Donnarumma-Milan: verso la fumata bianca, sì al quinquennale

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Come insegna il titolo di una famosa commedia shakespeariana, è stato tutto molto rumore per nulla. O quasi nulla. Perché in effetti Gianluigi Donnarumma avrebbe potuto vacillare forte di fronte, per esempio, alla faraonica offerta da 14 milioni netti a stagione messa sul piatto dal Psg; perché non è stato facile affrontare un Europeo under 21 – il primo della vita – con la testa piena di dubbi, paure e incertezze. E il campo, su questo, non ha fatto sconti. Ma l’epilogo, benché ancora non sia stato siglato dalle firme delle parti, si rifà in pieno alla sopra citata commedia. Donnarumma resterà al Milan.

Il Club, dopo gli ultimatum, le mezze frasi, i riavvicinamenti e le ambasciate di Montella, ha dapprima recepito i concetti base espressi da Donnarumma (“non ho mai voluto andare via dal Milan”) per poi alzare l’asticella dell’investimento sul giovane numero uno: pronto un quinquennale da 6 milioni a stagione, con un paio di clausole a completare il tutto – accontentando anche il procuratore del giocatore, Mino Raiola. Il paletto più importante è quello che riguarda la cospicua clausola rescissoria: 100 milioni in caso di qualificazione alla prossima Champions League, 50 nel caso opposto. Come dire che se il Milan non dovesse riuscire a centrare il bersaglio previsto, Donnarumma potrebbe liberarsi più facilmente.

L’altro paletto lo ha presumibilmente voluto lo stesso Donnarumma ed è una questione di cuore, un vero e proprio affare di famiglia. Nel contratto di Gigio, infatti, adesso c’è anche l’ingaggio del fratello Antonio. Pure lui portiere, classe 1990, attualmente sotto contratto con il modesto Asteras Tripolis, sbarcherebbe a Milanello per fare da secondo a Gianluigi. Stipendio: 1 milione all’anno, da stabilire la durata del contratto. Ipotizzando che sia la stessa riservata al diciottenne titolare, il Milan investirebbe un totale approssimativo di circa di 35 milioni per 5 stagioni (che diventerebbero 70 con le tasse relative).

Insomma: che il Milan volesse trattenere Donnarumma era già chiaro e ora lo è decisamente di più, così come era piuttosto cristallino che anche il baby fenomeno dei pali non avesse la reale intenzione di sbarcare a Madrid o Parigi. Resta da capire se, tra un anno, Mino Raiola sarà soddisfatto dell’accordo come sembra essere al momento. Resta da capire se il Milan stesso, tra 18 o 36 mesi, sarà stato in grado di restituire il prestito del fondo americano con il quale sta facendo un mercato di tutto rispetto. Nel calcio moderno le cose mutano in fretta, forse troppo. La dimostrazione ennesima è proprio la questione Donnarumma: tre settimane di bufera, per poi scoprire che è stato tutto molto rumore per nulla.


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