Napoli: De Laurentiis scontento del poco pubblico al San Paolo. Il punto sulla serie B. Analisi e commenti.
Di Alessandro Lugli«Lo stadio è vuoto, così si è tifosi del Napoli?»: nella conferenza stampa di presentazione del prossimo ritiro di Dimaro, Aurelio De Laurentiis è passato al contrattacco, accusando i supporter di scarso attaccamento nonostante i prezzi popolari. Un flop i 19.455 paganti per il match dello scorso sabato contro la Sampdoria: da qui nasce un’accusa precisa che, pare, i tifosi organizzati, quelli dei Club di Napoli e provincia, anche piuttosto a sorpresa, sembrano condividere: anche se con delle riserve.
«De Laurentiis ha sostanzialmente ragione, la tifoseria dovrebbe essere più vicina alla squadra sostiene Luigi Guarino del Club Napoli Due Sicilie che raccoglie tifosi sia dall’area flegrea che da quella vesuviana soprattutto nei momenti difficili. Abbiamo vissuto anni in cui scendevano in campo formazioni inguardabili. Ma capisco che qualcuno si sia stufato: il sistema è marcio, la scorsa stagione hanno staccato la spina al Var, si è determinato la perdita di credibilità del calcio italiano. Se è vero che questo incide, è anche vero che il tifoso dovrebbe valutare la sua società e non credo che il Napoli meriti questa disaffezione». Gli fa eco Mario Salvatore, Club Napoli Tifo e Amore di Soccavo: «De Laurentiis dice una verità, anche se al 50%: io ho un’attività commerciale, capisco la sua affermazione di tifosi-clienti. I tifosi sono dei clienti, ma come tali vanno tutelati. Fai entrare sempre i bambini gratis, crea un’interazione più profonda, accarezza questo cliente. Io vendo, nella mia attività, anche i biglietti, lo vivo il calo delle vendite: ho la sensazione che De Laurentiis ed i suoi uomini non conoscano ancora i napoletani».
Mertens, Callejon e Allan possono partire. Magari anche Hysaj. All’orizzonte c’è un’altra rivoluzione, sul modello dell’estate 2013 quando a Napoli arrivò Rafa Benitez. Potrebbe essere l’estate di altri commoventi addii, dopo quello di questi giorni ad Hamsik e si prospettano diversi, consistenti, cambi. Attenzione: non per smantellare il gruppo ma per modellare sempre più il nuovo corso intorno a Carlo Ancelotti. Segnatevi questo nome perché è il primo della lista del tecnico di Reggiolo: Hirving Rodrigo Lozano Bahena, 23 anni, ala del Psv. Il ds Giuntoli, in gran segreto, ha giocato in anticipo e lo ha già bloccato: ha il sì di Mino Raiola, il manager di «El Chucky» (il soprannome del messicano). Ma non ha ancora l’intesa col Psv che chiede 40 milioni mentre il Napoli è arrivato, nell’ultimo rilancio di pochi giorni fa, a offrire 34 milioni.
La stessa cifra pagata all’Ajax per Milik. È il preferito di Carletto e piace anche a De Laurentiis. D’altronde, le operazioni in Olanda hanno sempre dato buoni frutti. Un primo passo, dunque, di un’importante svolta. Ma sempre nel Psv c’è un’altra stellina su cui Giuntoli ha puntato gli occhi: è Steven Bergwijn, 21 anni, attaccante nativo del Suriname. Valutazione intorno ai 30 milioni di euro. Ma l’altro colpo in canna è Fornals del Villarreal: la fuga di notizie ha spaventato il Napoli, perché ha temuto che ci fosse qualcuno disposto a pagare la clausola rescissoria da 30 milioni. Gli azzurri restano a una offerta di 22 milioni e sono certi che a questa cifra l’affare si farà.
