Roma-Spalletti: non è ancora tempo d’addio, lo scudetto è possibile
Di Emanuele SaccardoSpalletti lo aveva detto in tempi già sospetti: “Se non vinco nulla, lascio la Roma”. Da ieri sera, dopo l’inutile vittoria giallorossa nel derby di ritorno di Coppa Italia, il web si è scatenato attraverso i social e l’ironia ha preso di mira anche il futuro del tecnico toscano. Ma attenzione a dare la Roma e il suo allenatore già per spacciati. Spalletti è ancora matematicamente in tempo per tentare l’assalto alla Juventus. E in canna ha pure il proiettile dello scontro diretto da giocarsi in casa.
Complicato, certo. Ma fattibile. Oggi la Roma si è svegliata senza più nulla da perdere. Sfumata da tempo l’Europa League, sconfessata la promessa di Nainggolan fatta ai tifosi (“con la Lazio le vinciamo tutte e due”), ai Giallorossi rimane l’orgoglio. Quello del suo allenatore che difende il lavoro fatto – e poco non è stato -, quello di chi risponde sempre presente quando chiamato in causa (leggi: El Shaarawy), quello di un gruppo che nonostante qualche limite (leggi: Manolas) è riuscito a non perdere contatto con la Juventus e a tenere a bada il Napoli.
I presupposti per tentare di smentire le intenzioni di Spalletti ci sono ancora. Complicato, lo sottolineiamo di nuovo. Il calendario darà una mano più ai Bianconeri che non alla Roma. Per Totti & C., da qui alla 38esima, ci sono 4 partite difficili (delle quali 3 saranno consecutive) incluso lo scontro diretto. Per la Vecchia Signora sarà un cammino leggermente più agevole, ma non troppo: detto del match clou in programma alla 36esima e per giunta all’Olimpico, Allegri avrà subito prima l’Atalanta a Bergamo e in mezzo il derby, gara sempre non pronosticabile. Anche la Roma giocherà contro l’Atalanta (32esima), ma in casa. Poi però, prima di incrociare i guantoni con la Juventus, Spalletti dovrà preparare in sequenza un altro derby (34esima) e la trasferta di San Siro con il Milan (35esima).
Tutto è dunque ancora possibile, anche perché nella testa della Juventus pesa una variabile non da poco: il doppio confronto con il Barcellona nei quarti di Champions League. Se sarà un handicap o un vantaggio, lo diranno le prossime settimane. Certo è che i Bianconeri hanno in testa l’idea fissa della Coppa dalle grandi orecchie per fare il definitivo salto di qualità. Ciò non significa che Allegri sia disposto a sacrificare l’approdo in finale di Tim Cup (e il possibile terzo successo a fila, mai riuscito a nessuno) o il campionato, tutt’altro: ipotesi Triplete a parte, il record assoluto del sesto scudetto consecutivo è un obiettivo dichiarato a inizio stagione e ora un po’ più vicino.
Presumibilmente, a conti fatti, il campionato verrà deciso a cavallo tra il 30 aprile e il 15 maggio. Con il Napoli ormai più defilato a -10 dalla Juve dopo lo scontro diretto, i fari restano puntati sui penta campioni e la Roma. Spalletti sa di doversi ancora e comunque guardare le spalle dalla voglia di Champions dei partenopei, altrettanto delusi da una stagione che pensavano più ricca di soddisfazioni. Tuttavia il destino, come ha ribadito lo stesso tecnico toscano, è nelle mani romaniste. Colmare il gap con la Juventus si può, e sarebbe forse la svolta definitiva nella storia personale di Spalletti. Rinnovo o non rinnovo. Dalle parti della Capitale si usa dire: “Non succede, ma se succede…” .
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