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Il numero 200 non sembra portare molto bene al Napoli

200 sono le presenze di Albiol con la maglia del Napoli, traguardo raggiunto nell’ultima partita di campionato contro la Roma.

A Cagliari invece erano 200 le vittorie di Sarri sulla panchina del Napoli, traguardo che il tecnico azzurro non è riuscito a superare contro i giallorossi

 

L’Opinionista Rai, Mario Sconcerti, ha rilasciato alcune dichiarazioni nel corso della Domenica Sportiva:

“Balotelli non è un giocatore da grande squadra, nel Napoli potrebbe fare la panchina, non di certo il titolare.”

Dichiarazioni che non vanno di certo a favore di un possibile ingaggio di Balotelli, o almeno secondo Sconcerti per il Napoli non sarebbe un affare.

 

La morte di Astori ha sconvolto anche l’Inter, i nerazzurri però adesso pensano solo alla sfida con il Napoli

Di positivo in quello che è successo non c’è assolutamente nulla, l’Inter però adesso ha una settimana per preparare la partita con il Napoli.

Secondo quanto riferisce la Gazzetta dello Sport, il giocatore più monitorato da Spalletti sarebbe Rafinha, che va gestito con parsimonia alla luce dello stop prolungato che lo ha tenuto ai box nove mesi per l’infortunio al ginocchio accusato in aprile col Barcellona.

La preparazione del giocatore procede comunque nella direzione giusta, ed una settimana in più di allenamenti aumenta le possibilità di Spalletti di schierarlo titolare.

 

Sarri carica i suoi dopo la sconfitta

“Non molliamo, andiamo a vincere a Torino” Sarebbero queste le parole dette da Sarri nello spogliatotio dopo la sconfitta degli azzurri contro la Roma.

Lo riferisce l’edizione odierna del Corriere della Sera.

 

In attesa della decisione ufficiale della lega di Serie A, ecco le possibili date per i recuperi:

Il problema principale riguarda il derby di Milano, con i rossoneri che sono impegnati in Europa League ed in finale di Coppa Italia, facendo slittare quest’ultima la data del recupero del derby potrebbe essere il 9 maggio.

Le altre gare si giocherebbero invece tra il 13 e il 14.

 

Matias Messi, fratello di Leo, è stato arrestato.

Secondo quanto riferisce La Nacion, Matias Messi è stato arrestato a Buenos Aires con l’accusa di lesioni e minacce con arma da fuoco.

Tutto questo sarebbe accaduto dopo un incidente d’auto, con il fratello di Lionel che avrebbe litigato in modo acceso con il conducente dell’altra auto minacciandolo con una pistola.

Pistola che però non sarebbe pervenuta dagli agenti accorsi sul posto, sarebbero stati trovati invece due spinelli contenenti marijuana.

 

L’Edizione odierna della Gazzetta dello Sport evidenzia il problema casalingo degli azzurri:

Nulla è cambiato, tuttavia, nel rapporto tra i tifosi e la squadra. Anzi, proprio da tutto lo stadio è arrivato il sostegno maggiore ai giocatori, a fine partita. Le curve hanno cantato, come se si fosse vinto, mentre Reina, Insigne, Mertens, Koulibaly e tutti quanti gli altri hanno fatto il solito giro di campo applaudendo la gente. Proprio a Fuorigrotta, però, il Napoli ha lasciato i punti più pesanti. Fin qui, ci sono state due sconfitte, contro Juve e Roma, mentre sono stati due i pareggi: Inter e Fiorentina hanno preso un punto al San Paolo.

 

Dopo la sconfitta con la Roma, Maurizio Sarri ha concesso due giorni di riposo agli azzurri

Gli allenamenti riprenderanno dunque domani a Castel Volturno.

Gli azzurri preparano il match contro l’Inter a San Siro per il posticipo della 28esima giornata di Serie A in programma domenica alle ore 20.45

 

Alla notizia della scomparsa del suo ex compagno, shock per lo spagnolo Carlos Sanchez.

Il centrocampista della Fiorentina, Carlos Sanchez, ora in prestisto all’Espanyol ha appreso la notizia della scomparsa del suo compagno di squadra, Astori, al termine della partita contro il Levante. E’ letteralmente crollato a terra dal dolore, per farlo rialzare sono dovuti intervenire i suoi attuali compagni di squadra.

