Notizie sportive del giorno
Di Alessandro LugliTrionfo del Real Madrid nei quarti di Champions, dopo lo 0-3 in casa della Juventus con la doppietta di Ronaldo e la rete di Marcelo. “Ci è andata storta in molte situazioni, mentre loro non sbagliano un colpo”, il rimpianto di Allegri che volta pagina: “Siamo ancora in corsa per campionato e Coppa Italia, ma andremo comunque a Madrid per provare a fare l´impresa”.
Vittoria in trasferta per il Bayern Monaco 2-1 contro il Siviglia. Dopo il vantaggio di Sarabia, bavaresi a segno con un autogol e la rete di Thiago Alcantara in un match pieno di rimpianti per la squadra di Montella. Stasera l´andata del derby tutto inglese tra City e Liverpool, Guardiola cerca di fermare il momento magico di Salah.
In casa del Barcellona la Roma inizia stasera la sua mission impossibile nei quarti di finale di Champions. “Serve spensieratezza e giocare da squadra per goderci questa chance” la ricetta di Francesco che dovrebbe recuperare Nainggolan e affidarsi al tridente con El Shaarawy e Perotti assieme a Dzeko. I blaugrana ritrovano Busquets e sopratutto Messi, regolarmente convocato: “Ma la qualificazione non si decide oggi” avvisa Valverde.
Alta tensione per la stracittadina Milan inter; rossoneri a caccia dell´ultima chiamata Champions: “Ci si gioca qualcosa di importante” avvisa Gattuso tirando le orecchie a Bonucci: “Le sue frasi non mi sono piaciute”. In campo Montolivo per Biglia e messaggio alla società sul rinnovo: “serve convinzione da entrambe le parti, io ci sono”. Si nasconde invece Spalletti: “Non è decisiva ma serve raccogliere il massimo”, dice il tecnico nerazzurro, che conferma l´undici tipo.
Lo spareggio Europa League di ieri va alla Sampdoria, che vince 2-1 sull´Atalanta a Bergamo: “I miei hanno fatto una grande annata, meritano rispetto” tuona Giampaolo convinto di aver superato la crisi, così come il Genoa che batte 2-1 il Cagliari e fa sorridere Ballardini. Continua a volare la Fiorentina dopo la 5 vittoria di fila, Chiesa e Simeone stendono l´Udinese e inguaiano Oddo: “siamo in difficoltà ma se la squadra non mi seguisse mi sarei già dimesso” garantisce l´allenatore.
L´ultimo posto in classifica insieme a Pesaro è costato la panchina all´allenatore di Capo D´Orlando Di Carlo, che è stato sostituito dall´ex coach di Venezia Andrea Mazzon. Via anche Pasquini a Sassari, “ma rimarrò comunque general manager”, racconta a Sportiva, anche se il presidente Sardara ha rimandato a oggi ogni decisione. Nel tennis la Errani supera brillantemente il primo turno a Charleston battendo in due set la Bouchard.
I tifosi ci credono ancora. Almeno a vedere i dati della prevendita per la sfida di domenica pomeriggio contro il Chievo. Sarà un San Paolo molto vicino al tutto esaurito quello che accompagnerà gli azzurri, a caccia del riscatto dopo il mezzo passo falso di Reggio Emilia contro il Sassuolo, un pari che ha fatto scappare nuovamente la Juve a +4. E sarà un Napoli giocoforza diverso, che Maurizio Sarri sarà costretto a cambiare cause squalifiche di Jorginho e Albiol.
Fari puntati sull’attacco, un po’ spuntato nelle ultime settimane. Due i gol realizzati dal Napoli nelle ultime tre uscite, uno porta la firma di un difensore (Albiol, decisivo per l’1-0 al Genoa), un altro è l’autorete di Rogerio che ha regalato agli azzurri il pareggio con il Sassuolo. A secco da un po’ il “tridente dei piccoli”, Insigne-Mertens-Callejon, la pressione è alta su Arek Milik apparso in una buona condizione a Reggio Emilia, sua la traversa che nel finale poteva cambiare volto alla partita.
