Inter irrimediabilmente in crisi di gioco e risultati

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Inter logodi Lorenzo Cristallo
Dopo il pareggio interno di sabato scorso contro il fanalino di coda Parma, si è sancito ufficialmente lo stato di crisi profondo dell’Inter. I nerazzurri erano chiamati ad una prova d’appello, vietato fallire. San Siro avrebbe dovuto tramortire i ducali che dovevano fare la parte da sparring partners di turno. Ed invece ne è venuto fuori un pareggio, un uno a uno, che ha evidenziato a pieno le pecche di una squadra, quella nerazzurra, apparsa confusa, demotivata e sfilacciata.
Roberto Mancini chiamato al capezzale dell’Inter nel novembre scorso, numeri alla mano, sta facendo rimpiangere la gestione Mazzarri. Non è riuscito a dare la svolta a questa squadra, mano mano sono scappati via tutti gli obiettivi di questa stagione. Ad oggi l’ultimo posto utile per un piazzamento europeo dista ben nove punti, ed è alquanto improbabile assistere ad una rimonta storica. Il tecnico di Jesi, alla vigilia della partita contro il Parma parlava del 60% di possibilità di agguantare la zona Europa League, onestamente le quotazioni ad oggi sono scese, ed anche di molto.
La squadra non sembra seguire i dettami tattici di Mancini, i calciatori in campo non appaiono grintosi e con la fame agonistica giusta per ottenere risultati sorprendenti. Molti uomini stanno deludendo e probabilmente le continue voci di mercato che gravitano attorno al club hanno prodotto un effetto indesiderato.
Handanovic pare debba andar via a fine stagione, su di lui si parla insistentemente di un interesse della Roma. Anche il pacchetto arretrato necessita di una rivoluzione. In molti hanno deluso nella retroguardia nerazzurra, Juan Jesus ora è stato traghettato lungo fascia ma le sue prestazioni restano comunque mediocri. Ranocchia ha palesato disattenzioni gravi e Vidic non è entrato mai nei radar di Mancini. A centrocampo pollice giù per Brozovic, dopo un buon avvio in maglia nerazzurra si sta perdendo, le sue prestazioni sono sconcertanti, lontano parente del centrocampista ammirato nell’ultima partita della sua nazionale, la Croazia, contro la Norvegia in cui ha trovato anche la via del goal. Hernanes ha vissuto una delle sue peggiori stagioni da quando è in Italia, costellate da infortuni e panchine. In avanti il solo Icardi ha tenuto alta la bandiera nerazzurra con i suoi goal, Podolski giunto a gennaio è apparso ai più un ectoplasma, pronto a tornare a Londra, sponda Arsenal a giugno e per Palacio questa stagione è tutta da dimenticare, pochi goal e molte difficoltà in fase realizzativa. “El Treza” non ha ripetuto le sue stagioni sfavillanti in nerazzurro.
Il clima surriscaldato che si vive all’Inter lo testimoniano le dichiarazioni del presidente Thoir che ha “tagliato “le ferie ai suoi giocatori, che in caso di mancata qualificazione in zona Europa, saranno i primi a riprendere la preparazione estiva. Ed anche Mancini, dopo il deludente pareggio di sabato scorso, ha indetto un allenamento mattutino nel giorno di Pasqua, alle 8,30 tutti alla Pinetina. Volti scuri e sonori rimproveri per una squadra in profonda crisi di gioco e risultati.
La Milano nerazzurra sta vivendo una stagione fallimentare, fuori dalle posizioni che contano, prestazioni insufficienti e giocatori che non lottano per la maglia. I tifosi dell’Inter hanno smesso di fare credito alla loro squadra, i fischi e le contestazioni imperterrite al fischio finale del match contro il Parma ne sono la testimonianza più eloquente.
Per Mancini occorrerà chiudere dignitosamente questa stagione per una questione di stile e prestigio della società e poi da giugno è attesa una vera e propria rifondazione per ridare una spinta ad una squadra che si appresta mestamente a star lontano dall’Europa che conta.
La dirigenza per una questione di budget, investimenti e appeal sa che una stagione fuori dai ranghi che contano peserà molto ma allo stesso modo occorrerà dare un forte impulso, una forte carica per risollevare i colori di una società che sta perdendo sicurezza e tranquillità.


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