 

Le parole di uno sconvolto commissario della Federazione Italiana Giuoco Calcio Fabbricini all’ Ansa.

“Questa mattina mi hanno telefonato il CT Luigi Di Biagio e tutti i dirigenti e i calciatori che erano nel giro della nostra Nazionale. Davide Astori era una persona che ha dato davvero tanto al calcio italiano. In Figc Davide era considerato come uno di famiglia, siamo tutti costernati”.

 

Napoli, ci risiamo. Quanto accaduto ieri è un film già visto: azzurri vicini al bersaglio grosso, ma poi, sul più bello, il crollo. Due stagioni fa fu la sconfitta di Torino contro la Juventus firmata nel finale da Simone Zaza a compromettere il percorso verso lo scudetto degli azzurri, stavolta, invece, ci ha pensato la Roma: 4-2 in scioltezza al San Paolo che permette alla Juventus di essere virtualmente capolista a +2 qualora nel recupero contro l’Atalanta all’Allianz Stadium dovessero arrivare i tre punti.

La sconfitta contro i giallorossi è allarmante non solo in chiave tricolore, ma anche per come è avvenuta. Già, perché gli azzurri erano passati in vantaggio con Lorenzo Insigne dimostrando di avere un ottimo approccio alla partita. Poi il crollo, con il poker della squadra di Eusebio Di Francesco a gelare l’impianto di Fuorigrotta. E pensare che con Maurizio Sarri in panchina solo una volta era arrivata una sconfitta in rimonta, esattamente 101 partite fa quando coincise con la sua prima ufficiale: al Mapei Stadium di Reggio Emilia, gol del vantaggio siglato da capitan Marek Hamsik, il quale ieri non ha giocato titolare per via della febbre che lo ha colpito in settimana, e poi i due gol del Sassuolo firmati da Antonio Floro Flores e Nicola Sansone.

Un altro dato che fa riflettere è che quello maturato contro Daniele De Rossi e compagni è il primo poker incassato da quando l’ex allenatore dell’Empoli siede sulla panchina partenopea: l’ultimo, infatti, risale ai tempi dello spagnolo Rafael Benetiz, quando la Lazio, un’altra capitolina, espugnò il terreno di gioco campano sempre per 4-2 all’ultima giornata del campionato 2014/15. In quella circostanza Gonzalo Higuain fu croce e delizia: realizzò una doppietta, ma sbagliò il rigore del potenziale pareggio.

 

 

 

Il guizzo di Cengiz Under, le perle di Edin Dzeko, il timbro di Diego Perotti e i miracoli di Alisson Becker. Si può riassumere così il k.o. tanto pensate quanto sorprendente del Napoli che ieri ha incassato ben quattro reti dalla Roma. Eppure, la serata per gli azzurri era cominciata bene con Lorenzo Insigne che aveva trovato la zampata giusta per far esplodere il San Paolo, poi gelato dal poker giallorosso.

L’inutile rete di Dries Mertens in pieno recupero non ha cambiato la sostanza: è un 4-2 che brucia perché la Juventus, qualora dovesse battere nel recupero l’Atalanta all’Allianz Stadium, metterebbe a segno il sorpasso e diventerebbe la nuova capolista a +2 dagli azzurri.

Facce tristi e demotivate nello spogliatoio dei partenopei dopo il passo falso al cospetto dei capitolini, fin a quando non sono arrivate queste parole firmate dal talento di Frattamaggiore: “Nessuno deve arrendersi adesso!”. Infatti, come riporta Il Mattino, l’attaccante col numero 24 sulle spalle, l’ultimo a mollare contro i giallorossi, ha suonato la carica anche alla luce del fatto che, con la fascia da capitano al braccio per via dell’assenza dall’undici titolare di Marek Hamsik, è stato per distacco il migliore in campo: solo le prodezze del portiere brasiliano gli hanno impedito di esultare più volte.

Adesso l’ex Pescara sarà nuovamente chiamato a trascinare i compagni domenica sera in un match davvero complicato: al Meazza di Milano contro l’Inter, una delle poche squadre di questo campionato di Serie A che i campani non hanno ancora battuto (all’andata a Fuorigrotta finì a reti inviolate).


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