Una vittoria a Parma per uscire dalla crisi e allontanare, una volta per tutte, l’ombra di Antonio Conte, sempre più in pole per sostituire a giugno il tecnico di Certaldo sulla panchina dell’Inter. I nerazzurri al Tardini vogliono, inoltre, riprendere la corsa Champions e tenere a distanza le rivali. Spalletti attende risposte importanti da Nainggolan, Perisic e Icardi e recupera Keita, che partirà dalla panchina. Il belga non è più il giocatore dei tempi della Roma, che incantava i tifosi giallorossi. A Milano è in difficoltà, segnale di aver lasciato la Capitale a malincuore. L’allenatore sta facendo di tutto per recuperarlo, come sta facendo con Perisic. Il croato si è smarrito, complici le voci di mercato, l’interesse dell’Arsenal e la sua volontà di lasciare l’Italia e il nostro campionato. Infine, c’è anche il caso Icardi. Alle prese con il rinnovo, l’argentino in campionato non segna addirittura da sei partite. Poi, se la squadra gioca male, ne risente anche lui. Infine, Keita. Il senegalese è la nota lieta di questo periodo. Spalletti ritrova la sua arma in più e spera di potero utilizzare presto come titolare. A Parma, intanto, inizierà dalla panchina. In caso di bisogno, Keita sarà buttato nella mischia per aiutare questa Inter in crisi.
Vincere contro l’Empoli per dare continuità al successo contro il Frosinone. Simone Inzaghi chiede massima concentrazione ai suoi ragazzi alla vigilia del match contro i toscani, in programma domani sera all’Olimpico. Tanti gli argomento affrontati dal tecnico in conferenza stampa a Formello: Condizione. «E’ normale che sia un po’ di stanchezza a livello fisico perché abbiamo giocato tanto e rigiocheremo già domani. A livello mentale però stiamo bene perché veniamo da due vittorie tra campionato e Coppa Italia. Domani dovremo farci trovare pronti». Dubbi attacco. «Gli infortuni di Luis Alberto e Immobile? Sono due situazioni che dovremo verificare ancora. Oggi lavoreremo più sul video che sul campo, e domani mattina avremo un altro allenamento. Sembrerebbe che non ci siano lesioni per entrambi. Potrebbe esserci qualche speranza, ma dovremo verificare le loro condizioni». Nuovo acquisto. «Romulo è un giocatore di quantità e qualità. Ha fatto solo due allenamenti con noi e dovrò valutare le condizioni di Marusic. Vuole capire in fretta i nostri metodi ed è una soluzione». Corsa Champions. «Per il quarto posto sarà determinante come si affronteranno le squadre gara dopo gara. E’ ancora presto per guardare la classifica e tutte le squadre avranno peridoti meno buoni. Bisogna dare continuità ai risultati». Capitano stacanovista. «Lulic mi aveva dato disponibilità per giocare a Frosinone e a gara in corso l’ho inserito al posto di Luis Alberto, preferendolo a Pedro Neto. Domani penso che possa essere della partita». Difesa. «Luiz Felipe ha fatto i primi due allenamenti parziali lunedì e martedì, e oggi dovrebbe tornare in gruppo. Spero di poterlo convocare». Tabella di marcia. «Sarà un calendario fitto e lo sapevamo. Siamo andati avanti su tutti i fronti. Non sapevamo fino a venti giorni di fa di dover giocare di giovedì, ci sarebbe piaciuto giocare di sabato e domenica come le altre. Faremo una grande partita». Soluzioni. «Correa insieme a Luiz Felipe ieri non ha lavorato col gruppo, ma ha dato buoni segnali. C’è grande fiducia per poterlo impiegare dall’inizio». Sergente. «Penso che negli ultimi due mesi Milinkovic abbia migliorato tantissimo la squadra con le sue prestazioni: dal gol con il Torino alla Juventus. Dopo la squalifica ha recuperato un po’ di energie. L’importante è che vada avanti il gruppo e la Lazio, non i singoli». Avversari. «L’Empoli è una squadra veloce e frizzante, con gli esterni che spingono molto. Verranno a fare la loro partita, ma troveranno una Lazio che vuole vincere. Hanno un allenatore (Iachini, ndr) esperto e bravo».
