E. League: tutto ok per Napoli, Lazio e Fiorentina
Di Emanuele SaccardoTutto considerato, la due giorni europea non è stata affatto male per il tricolore. Certo, a tenere su il morale è soprattutto la vecchia Coppa Uefa (3 successi su 3), perché in Champions League Juventus e Roma – seppure ampiamente in corsa per l’accesso agli ottavi di finale – zoppicano un pochino. Ad ogni modo, conta la matematica: 5 gare disputate, 4 vittorie e un pareggio. Niente male, anche in virtù del Napoli già sicuro della qualificazione ai sedicesimi. E la Lazio ci è molto, molto vicina.
Napoli – Midtjylland 5-0 (3-0)
13′ El Kaddouri, 23′ Gabbiadini, 38′ Gabbiadini, 54′ Maggio, 77′ Callejon
Percorso netto e senza apparenti difficoltà per il Napoli formato continentale. La maniacale cura per il dettaglio che Sarri si porta addosso come una seconda pelle, si traduce in qualificazione anticipata alla fase finale dell’Europa League. Il tecnico ex Empoli, mai davvero soddisfatto, può comunque sorridere: anche cambiando gli interpreti, il Napoli resta un rullo compressore oltre confine (e non scherza in Patria): 4 successi su altrettanti match disputati, 16 reti all’attivo – una media perfetta di 4 a partita – e una soltanto subita, vetta del Girone D mai in discussione.
Bene Gabbiadini (doppietta) ed El Kaddouri (al primo centro con la maglia del Napoli), benissimo Insigne, assoluto padrone della cabina di regia. Da qui a febbraio 2016, gli azzurri potranno concentrarsi sulla Serie A per la rincorsa ad un primo posto tutt’altro che irraggiungibile, sia per la modesta distanza da Inter, Fiorentina e Roma, sia per la qualità della banda campana.
9′ e 29′ Djordjevic
La Lazio forse ha scritto, in quel di Trondheim, la parola fine sul periodo di appannamento che stava vivendo. La squadra di Pioli arrivava da 3 sconfitte nelle ultime 4 partite giocate; con il derby alle porte, contro il Rosenborg serviva un cambio di rotta. Ed è arrivato, morale e non. Con il 2-0 inflitto ai norvegesi in casa loro, la Lazio blinda e consolida il primato nel Girone G, guardando da molto più vicino la strada che conduce ai sedicesimi di finale. E questo è fondamentale nell’ottica complessiva della stagione. Moralmente, conta in particolar modo per la stracittadina.
La vittoria della Roma in Champions, per come è maturata, ha dato parecchia verve alla banda giallorossa. Pioli si augurava la stessa cosa e deve ringraziare la doppietta di Djordjevic nella prima mezz’ora se, adesso, potrà duellare alla pari con i cugini. Unica nota stonata della trasferta scandinava, l’espulsione di Keita (83′) per un fallo di reazione evitabilissimo. Il salto di qualità che i biancocelesti devono fare per arrivare a traguardi prestigiosi, passa anche da certi dettagli.
Lech Poznan-Fiorentina 0-2 (0-1)
43′ e 83′ Ilicic
La vendetta è un piatto che è meglio gustare… in Polonia. Questo deve aver pensato Paulo Sousa, tecnico della Fiorentina, atteso al varco dal Lech Poznan che al Franchi aveva beffato i viola complicando loro il cammino europeo. L’allenatore portoghese, a dispetto dell’ultimo posto nel Girone I, ci teneva a sconfessare i detrattori della sua creatura: voleva una vittoria per rimettersi in carreggiata e, contestualmente, scavalcare i polacchi rendendo la pariglia.
Missione compiuta: sull’onda lunga delle certezze ritrovate grazie al successo in campionato sul Frosinone, la Fiorentina vince 2-0 proiettandosi a ridosso del Basilea capolista. La Viola è seconda, la missione sedicesimi può continuare. Tanto merito va riconosciuto a Ilicic, autentico mattatore della serata: per lo sloveno una doppietta sontuosa, un gol per tempo più bello dell’altro. Una punizione chirurgica (mancino a giro) nella prima frazione e uno scavetto d’autore nella ripresa. Niente da dire, la cura Sousa sta facendo un gran bene a Ilicic e alla Fiorentina tutta.
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