Amarcord: Davide Astori

“Davide è nato il 7 gennaio del 1987 a San Giovanni Bianco ed è cresciuto con la sua famiglia a San Pellegrino Terme, in provincia di Bergamo. È qui che ha iniziato a giocare a calcio, era un bambino. Nel 2001 dalle squadre locali è passato alla Primavera del Milan: aveva quattordici anni, alla fine delle superiori avrebbe smesso di studiare per continuare a giocare.

La serie C, poi nel 2008 ha esordito con il Cagliari in Serie A, nel 2014 arriva alla Roma, l’anno dopo alla Fiorentina, dove nel 2017 gli hanno consegnato la fascia da capitano, per cui aveva non solo le doti sportive necessarie, ma il carattere giusto. Con me, di calcio, non parlava praticamente mai.

Se capitavano notizie alla radio o in tv, cambiava canale. Fuori dalla squadra si concentrava sempre su altro, seguiva la scia curiosa di infinite altre cose.

Io mi emozionavo a vederlo, soprattutto quando indossava la maglia della Nazionale, le competizioni internazionali lo elettrizzavano, anche se si mostrava sempre controllato, riflessivo.

Rivelava la sua emotività legata al calcio attraverso piccole cose: prima delle partite gli piaceva ascoltare o vedere i video di persone anche poco note che cantavano con trasporto o talento.

La loro carica così appassionata lo contagiava, toccava corde sensibili che lo aiutavano a gestire il nervosismo o l’attesa senza perdere nulla dell’energia che comprimeva.

Davide aveva sognato di diventare un giocatore bravo e affermato, è diventato molto di più.

Chiunque lo conoscesse parla di un atleta serio, maturo, dalla gentilezza estrema, un fuoriclasse certo, ma soprattutto un uomo che volevi come compagno di squadra per la lealtà, la pulizia, la dedizione.

La sua carriera non era finita, era nel pieno dei suoi anni, delle sue possibilità.

Davide sognava ancora.”

[Francesca Fioretti – compagna di Astori]