Ronaldo, dieci anni di misteri
Di Daniele GrattieriQuando giocò (si fa per dire) la finale di Francia 98 Ronaldo aveva 22 anni. Ne sono passati quasi dieci di anni, da allora, e Ronaldo non ha raccolto l’eredità di Pelè, e nemmeno quella di Romario.
Le annate buone alternate a quelle disastrose – per cause molteplici, infortuni inclusi – hanno ridimensionato il calciatore e l’uomo, e ora alle soglie dei 31 anni Ronaldo si ritrova nel Milan, dopo una preparazione zoppicante e senza un ruolo da protagonista. Quello manca da tempo, dalla grande annata nerazzurra, quando Iuliano placcò letteralmente sul nascere ogni velleità tricolore della banda Simoni.
Oggi Ronaldo è un giocatore come tanti: non è più determinante, non è più la stella, non è più Il Fenomeno. Lo è stato a tratti, ma in questi ultimi anni che lo attendono prima del canto del cigno difficilmente potrà riconquistare quel soprannome.
Ciò che accadde prima e dopo la finale mondiale del 98 resta un mistero, e tali le cause che hanno tarpato le ali ad un talento naturale: solo destino?
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