La serie A si tinge di nerazzurro
Di Daniele GrattieriA forza di dire che l’Inter ha vinto due scudetti per cause contingenti e non per meriti propri, si rischia di fare il bene dei nerazzurri guidati da Mancini, che anche quest’anno, senza tribunali e senza penalizzazioni avversarie, sembrano poter ingranare almeno due marce in più dei rivali.
La banda Ibra – principale artefice dei successi nerazzurri – sbanca anche Firenze e vola a “più cinque” dalla Juve e “più undici” dal Milan, in attesa che la Roma, seconda in solitudine, recuperi il match casalingo non giocato con il Cagliari per i disordini seguiti all’omicidio di Gabriele Sandri.
E proprio nel ricordare Gabriele, ci immergiamo nella cinquina di Bergamo, stadio no-limits per gli ultras della Nord, che per colpa del sistema non hanno potuto assistere alla goleada della loro amata Dea.
Napoli al tappeto, umiliato proprio in una terra quanto mai nemica, quella Bergamo nordica e sfacciata, che suona agli scugnizzi di Reja un “mascone” difficile da digerire.
Bella questa serie A. Se non fosse per i padroni di un gioco perduto, ci si potrebbe anche divertire.
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