Due le strade per fare spazio al polacco: rinunciare a Mertens prima punta o cambiare modulo, passando al 4-2-3-1. Due soluzioni che Sarri difficilmente adotterà a inizio gara, a meno che non pensi che serva una scossa profonda al suo Napoli. In particolare, il cambio di modulo potrebbe essere favorito dalla squalifica di Jorginho. Sarri potrebbe puntare a un Napoli super offensivo, con Allan e Hamsik a centrocampo, oppure affidare le chiavi della linea mediana a Diawara, finito nel dimenticatoio quest’anno e in campo solo per spezzoni finali di gara in campionato. Domenica sarà out per squalifica anche Raul Albiol, che Sarri sostituirà con Chiriches, sperando che Koulibaly ritrovi la concentrazione dopo la difficile serata di Sassuolo.
– Arkadiusz Milik cercherà minutaggio e gol contro il Chievo (avversario domenica al San Paolo), squadra in cui avrebbe potuto giocare se si fosse concretizzato lo scambio con Roberto Inglese nel mercato invernale. Proprio l’attaccante polacco dei partenopei, tornato dopo un grave infortunio al legamento crociato, è intervenuto ai microfoni del portale pudelek.pl; ecco le sue dichiarazioni:
“Dopo il Mondiale avrò il modo di riposarmi, ora non è tempo. Non ci sono conclusioni importanti da trarre in questa fase. Il nostro obiettivo è lo Scudetto, voglio che i nostri tifosi siano orgogliosi di noi”. “Troppa panchina? Non ho problemi. Penso che nella carriera di un calciatore ci siano più occasioni. La critica mi spinge a continuare e a fare meglio il mio lavoro”. “L’allenamento in sé non è una cosa eccitante perché, ad esempio, lavoriamo su tattiche che non ci piacciono. Poi di solito resto sul campo e mi alleno su ciò che mi piace, cioè i tiri verso la porta”.
“Sono un po’ come un bambino a cui piace realizzare i propri sogni. Quando smetterò di sentirmi felice sarà arrivato il momento di terminare la carriera”. L’ex Ajax ha parlato anche al “Kuba Wojewodzki”, programma in onda su TVN, aggiungendo quanto segue: “Sono più popolare a Napoli che in Polonia, ciò è dovuto al grande fascino e alla passione per il calcio che le persone hanno lì”.
A Radio Crc è intervenuto Massimo Filardi, ex calciatore: “Può capitare una battuta d’arresto contro il Sassuolo anche perché a questo punto della stagione tutte le squadre lottano per un obiettivo. La prestazione degli azzurri a Reggio Emilia è stata brutta a livello tecnico e questo significa che è dal punto di vista mentale che il Napoli è stanco. Gli azzurri però, non devono mollare perché anche la Juve può avere un calo. In questo finale di campionato Sarri deve rischiare qualcosa e magari anche un cambio di modulo può essere utile visto il ritorno di Milik”.
Enzo Bucchioni, giornalista: “Il Napoli gioca con una minore intensità ed una minore velocità ed è per questo che diventa prevedibile. Al di là di questa battuta d’arresto tra l’altro inattesa contro il Sassuolo, il Napoli deve ritrovarsi. Deve guardarsi negli occhi e ritrovare cattiveria agonistica per ripartire perché non ci saranno più interferenze delle nazionali e il calendario è a favore degli azzurri. In più, nel calcio di oggi, 4 punti sono davvero pochi. Milik ha caratteristiche diverse da tutti gli altri attaccanti del Napoli e sarà utile in questo finale di stagione anche perché col polacco Sarri può anche permettersi di cambiare qualcosa a livello tattico”
Ciccio Marolda, giornalista: “Non credo che il Napoli debba accontentarsi di scrivere un altro primato di punti nel suo album di stagione, ma ha il dovere di dare il massimo fino alla fine. Sarri deve motivare la squadra e l’ambiente e non deprimerlo e invece abbiamo sempre sentito che lo scudetto era affare solo della Juventus e non anche del Napoli. Certi messaggi non li approvo, anche perché il Napoli deve arrivare fino alla fine anche stremato. Mi auguro che Milik giochi anche domenica contro il Chievo, ma in generale, con una distribuzione di minuti diversa, probabilmente adesso il Napoli non sarebbe in sofferenza”.
