Pellè dà una mano all’Italia: Malta ko, superata la Croazia
Di Emanuele Saccardo69′ Pellé
Parafrasando il celebre romanzo di E. M. Forster, potremmo dire che l’Italia ha una camera con (s)vista sul prossimo Europeo di calcio. Sì, il giochino di parole è voluto per due ragioni: perché adesso gli azzurri comandano il Girone H, grazie alla vittoria su Malta e al contestuale 0-0 pomeridiano della Croazia contro l’Azerbaigian. E perché il successo dell’Italia è arrivato per mano – letteralmente – di Graziano Pellé, autore di un gol decisivo ma irregolare. Il suo tocco (fortuito?) con la mano sinistra non è stato ravvisato dall’arbitro Kruzilank né dai suoi collaboratori: bene per noi, bene per Conte che scaccia così i fantasmi di un pareggio che avrebbe avuto certamente come sottotitolo il concetto di occasione persa.
Sin qui le buone notizie. Il proverbiale bicchiere mezzo pieno che deriva dai 3 punti messi nel fienile, tuttavia, ha il suo rovescio nel vuoto dell’altra metà. Tanto per cominciare, un vuoto che si riassume nella carestia del reparto offensivo azzurro: delle 10 reti messe a segno fino a qui dalla Nazionale di Conte, soltanto 2 portano la firma di un attaccante, Pellé appunto, a segno solo contro Malta sia all’andata che al ritorno. Prima del fischio iniziale di ieri sera a Firenze, i capocannonieri italiani delle qualificazioni erano, in coabitazione, Chiellini e Candreva (2 sigilli): rispettivamente un difensore e un centrocampista. Le difficoltà incontrate contro Malta non si limitano a questo: se storicamente le sfide tra l’Italia e la Nazionale della Repubblica isolana risultano sempre ostiche per la nostra bandiera (escludendo il roboante 6-1 di sacchiana memoria, ormai vecchio di venti e passa anni), le motivazioni vanno ricercate sì nel perenne catenaccio maltese, ma anche nella scarsa vena fisica attuale degli azzurri. Non potrebbe essere altrimenti considerando il fatto di essere ad inizio settembre, con una manciata di partite nelle gambe per la gran parte dei nostri interpreti.
Non è un caso che la partita abbia trovato il suo momento topico con l’uscita di uno spento Bertolacci (al suo posto il più brillante Parolo) e con l’inserimento di Candreva (fuori Gabbiadini acciaccato): la chiave spesso è al centro del campo. E da quella zona è partito il guizzo giusto: palla sulla corsia di destra, l’esterno laziale confeziona il consueto cross al bacio che pesca lo statuario Pellè in area piccola. Gol di mano, ma non di villano: 1-0 e animi più sereni. Proprio l’attaccante del Southampton, migliore in campo per l’abnegazione – come sovente gli è capitato – ha risolto una pratica spinosa fotocopiando la gara di andata, e legittimando se non altro le poche occasioni create dall’Italia nell’intero arco del match (traversa di Gabbiadini, due parate di Hogg su Bertolacci nel primo tempo e Parolo nella ripresa). Adesso testa alla sfida di domenica contro la Bulgaria. Presumibilmente Conte farà turnover, sempre con l’idea chiara di avvicinare ancora un po’ la conquista del pass per la fase finale del torneo. La Francia ora è più vicina.
CLASSIFICA GRUPPO H:
Italia 15, Croazia 14, Norvegia 13, Bulgaria 8, Azerbaigian 5, Malta 1.
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