Calciomercato inglese: chi si rafforza?

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premier-league Barclaysdi Enrico Cannoletta
Il periodo estivo, e soprattutto il mese di agosto, ben lungi da essere un lasso di tempo morto per il calcio, diviene il centro dell’attenzione dei tifosi nei confronti delle cosiddette “compravendite” dei calciatori.

I termini acquisti o vendite hanno cessato di essere sinonimi per il Calcio di evocazioni schiaviste, viste le cifre che circolano e i relativi ingaggi versati agli atleti.
La Premier League è riconosciuta come il campionato più ricco e affascinante del mondo, per cui le cifre risultano molto amplificate rispetto a tutti gli altri tornei, con conseguente adeguamento verso l’alto dei prezzi per accaparrarsi i migliori giocatori del pianeta.
Alla vigilia dell’inizio della stagione vediamo allora a che punto sono le strategie delle squadre britanniche della Premier League cercando di scoprire chi si sarebbe rafforzato nonché gli acquisti più importanti effettuati.

Iniziamo dai campioni del Leicester di Claudio Ranieri, che hanno perso il loro motore di centrocampo, ovvero quel Kanté passato al Chelsea dell’altro italiano Antonio Conte per la cifra di quasi 36 milioni di Euro.

Altre perdite importanti il Leicester non ne ha subite. Per contro la rosa si è arricchita di giocatori del calibro di Musa, del CSKA, prelevato per 19,5 milioni, e di Kapustka, 19 anni, pagato 9 milioni al Krakòw Cracovia.

E già che abbiamo citato il Chealsea entriamo nell’ottica di una campagna acquisti che si annuncia faraonica e che il presidente Abramovic vorrebbe per accontentare il nuovo tecnico Conte. Oltre al già citato Kanté la squadra di Londra ha acquisito dal Marsiglia la punta congolese naturalizzata belga Michy Batsuhuay , per la “modica” cifra di 39 milioni. E pare non sia finita qui.

Per ritornare in auge manovre in corso anche nelle due squadre di Manchester. Sul versante Red Devil, si registra una rivoluzione che il nuovo tecnico Mourinho ha imposto. Sono già arrivati tre Top-Player, e precisamente Ibrahimovic , che costerà alla dirigenza una bella cifra in termini di stipendio, essendo svincolato dal PSG, Bailly, pagato 38 milioni di euro al Villarreal e il trequartista armeno Henrikh Mkhitaryan, per il quale il Borussia Dortmund ha voluto 42 milioni.

Sul fronte Manchester City non si è certo da meno, essendo arrivati Sané (Schalke 04), Gabriel Jesus (Palmeiras), Gundogan (Borussia Dortmund), Nolito (Celta Vigo) e Zinchenko (Ufa), per un totale di spesa di 129 milioni spesi dal club che ha il grande Pep Guardiola come coach.

Veniamo ora ai due team che la scorsa stagione hanno tenuto testa fino in fondo ai neo-campioni del Leicester, ovvero Tottenham e Arsenal.

Gli Spurs sono stati in un certo senso parsimoniosi, avendo speso “solo” un totale di 36,5 milioni di euro per avere Vincent Janssen dall’AZ Alkmaar e Victor Wanyama dal Southampton, cifra mitigata un pochino dal prestito di Fazio alla Roma, dopo il suo rientro dal Siviglia.

L’Arsenal ha puntato molto invece sul centrale albanese naturalizzato svizzero Xacka per il quale ha versato 45 milioni al Borussia Dortmund, al cui confronto i 4 milioni e i 3 milioni sborsati rispettivamente per Asano (Hiroshima) e Holding (Bolton) appaiono quasi spiccioli.

In ultimo le squadre di Liverpool, che partono da outsider, soprattutto i Reds di Klopp.

Alla corte del tecnico tedesco, oltre ad altri acquisti per così dire minori, sono arrivati due uomini importanti, ovvero Mané (Southampton, 41,2 milioni) e Wijnaldum (Newcastle, 27,5 milioni).

In casa Everton politica del “risparmio”. Per una spesa complessiva di 9,5 milioni, di cui 8,5 per Idrissa Gueye dall’Aston Villa, è arrivato anche il portiere ex romanista Stekelenburg dal Fulham.

A dire il vero il mercato dei “Toffees” potrebbe essere condizionato dalla trattiva in corso col Chelsea interessato a Lukako e per il quale si discute sulla base di 80 milioni, che servirebbero certamente a rianimare la campagna dei blu.

E qui ci fermiamo, anche se l’esperienza dello scorso anno potrebbe smentire questa nostra attenzione sulle squadre menzionate, proponendo per il titolo un’outsider di cui non abbiamo trattato il mercato. Ma questo, si sa, è il calcio!


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