Verso Sampdoria-Napoli – Spalletti in conferenza
Di Alessandro LugliVerso Sampdoria-Napoli – Spalletti in conferenza: “Con la squadra, prima di iniziare l’allenamento, abbiamo pensato a come partecipare al ricordo di Vialli e Mihajlovic, non ci fu conferenza stampa quando è scomparso Sinisa e li uniamo entrambi i ricordi in un minuto di raccoglimento.
Non vi faccio buttar via una domanda e comincio col ricordo di Gianluca: il ricordo personale che lo rappresenta è nella stagione 85, a Chiavari, era la Sampdoria sua e di Mancini e si usava fare amichevoli perché non c’erano tutti questi infrasettimanali e su un lancio mi trovai a correre su di lui, fece 20 metri all’indietro per rialzarmi e tirarmi su, già lì si vedeva molto bene da giovane la capacità di essere un leader, senza farlo mai pesare a nessuno, è stato un uomo di grande carisma, precursore di grandi idee, visioni, in campo e fuori, me lo ricordo sempre nella Juve ed è stato tra i più a pressare alto ed in quel momento non si usava molto. E’ uno dei primi usciti dall’Italia che s’è fatto valere in Premier, facendo poi anche l’allenatore, il commentatore, ricordo benissimo a Sky la sua competenza ed il rispetto di tutti, una grandezza in campo e nella vita ed ha speso tutto se stesso per noi perché l’abbiamo visto anche nell’ultimo mondiale dare consigli a tutti nonostante la sua condizione. Ci ha dato insegnamenti ed abbiamo imparato molto da lui, grazie Gianluca.
Cosa ha imparato il Napoli da Milano? Vedremo uomini diversi domani? Abbiamo imparato che potevamo avere 8 punti di vantaggio e ne abbiamo soltanto 5 (ride, ndr). E’ giusto ciò che dicono tutti, una sconfitta ci può stare. il nostro campionato è positivo, abbiamo fatto bene, ma la verità è che a noi ci girano le scatole e devono girarci, non abbiamo fatto quello che avremmo voluto fare e noi non vogliamo accontentarci della classifica e del vantaggio che c’è tra noi e le altre. Noi vogliamo giocare anche le gare difficili contro squadre allestite per vincere lo Scudetto con la stessa voglia delle altre giocate per fare risultato pieno, ma in quest’ultima non lo abbiamo fatto. Sulle scelte non è che arrivano ora per la prestazione, ma erano già state un po’ previste prima di Milano. Si va a fare delle valutazioni perché ci saranno 3-4 cambiamenti, come giusto che sia.
Sulla personalità ed i leader dello spogliatoio: “Di Lorenzo, Rrahmani, Anguissa, Mario Rui, Osimhen che è un leader nel modo di saltare addosso all’avversario perché ci va con quella ferocia e determinazione, sono calciatori forti anche nel carattere come Elmas, altri più taciturni e più buoni che prendono le stecche senza protestare… ma sono calciatori forti che hanno la stoffa del calciatore forte caratterialmente e leader”.
Quanto è un fattore ricominciare con avversari che hanno moduli e caratteristiche simili? Sì, sono sistemi di gioco in base alle caratteristiche, noi abbiamo delle complicazioni, come le hanno loro sul 4-3-3, dipende come si va ad incastrarsi nelle contrapposizione. Anche a Milano, loro ti danno quello spazio lì sui terzini e devi essere bravo a scavare dentro la difesa e devono scegliere se far uscire il quinto o meno e si aprono degli spazi, ma l’abbiamo fatto al di sotto delle nostre possibilità, ma non abbiamo fatto male al di là di quelle 2 occasioni all’inizio in cui abbiamo sbagliato noi in costruzione, poi abbiamo avuto delle circostanze in area nonostante loro l’abbiano affollata molto. Dovremo migliorare nelle prossime partite, ma non sarà una delle più facili al di là del modulo perché loro erano in difficoltà ma hanno fatto una buonissima partita, noi stavamo facendo bene ed abbiamo fatto una partita al di sotto e troveremo un ambiente particolare per l’ultima gara e per queste situazioni che sono accadute.
Ancora sull’Inter e la reazione: “Ci sono state due-tre situazioni da dentro l’area, in cui siamo andati al tiro ravvicinato, non siamo stati neanche fortunatissimi, poi è anche il valore dell’avversario che non ti fa avere o meno una reazione. Loro quando si arroccano dietro poi hanno difensori fisici… la palla di Osimhen che ha stoppato… erano situazioni importanti, come le loro, ma noi non siamo contenti, non abbiamo la mentalità di chi vuole essere la squadra rivelazione perché non vogliamo perdere anche se l’avversario si chiama Inter”.
Qualche anno fa ci sarebbe stata depressione, ma i tifosi non hanno fatto drammi. Maturità è un suo merito? A chi ci ci sta criticando per la sconfitta dico che la pensano come noi, siamo a +5 e volevamo essere a +8, noi ragioniamo così.
Disse che per Rrahmani serviva la risposta sul campo. E’ pronto alla continuità? L’ho visto bene, ha costruito molte azioni correttamente, contro gli attaccanti dell’Inter e sul gol è stato bravo Dzeko a crearsi lo spazio col cross che cadeva proprio lì alle spalle. Sono contento del suo rientro, poi caricarlo di 90 minuti tutti insieme potrebbe essere sbagliato e per cui stiamo valutando.
Kvara ha ricevuto un trattamento ruvido, ma anche nei test è parso aver perso smalto ma anche di grinta. Quando tornerà quello vero? Io divento il primo difensore, era quello che prima gli chiedevo ma voi ritenevate non fosse giusto appuntargli qualcosa. Il calciatore di grande qualità di solito è così, se non gli partono quei numeri che sa fare diventa facilmente sotto osservazione. Per me non ha fatto male, è entrato dentro l’area cercando di crearsi lo spazio, è stato uno di quelli che ha calciato, si è preso responsabilità perché si poteva anche passarla e deve solo ritrovare confidenza perché in allenamento si vede che fa le stesse cose a cui ci ha abituato e c’è fiducia che le rimetta in pratica.
Kvara per qualità può giocare ancora più in mezzo al campo? Il dribbling lì può creare gol e assist, sull’esterno è raddoppiato.
“Lui partendo dalla fascia spesso si accentra, se si parla di gabbia e raddoppi ne riceverebbe più in mezzo al campo dove è più facile portare raddoppi. Lui vuole quel pezzetto di campo, sfruttare quello, lo si può usare però in entrambe le zone”.
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