Olimpiadi: steccano Brasile e Argentina, Corea a valanga

 E niente: quando si tratta del Brasile che gioca in Brasile, i conti non tornano quasi mai. Non è successo nemmeno ieri all’esordio: per i verdeoro un brutto pari a reti bianche contro il Sudafrica che non caccia via i fantasmi di Londra 2012 e, soprattutto, del Mondiale casalingo 2014.

Solita solfa, dunque: Brasile troppo teso, copia sbiadita di se stesso, impaurito, vittima della pressione. Che si tratti della Nazionale olimpica o di quella maggiore conta poco, specie in considerazione del fatto che tra i convocati figurano Neymar, il fenomeno del Barcellona, e la coppia dei Gabriel, Jesus e Barbosa Almeida. Questi ultimi entrambi 19enni, entrambi corteggiatissimi da mezza Europa (il secondo, Gabigol, conteso tra Inter e Juventus), entrambi abulici e spaesati.

Almeno Jesus ha colpito un palo, sebbene a porta praticamente spalancata. Tutto qui l’acuto del Brasile, che tuttavia ringrazia lo 0-0 tra Iraq e Danimarca: stesso risultato che non mette in salita il discorso qualificazione per i padroni di casa. Ma servirà molto di più per centrare la qualificazione ai quarti di finale (13 e 14 agosto). Parecchio di più, dopo l’esordio deludente, servirà anche all’Argentina, sconfitta nettamente 2-0 dal Portogallo – che, evidentemente, quest’estate va di moda. L’Albiceleste, al contrario del Brasile, non può contare sui consueti nomi pregiati (Messi ha detto addio dopo la Copa America, Higuain e Di Maria sono solo suggestioni fuori quota) e si è visto.

Tiene il passo invece il Messico, detentore dell’oro Olimpico, che ha fermato la Germania sul 2-2. Chi ha sorpreso è stata la Corea del Sud, che ha demolito la selezione nazionale delle Figi con un 8-0 da consegnare agli annali della competizione. Insomma, non c’è che dire: i giochi della XXXI Olimpiade sono iniziati con il botto anche per il calcio, in attesa della cerimonia ufficiale in programma oggi al Estàdio Jornalista Màrio Filho, più semplicemente conosciuto come Maracana.