Paolo Pacchioni, giornalista: “Quel Leinster vinse grazie ad una congiunzione astrale, ma il Napoli non è quella squadra. Il Napoli ha ambizioni e struttura diversa. Il Napoli lotta con la Juventus e la discriminante è la rosa: la gara sabato è stata risolta dalla rosa. Il Napoli non ha seconde linee all’altezza delle prime linee. Peccato, questa era la fase finale ed il Napoli doveva approfittare sopratutto quando la Juventus è impegnata su più fronti. Sarri nel post gara avrebbe dovuto dire cose diverse da quelle dette perché del record di punti non interessa a nessun tifoso, avrebbe dovuto dire: “é stato un passo falso, ora non dobbiamo più sbagliare”. Ci sono messaggi che devono essere mandati all’ambiente e alla squadra. Non si può andare sempre a cento all’ora, ma bisogna avere le spalle larghe per non farsi abbattere nei momenti difficili e trovare la forza di rialzarsi. Sarri sta tirando il massimo da questa squadra e se non ci fosse stata la Juventus, staremmo parlando d’altro”.
Massimo Basile, giornalista: “A me interessa ciò che Sarri trasmette alla squadra. Anzi, a me fa piacere che lui attragga su di se le critiche ed altro così tiene fuori la squadra da questo. Bisogna avere dei grandi calciatori, c’è bisogno della chimica giusta: la rosa non può essere la spiegazione di tutti i problemi. Ricordiamo Ranieri cos’ha fatto con quella squadra e trasmise un messaggio importante a tutti anche senza rafforzarsi a gennaio: mandò la squadra in vacanza una settimana. Il Napoli si ritrova a rallentare a Reggio Emilia in un campo dove avrebbe potuto conquistare la vittoria per mancanza di larghezza di rosa. Sarri è un grande uomo di campo, ha dato un bel gioco al Napoli, ma quando vinci è più facile confermarsi”.
Massimo Paganin, ex calciatore: “Il Napoli sta facendo benissimo, è migliorato nelle prestazioni e nei numeri per cui sta crescendo. A tutto ciò, andrebbero inseriti altri calciatori qualitativamente migliori di quelli che giocano meno, ma già avvicinarsi alla Juventus è qualcosa di grandissimo. Non bisogna cadere nel pessimismo perché anche se il Napoli arrivasse secondo, avrebbe ugualmente la possibilità di migliorarsi nella stagione successiva e battersi per lo scudetto. E’ vero che il Napoli ha segnato di meno dell’anno scorso, ma perché sta dando un equilibrio diverso. Mi auguro che questa società vada avanti con Sarri per continuare in un progetto che sta dando grandi soddisfazioni. La Juve dovrà affrontare partite abbordabili in campionato da qui allo scontro diretto col Napoli e nonostante non ci siano partite semplici soprattutto a fine stagione, immagino che i bianconeri facciano bottino pieno, ma poi a Torino diventa determinante”.
Giampaolo Saurini: “Il Napoli ha avuto un progresso notevole soprattutto per i mezzi di cui dispone e non si può neppure fare un paragone con le altre big che hanno a disposizione fatturati notevolmente più alti. Solo un cieco non riesce a vedere il lavoro stratosferico svolto dal Napoli che nonostante i record battuti, si trova secondo in classifica a vantaggio di una Juventus che si è migliorata ancora di più. Insigne corre tanto ed è fisiologico che possa vivere un momento di appannamento sotto pota. Le altre squadre giocano sulle individualità a differenza del Napoli che gioca un calcio corale in cui tutti si muovono come un’orchestra. Battere un record significa fare qualcosa di eccezionale e Sarri ha voluto ricordare a tutti che il Napoli sta disputando una cosa straordinario. Se poi hai davanti una squadra extraterrestre come la Juve poco ci puoi fare, ma il Napoli non mollerà nulla. Luperto è fisicamente simile ad Albiol, ma teniamo conto che lo spagnolo è di uno degli interpreti migliori al mondo nel sistema tecnico di Sarri. Detto questo, Lupetto sta facendo bene, conosce Sarri e sa già come muoversi. Credo sia quello più pronto ad entrare nella prima squadra”.
Carlo Laudisa, giornalista: “Ho l’impressione che Sarri resterà. Non ha fretta, ma al momento non si intravedono neppure corteggiatori pericolosi anche se, va detto, il valzer degli allenatori non è ancora iniziato. La clausola c’è, vale e non prevedo un rinnovo prima della scadenza della stessa. Non escluderei dalla lista del dopo Reina anche Neto”.
