Kakà, il vero campionato del mondo l’hai bucato

Tutti sanno che il Mondiale per club vale come il due di picche, anche i bambini ne sono consapevoli. Però i giornali sguazzano nella buffonata Fifa senza colpo ferire, conferendo importanza alla manifestazione. E fanno i conti in tasca a Kakà: molti dicono che potrebbe diventare campione del mondo per la seconda volta. E il brasiliano ci tiene tantissimo a vincerlo: dice che se trionfa qui, poi gli vien voglia di ripetere l’accoppiata l’anno prossimo.

A parte che non vedo perché il Milan debba vincere il Mondiale per rivincere la Champions: è necessario uno stimolo? Ma soprattutto, secondo me, era nel 2006 che Kakà doveva dare il meglio: nel Campionato del mondo di Germania. Ma non era in forma. Adesso è tardi. A chi sostiene che sarà la seconda volta che Kakà diventerà campione del mondo, dopo il successo del Brasile nel 2002, rispondo che siamo alle follie delle statistiche, ottuse per natura. Nel 2002, Kakà ha giocato una partitina stiminzita. E questo per club ci vuole coraggio a chiamarla competizione…