Nel Microfono Aperto ha risposto alle domande degli ascoltatori Luca Calamai. “La cessione di Hamsik è un segnale di rinnovamento: non è mai facile ne automatico riuscire a rimettere tutte le pedine al proprio posto, in questo senso leggo l’appello di De Laurentiis ai tifosi. Lo stadio è basilare perché si deve investire sulle strutture, per ridurre il gap con la Juventus non basta solo una campagna acquisti. Gattuso? Non basta essere buoni allenatori per allenare il Milan devi avere qualcosa di speciale, secondo me Rino sta superando questo esame. E non è stato facile. Mi dispiacerebbe se L’esplosione di Piatek oscurasse Cutrone che sarebbe titolare in almeno 15 squadre di A. Paquetà mi piace, se non lo consideriamo il nuovo Kakà gli facciamo un regalo, ma è entrato con grande disinvoltura. Non esiste allenatore al posto di Spalletti che può portare questa Inter allo scudetto. Il vero Nainggolan doveva mettere veleno in una squadra troppo scolastica, non era un’idea sbagliata, ma non ha funzionato, è stato un fallimento. Altro errore è stato tenere Perisic ma anche lì sembrava la scelta giusta ed invece non ha dato niente. La delusione dell’uscita dalla Champions ha portato un calo di tensione. Non è tutto sbagliato, ora è il momento di ritrovarsi per il motivo principale della stagione che è diventata l’Europa League. Ha fatto una cosa strana Spalletti con Ranocchia attaccante ma stava per segnare, in questo momento qualunque sua scelta viene criticata: ha commesso errori ma i conti si fanno alla fine”.
In Diretta Sportiva è intervenuto Marco De Marchi, procuratore ex difensore di Juventus e Bologna. “Ha iniziato col botto Mihajlovic. Era in caduta libera il Bologna, non vinceva da mesi. In pochi giorni ha trasferito gli stimoli giusti contro un Inter che non sta passando un bel momento: credo alla fine abbia meritato la vittoria e dato un segnale importante per la salvezza. Soriano e Sansone sono colpi importanti per una squadra nella situazione di classifica come il Bologna, gente di valore ed esperienza, sanno di aver fatto una scelta non facile. Mihajlovic ha poi voluto Lyanco ed Edera due giovani già avuti al Torino perché a gennaio è meglio non fare salti nel buio. Parlare col senno di poi su Benatia è facile, ovvio che ci sia stata pressione da parte del giocatore sulla società per lasciarlo andare. Bonucci e Chiellini credo siano forti come coppia, ma penso forse che tra i due sia Chiellini l’indispensabile, poi se ti mancano entrambi… “
Così il cantante e tifoso rossoblù Andrea Mingardi al ‘Bar Sport’: “E’ cambiata l’aria, abbiamo preso 3 punti ai quali nessuno sperava. Merito a Mihajlovic e ai giocatori. Nonostante l’amicizia con Inzaghi, secondo me il cambio panchina è stato tardivo. Se Pippo ha una colpa è quella di aver sposato un progetto tecnicamente non accettabile. Era difficile assemblare tutti quei giocatori nuovi e poi Pippo è caratterialmente debole. Saputo? Il proprietario da indicazioni, sceglie collaboratori e controlla se funzionano o meno, ma bastava guardare un Frosinone-Bologna per capire che questa squadra era incompiuta e faceva preoccupare. Saputo avrebbe dovuto ‘saperlo’. Hanno fatto di tutto per disinnamorare Donadoni, che era già disinnamorato di suo. Non vorrei che l’inaspettato successo a Milano ci distragga, il cammino è lungo e pericoloso. Ci affidiamo a San Luca, Santander e San Palacio”.
Spettacolo e sorprese nella 22^ giornata di Serie B. Continua il momento negativo del Palermo, che pareggia 0-0 contro il Foggia e cede la testa della classifica al Brescia, che rifila una manita fuori casa al Pescara. Pochi cambiamenti in fondo alla classifica, con le ultime cinque che pareggiano tutte. Ecco tutti i risultati, la classifica e la classifica marcatori dopo questo turno di campionato. Lecce-Ascoli (rinviata) Si è aperta con un brutto infortunio la 22^ giornata di Serie B, quello rimediato da Manuel Scavone nell’anticipo tra Lecce e Ascoli. Il centrocampista è svenuto dopo pochi secondi di gioco a causa di un brutto colpo alla testa rimediato dopo uno scontro con Beretta. Le condizioni di Scavone, subito trasportato in ambulanza all’ospedale più vicino, sono però subito rientrate. Padova-Salernitana 0-0 Match molto equilibrato e che si è chiuso a reti inviolate quello tra Padova e Salernitana. Equilibrio che si può notare dai numeri del match: otto tiri a testa le due squadre, con i padroni di casa che hanno centrato la porta in due occasioni, solo una vola invece gli ospiti; poi 22 punizioni a testa e quattro calci d’angolo a testa. Punto più utile al Padova, che resta in ultima posizione ma non aumenta il distacco con le squadre davanti.