Fabio Parisi, procuratore: “Sarri? Molto dipenderà dalle alternative e dalle garanzie che potrebbe ricevere. Il Chelsea ha bisogno di intervenire pesantemente sul mercato e non so se il club voglia farlo. Prendere uno come Sarri o Allegri significherebbe mettere a disposizione un mercato importante e ripeto, non credo ci sia tutta questa voglia di investire del Chelsea. Sono convinto che alla fine Sarri resterà a Napoli perché non ritengo conclusa la sua esperienza: l’allenatore vuole vincere in azzurro e se non dovesse vincere lo scudetto quest’anno, ci riproverà l’anno prossimo. Il futuro del Napoli è roseo perché De Laurentiis ha costruito qualcosa che va avanti da solo e indipendentemente dal condottiero. Leno è uno della lista del Napoli. Esiste una clausola, ma non esiste e lo sottolineo, una trattativa in corso tra Napoli e Leverkusen”.
Giancarlo Padovan, giornalista: “Nel calcio italiano la tattica ha una valenza assoluta. Quando manca la brillantezza, diminuisce la velocità ed ecco che il gioco di Napoli diventa arginabile. Ho fatto un piccolo conto: se la traversa si Milik diventa gol, il Napoli vince a Sassuolo e se la traversa di Çalhanoğlu va dentro, il Milan vince. Gli epigono sono determinanti nel calcio e tante volte la Juve ha vinto senza meritare, ma grazie ad un’invenzione del singolo e questo non è successo in maniera percentuale al Napoli. Lo scudetto non è stato ancora assegnato: ci sono due partite molto delicate per la Juve, entrambe in trasferta contro Roma e Inter e poi c’è lo scontro diretto in cui si deciderà molto”.
Nando Orsi, allenatore: “Il Napoli è obbligato a vincere sempre, ma quello visto a Reggio Emilia mi è sembrato stanco e appannato. Dopo il pari della Juve contro la Spal credo che anche i bianconeri possano perdere altri punti, ma la premessa per il Napoli deve essere una sola: vincerle tutte. Il Napoli sta disputando un campionato eccezionale e se la Juve concederà qualche altra occasione, gli azzurri dovranno essere lì pronti a sfruttarle. Certo, è difficile anche perché lo scontro diretto sarà in trasferta e vincere a Torino sarebbe eccezionale”.
Tre vittore, due fuori casa. Sono questi i risultati dei primi recuperi della 27esima giornata di Serie A: Atalanta-Sampdoria 1-2; Genoa-Cagliari 2-1; Udinese-Fiorentina 0-2. Quinta vittoria di fila della Fiorentina che si impone in trasferta alla Dacia Arena sull’Udinese con i gol di Veretout al 29′, su rigore concesso dall’arbitro per un atterramento di Chiesa da parte di Pezzella, e Simeone al 71′ su passaggio dello scatenato Chiesa. Momenti di grande emozione al 13′ in ricordo di Davide Astori.
FIORENTINA – Sul maxi schermo dello stadio di Udine compare la foto di del capitano e difensore gigliato a un mese dalla sua scomparsa, avvenuta lo scorso 4 marzo, proprio a poche ore dal match tra bianconeri e viola, poi non disputato e rinviato a oggi. Tutto il pubblico dello stadio si alza in piedi e rivolge un lungo applauso allo sfortunato calciatore che indossava la maglia numero 13 della Fiorentina. I tifosi friulani espongono uno grande striscione con scritto: “Ciao Davide”. Con i tre punti di oggi i gigliati salgono al settimo posto in classifica con 47 punti, mentre continua il difficile momento della squadra di Oddo che incassa la settima sconfitta consecutiva e resta ferma a quota 33 in tredicesima posizione.
SAMPDORIA – Dopo tre sconfitte consecutive la Sampdoria torna alla vittoria imponendosi in trasferta per 2-1 sul campo dell’Atalanta, fermata dopo tre successi di fila, e agganciando i nerazzurri e i viola in settima posizione a quota 47. A decidere il match dell’Azzurri d’Italia una rete di Zapata all’84’ che approfitta di un retropassaggio sbagliato di Haas e batte Berisha con uno ‘scavetto’. Prima del gol dell’attaccante colombiano le reti del blucerchiato Caprari, al 43′ con un diagonale di sinistro e il momentaneo pareggio di Toloi in scivolata al 67′.
