Milano, quindi. Un’altalena che oggi premia l’Inter e boccia il Milan, ma che potrebbe cambiare al primo soffio di vento. Non sarebbe la prima volta il questa stagione, probabilmente non sarà l’ultima.
RISULTATI 28° TURNO SERIE A:
Roma-Fiorentina 4-1, Verona-Sampdoria 0-3, Napoli-Chievo 3-1 (giocate sabato), Torino-Lazio 1-1, Atalanta-Juventus 0-2, Bologna-Carpi 0-0, Frosinone-Udinese 2-0, Genoa-Empoli 1-0, Sassuolo-Milan 2-0, Inter-Palermo 3-1
CLASSIFICA:
Juventus 64, Napoli 61, Roma 56, Fiorentina 53, Inter 51, Milan 47, Sassuolo 44, Lazio 38, Bologna 36, Empoli e Chievo 34, Torino 33, Sampdoria e Genoa 31, Udinese e Atalanta 30, Palermo 27, Frosinone 26, Carpi 22, Verona 18
PROSSIMO TURNO (11-12-13 marzo):
Juventus-Sassuolo, Empoli-Sampdoria, Inter-Bologna, Chievo-Milan, Carpi-Frosinone, Fiorentina-Verona, Genoa-Torino, Udinese-Roma, Lazio-Atalanta, Palermo-Napoli
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