Tutti in piedi per Simone Inzaghi

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Simone Inzaghi è la dimostrazione vivente di come il calcio sia fatto di episodi, sia cambiato da scelte all’apparenza non così importanti. Scelte che possono poi, invece, anche cambiare la storia di un uomo, la storia di una squadra, la storia di un club intero.

Questa estate sembrava tutto deciso: Marcelo Bielsa allenatore della Lazio. Si diceva ci fosse già un contratto firmato. Poi tutto salta, i motivi non sono ancora del tutto chiari (a detta dell’allenatore argentino la rottura è stata causata da sette acquisti espressamente richiesti e mai arrivati), fatto sta che non sappiamo chi sia stato più loco tra Bielsa e il presidente Claudio Lotito. A questo punto il Presidente e i dirigenti laziali decidono di puntare ancora su Simone Inzaghi che sembrava indirizzato verso la Salernitana (altro club di Lotito) e che aveva guidato con dignità i Biancocelesti gli ultimi due mesi della stagione passata dopo l’esonero di Stefano Pioli. Inzaghino (come veniva chiamato da calciatore in quanto fratello minore del più celebre Pippo) ha già fatto bene con le giovanili della Lazio – lanciando talenti come Keita Balde e Cataldi – e vincendo anche qualche titolo; ma si sa che “il calcio dei grandi” è tutta un’altra cosa, quindi la stagione della team capitolino inizia tra lo scetticismo generale, sopratutto tra i tifosi.

La squadra è più o meno quella della stagione appena trascorsa, ma con due sostanziali differenze: Ciro Immobile – acquisto voluto fortemente da Inzaghi – e Stefan de Vrij, che causa infortuni era stato fuori praticamente tutto l’anno. L’esordio è da capogiro: vittoria per 4-3 sul campo dell’Atalanta con protagonista proprio Immobile, autore di una grande prestazione e della prima rete del match. Nelle giornate successive la Lazio continua ad incantare sopratutto grazie al tridente offensivo – Keita, Felipe Anderson, Immobile – e perde solamente contro Juventus e Milan. La mano di Inzaghi c’è e si vede, perché l’allenatore piacentino sa tirare fuori il meglio dai propri giocatori e riesce ad adattarsi agli avversari variando spesso modulo (grande dimostrazione di maturità nonostante la poca esperienza), 3-5-2 e 4-3-3 i più usati. Da non dimenticare anche l’esplosione del centrocampista 22enne Sergej Milinković-Savić e del difensore classe ’94 Wesley Hoedt, diventati perni imprescindibili della squadra e richiesti da mezza Europa. In più abbiamo visto fare il loro esordio a ragazzi di grande prospettiva come Cristiano Lombardi, Alessandro Murgia e Alessandro Rossi già allenati dal tecnico nella squadra Primavera. La sconfitta più bruciante arriva sicuramente nel derby del 4 dicembre quando Strootman (in rete dopo un clamoroso errore del difensore laziale Wallace) e Nainggolan mandano in estesi la Roma. La Lazio comunque non si lascia abbattere e nonostante le successive sconfitte contro Inter, Juventus e Chievo (rispettivamente alla giornata numero diciotto, ventidue e ventitré) prosegue il suo ottimo cammino che assicura per tutto il campionato almeno il piazzamento in Europa League. Arriva però in Coppa Italia la più grande soddisfazione per Inzaghi. I Biancocelesti battono ai quarti l’Inter al “Meazza”, e in semifinale ecco la ghiotta opportunità di rivincita nei confronti dei “cugini” Giallorossi. Opportunità che la Lazio non si lascia sfuggire. Immobile e compagni, infatti, eliminano la Roma vincendo 0-2 all’andata – reti dell’attaccante napoletano e di Milinković – e perdono 3-2 al ritorno con gli stessi marcatori, ma per gli uomini di Spalletti non basta; è la Lazio ad approdare in finale.

Oggi, 5 aprile 2017, ci ritroviamo dunque con una Lazio in grado di poter vincere la Coppa Italia e ancora in piena corsa Champions, vista la quarta posizione e i soli quattro punti di distacco nei confronti del Napoli terzo in classifica (posizionamento che permette di giocare i play-off della competizione più importante d’Europa). A proposito, proprio nello stesso giorno e nello stesso mese di 41 anni fa nasceva proprio Simone Inzaghi. Tanti auguri Inzaghino, o forse è meglio dire tanti auguri Mister Inzaghi, il futuro è tutto tuo. E pensare che in questo momento staresti festeggiando il compleanno con la tuta della Salernitana.. Cose da pazzi, anzi cose da locos..

 

Articolo scritto da Mauro D’Amico.


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