GENOA – Infine faticosa vittoria casalinga del Genoa per 2-1 sul Cagliari. Al vantaggio dei liguri con un colpo di testa di Lapadula, su cross di Hiljemark, al 53′, risponde al 63′ Barella su rigore concesso per un fallo di Zukanovic su Faragò. Il gol partita arriva a un minuto dal 90′ con un gran sinistro dal Medeiros dal limite dell’area. La squadra di Ballardini sale a quota 34 in dodicesima posizione, mentre i sardi sono due posti indietro a quota 29.
Il Real Madrid espugna l’Allianz Stadium di Torino per 3-0 nell’andata dei quarti di finale di Champions League e mette così un piede in semifinale con 90 minuti di anticipo. Allegri deve rinunciare agli squalificati Pjanic e Benatia, e a sorpresa lascia in panchina Matuidi e sceglie di schierarsi con un 4-4-2. Alex Sandro alto sulla sinistra, con Asamoah alle sue spalle. Sull’altra corsia spazio a Douglas Costa con, alle spalle, De Sciglio. Ed è proprio da lì che alla prima incursione il Real Madrid passa: Marcelo serve Isco che, tutto solo, la mette in mezzo dove Cristiano Ronaldo anticipa il compagno Benzema e soprattutto Andrea Barzagli infilando così per l’ottava volta in carriera la porta bianconera. Due di questi erano arrivati nel precedente confronto, quello in finale a Cardiff nella passata stagione. Memore proprio di quella finale, Zidane aveva scelto in avvio gli stessi undici titolari che dieci mesi esatti fa avevano iniziato la partita gallese. Isco vince il ballottaggio con Bale e si piazza tra le linee, in appoggio a Benzema e Ronaldo. Il Real regge l’urto di una Juventus che solamente in un’occasione nel primo tempo scalda le mani a Keylor Nava: è il 23′ quando Dybala batte una punizione dalla sinistra, in mezzo irrompe Higuain che nell’area piccola tocca di destro chiamando al grande intervento il portiere costaricano. Il gol lo sfiora anche Kroos al 36′ quando, dopo una sponda di Benzema, lascia partire una fulminante conclusione di destro che si stampa sulla traversa.
L’avvio di ripresa è frizzante così come si era conclusa la prima parte di gara, la Juventus cerca il guizzo per il pari ma, a tratti molto imprecisa anche a causa del pressing alto dei rivali, permette al Real Madrid di mantenere il possesso palla. Ed è Ronaldo dopo cinque minuti a sfiorare il raddoppio quando con il sinistro calcia in diagonale con sfera di poco a lato. Proprio Cr7 mette fine alla partita e di fatto ipoteca il discorso qualificazione per i suoi con un capolavoro di rara fattura: al 19′ Carvajal crossa dalla destra e Cristiano Ronaldo, dal centro dell’area di rigore, si produce in una rovesciata strepitosa. Un gol fenomenale che viene applaudito da tutto lo stadio e al quale Ronaldo ricambia portandosi la mano al cuore e alzando la mano in segno di ringraziamento. Per il portoghese è la 22esima rete in un quarto di finale, più di quante ne abbia siglate la Juventus (21) nella stessa fase della competizione. Con questa rete, CR7 ha così segnato nove gol in Champions League contro la Juventus: nessun giocatore ha segnato più reti contro un solo avversario nella competizione e lo stesso Cristiano Ronaldo contro il Bayern Monaco e Lionel Messi contro l’Arsenal ne avevano già fatti nove.
Ma la notte nera della Juve non è ancora finita perché dopo due minuti dal raddoppio madridista, Dybala lascia il campo anzitempo per doppia ammonizione e al 27′ è Marcelo a infilare la palla per la terza volta in fondo alla rete difesa da Buffon: stavolta Ronaldo si trasforma in assist-man e mette in brasiliano davanti al capitano bianconero che lo salta con il sinistro e insacca di destro. Finale quasi tutto di marca merengues con con la Juve che tira i remi in barca e il Real che in un altro paio di occasioni potrebbe dilagare.
Nell’altro quarto di finale, il Bayern Monaco vince 2-1 in rimonta a Siviglia e ‘vede’ la semifinale di Champions: l’autogol di Jesus Navas (37′) e il colpo di testa di Thiago Alcantara (deviato da Escudero) al 68′ in risposta alla rete degli uomini di Montella firmata da Sanabria (32′). Tra otto giorni il ritorno all’Allianz Arena.
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