Roma sette meraviglie: è terzo posto
Di Emanuele Saccardo22′ El Shaarawy (R), 25′ e 58′ Salah (R), 38′ Perotti (R), 45’+3 rig. Ilicic (F)
Che la Roma fosse in un momento magico era chiaro e lampante. Che lo sia ancora di più dopo il poker rifilato alla Fiorentina, è cristallino. Nello scontro diretto contro i Viola, una sorta di spareggio Champions (anche se mancano ancora 10 gare), la Roma ha confermato quel che aveva mostrato nelle ultime 6 partite di campionato: solidità difensiva, armi letali in attacco e un centrocampo finalmente capace di costruire. Il tutto condito da un umore sereno e a volte rilassato: quel che serve affinché riescano anche le cose complicate. Come si dice, vincere aiuta a vincere.
Lo zampino di Spalletti c’è tutto: dopo l’addio di Garcia, il tecnico toscano al secondo mandato sulla panchina della Roma ha saputo infondere ciò che mancava alla squadra: tranquillità. Quella che ha predicato anche ieri sera a fine partita: “Stiamo con i piedi per terra”. Già, perché sarebbe facile farsi prendere dalle vertigini ora che il secondo posto del Napoli è a soli 2 punti e la vetta della Juventus a 5. Sì, vero, partenopei e bianconeri devono ancora giocare rispettivamente contro Chievo e Atalanta, ma l’entusiasmo della Roma ci può stare. A patto che non diventi un limite.
Come sa bene Spalletti: basta una partita storta che interrompa la striscia di 7 successi consecutivi e tutto verrebbe di nuovo messo in discussione. Del resto anche Garcia, nel suo anno d’esordio in giallorosso, infilò 10 vittorie di fila nelle prime 10 partite di campionato. Luciano predica calma, forte delle sue idee che stanno già dando frutti. Il 4-3-3 della Roma è l’evoluzione del 4-2-3-1 del primo Spalletti, ma con qualcosa in più in termini di consapevolezza, forse.
E di cattiveria: miglior attacco con 59 sigilli, di cui 22 nelle 7 meraviglie dell’ultimo periodo (una media di 3 reti a partita). Non solo: il mister ha recuperato e rigenerato Salah (salito a quota 11 gol in campionato dopo la doppietta alla Fiorentina), non ha perso Dzeko (che pure appare come oggetto ancora misterioso); non ha defenestrato Totti e ha dato una nuova vita a El Shaarawy (giunto a 5 reti e 2 assist in 6 partite con la maglia della Roma).
Insomma: questa Roma inizia davvero a fare paura e chissà che una eventuale – quanto logica – eliminazione dalla Champions per mano del Real Madrid non possa trasformare i giallorossi nel pericolo numero uno per Napoli e Juve. La Roma è già una mina vagante che sa esplodere su ogni campo e contro ogni avversario. Che si trasformi in solida certezza dipende soltanto dalla calma che la squadra saprà mantenere. Piedi per terra, come dice Spalletti.
CLASSIFICA:
Juventus 61, Napoli 58, Roma 56*, Fiorentina 53*, Inter 48, Milan 47, Sassuolo 41, Lazio 37, Bologna 35, Empoli e Chievo 34, Torino 32, Atalanta e Udinese 30, Genoa e Sampdoria 28, Palermo 27, Frosinone 23, Carpi 21, Verona 18
*una gara in più
Commenta o partecipa alla discussione