Il Psg non si lascia spaventare dal Valencia e approda ai quarti di Champions

Carlo Ancelotti ci è riuscito: il suo Psg supera l’ostacolo Valencia, controllando con intelligenza la gara di ritorno, forte del 2-1 di tre settimane fa in trasferta. E’ nel dna delle squadre allenate dal tecnico italiano la capacità di tenere i ritmi bassi, attraverso il possesso palla per linee orizzontali. Nel match di ieri sera non serviva forzare e quest’attitudine ha addormentato il primo tempo.

I catalani sono apparsi più brillanti e ovviamente iper motivati dal risultato negativo dell’andata, ma si sono dovuti adattare al gioco dei padroni di casa, perdendo di fatto quarantacinque minuti. La ripresa è apparsa subito diversa, con gli uomini di Valverde opportunamente istruiti per cercare subito la rete che avrebbe rimescolato le carte. Obiettivo centrato dopo una decina di minuti, grazie a una conclusione di Jonas dalla distanza.

A questo punto Ancelotti reagisce e opta per il cambio che si rivelerà decisivo: dentro il giovane Gameiro per Motta. Proprio il nuovo entrato sforna l’assist che permette a Lavezzi di riequilibrare la gara e allontanare qualche spettro. Che tuttavia non scompare, perché al Valencia basterebbe un’altra marcatura per arrivare ai supplementari. Tuttavia è  la compagine parigina a sfiorare il vantaggio, che non arriva ma va bene lo stesso: l’1-1 basta e avanza. Carletto può abbassare il proverbiale sopracciglio e stendere un sorriso. Nella speranza di non incrociare un’italiana nei quarti.

PSG – VALENCIA 1-1 (and. 2-1, tot. 3-2)

55′ Jonas (V); 66′ Lavezzi (P)

Paris Saint Germain: Sirigu ; Jallet  (27′ Van der Wiel), Alex, T. Silva, Maxwell; Matuidi, T.Motta  (58′ Gameiro), Chantôme; Lucas (83′Sakho), Pastore, Lavezzi. A disposizione: Douchez, Camara, Armand, Beckham. All.: Carlo Ancelotti.
Valencia: Guaita; Barragán, V.Ruiz, Mathieu, Cissokho; Albelda (46′ Banega), T.Costa; Feghouli (63′ Piatti), D.Parejo, Jonas (76′ Valdez); Soldado. A disposizione: Diego Alves, Joao Pereira, Guardado, Canales,All.: Ernesto Valverde.