Cosenza-Cittadella 2-0
Dopo il successo ritrovato nella 21^ giornata, cade il Cittadella, sconfitto fuori casa dal Cosenza. I ragazzi di Braglia tornano dunque alla vittoria dopo il pareggio contro il Verona, vittoria peraltro molto importante, anche per la classifica, in quanto consente alla squadra di recuperare altri due punti sulla zona retrocessione. Decisivi i gol di Sciaudone e Tutino, entrambi arrivati nella ripresa. Carpi-Verona 1-1 Pareggio molto importante per il Carpi, che riesce a fermare una delle prime della classe come il Verona. Dopo il vantaggio iniziale dei padroni di casa firmato da Di Noia e arrivato nel primo tempo, i veronesi pareggiano i conti nella ripresa con Matos. Punto più utile al Carpi rispetto al Verona, che a causa dei due punti persi perde anche una posizione in classifica ai danni del Benevento.
Spezia-Cremonese 2-0 Vittoria netta e molto importante per lo Spezia, che supera la Cremonese con un secco 2-0. Fa tutto Bartolomei, che apre i conti a metà primo tempo e li chiude siglando la doppietta personale ad inizio ripresa. Grazie alla vittoria i ragazzi di Marino guadagnano anche due posizioni in classifica ed entrano dunque in zona playoff. Stabile invece la posizione di metà classifica della Cremonese.
Crotone-Livorno 1-1 Nell’unico scontro diretto per la salvezza di giornata Crotone e Livorno non si fanno male e portano a casa un punto a testa. Dopo l’autogol di Spolli che ha portato gli ospiti avanti dopo appena 5′ di gioco, ci ha pensato Simy alla mezz’ora a riportare il risultato in equilibrio. Pareggio che contribuisce a mantenere stabile la situazione classifica in fondo al tabellone, anche grazie agli altri risultati maturati.
Benevento-Venezia 3-0 Netto e importante tris rifilato dal Benevento al Venezia. Si decide tutto nel secondo tempo: dopo il vantaggio trovato con Insigne intorno alla metà della seconda frazione, nel finale i padroni di casa chiudono i conti trovando bis e tris; a mettere la vittoria in cassaforte ci pensa Coda, con il rigore siglato ad un minuto dalla fine, in pieno recupero la doppietta di Insigne fissa poi il risultato sul definitivo 3-0. Vittoria decisiva per i campani, che scavalcano il Verona e conquistano la quinta posizione in campionato.
Pescara-Brescia 1-5 Continua l’ottimo momento di forma del Brescia, che batte il Pescara e conquista la prima posizione in solitaria. Vittoria netta per i ragazzi di Corini, che si portano avanti di tre gol già nel corso della prima frazione, grazie alle realizzazioni di Donnarumma, Romagnoli e Bisoli. Nella ripresa i delfini trovano il gol della bandiera con Monachello, in gol dopo il poker siglato da Torregrossa, Torregrossa che in pieno recupero trova anche la doppietta per l’1-5 finale. Grazie al successo, come detto, il Brescia guadagna la vetta in solitaria con un punto di vantaggio sul Palermo.
Palermo-Foggia 0-0
Continua il momento negativo dei rosanero, che dopo due sconfitte consecutive non riescono a tornare alla vittoria contro una delle squadre in fondo alla classifica. Pareggio a reti inviolate nel posticipo della 22^ giornata di Serie B che fa doppiamente male al Palermo, che perde infatti la prima posizione in classifica. I ragazzi di Stellone si trovano ora costretti ad inseguire il Brescia, avanti di un punto. Punto leggermente più utile invece al Foggia, che mantiene il distacco dalle squadre dietro in classifica, ma perde due punti dal Cosenza, che si trova adesso a +5.
Fonte: ilmattino.it-radiosportiva.it-calciodangolo.com
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