Il Napoli molla l’osso Juve, milanesi flop, Roma top

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A ben guardare mancano ancora 7 partite alla fine del campionato. A ben calcolare, dunque, i punti in palio sono 21 e il Napoli non è aritmeticamente spacciato. Potrebbe essere grasso che cola, ma le chiacchiere stanno a zero se davanti la Juventus non molla il colpo neanche per andare in bagno. Così può accadere che, se non mollano i bianconeri, un pranzo domenicale finisca per andare di traverso alla prima delle inseguitrici, il Napoli appunto.

Curiosamente, il Napoli, è caduto nella stessa trappola dentro la quale finì la zebra torinese alla prima giornata del torneo; visto il cammino della Juve, pare sia successo una vita fa, eppure stiamo parlando di agosto 2015. Anche allora fu l’Udinese a far pensare che la Serie A potesse trovare un nuovo padrone (era il primo vagito del campionato, ma fu talmente forte e inaspettato che qualche dubbio serpeggiò). Anche allora la pietra tombale sul match la posò Thereau: bastò il suo 0-1 (già, non si giocava al Friuli come ieri), mentre nel lunch match con il Napoli l’attaccante francese ha scritto la parola fine sulle speranze azzurre firmando nella ripresa il definitivo 3-1.

Calcolatrice alla mano, adesso il Napoli è ruzzolato a -6 dalla capolista, dal momento che sabato sera Allegri ha compiuto il proprio dovere domando l’Empoli con la rete di Mandzukic. Dicevamo che mancano ancora 7 partite, dentro le quali la Juve dovrà affrontare Milan e Fiorentina in trasferta. Ma anche il Napoli se la dovrà vedere fuori casa con Inter e Roma; in più, riflettendo un momento e raffrontando il presente del Diavolo, della Viola e dei giallorossi (l’Inter è un discorso che andrebbe discusso a parte), vien da sé il pensiero che il Napoli abbia poche speranze di recuperare il terreno perduto.

Può accadere di tutto, per carità, tuttavia la Juventus ha inanellato 20 vittorie in 21 incontri mostrando una solidità difensiva da tricolore – come da tradizione. Il Napoli, al contrario, sebbene resti il secondo miglior attacco della Serie A (scavalcato ieri dal poker della Roma nel derby), ha mostrato preoccupanti limiti mentali nelle ultime uscite, specialmente nella gara del Friuli. Gli alibi di Sarri (giocare sempre dopo la Juventus, torti arbitrali, ricavi e via di questo passo) non agevolano una sempre più precaria serenità dello spogliatoio e sua personale, visto che è stato espulso per la quarta volta da quando siede sulla panchina del Napoli. Il tutto si traduce sul campo in una involuzione di gioco, convinzione e lucidità. A parte la gara abulica di Insigne e i tremori difensivi di Gabriel, Ghoulam e Koulibaly, il nervosismo di Higuain la dice davvero lunga. Il Pipita ha sì marcato il gol numero 30 in 31 gare, ma a poco servirà dal momento che è probabile uno stop di almeno 3 turni per la reazione isterica contro l’arbitro dopo la sua legittima espulsione. Il record di reti e lo scudetto, messa così, paiono davvero lontani.

Chi invece ora è seriamente molto vicino al Napoli è la Roma. Un’altra vittoria, altri 3 punti per alimentare il sogno Champions (che ormai pare una certezza visto il + 7 sulla Fiorentina)  e una prestazione al solito maiuscola. Per Spalletti è il successo più bello, perché è arrivato nel derby e con un risultato netto: 4-1, in gol ancora El Shaarawy e Dzeko, rispettivamente saliti a 6 e 8 centri. Anche capitan Florenzi, alla prima stracittadina con la fascia, e Perotti si sono uniti alla festa, certificando l’ottimo lavoro del tecnico di Certaldo e il contestuale esonero di Pioli sulla sponda opposta del Tevere.

Soprattutto Spalletti non ha mollato nulla sotto il profilo della coerenza: fuori Totti e De Rossi, simboli della romanità giallorossa ma spesso troppo nervosi quando in carriera hanno incrociato le armi con i dirimpettai laziali. Bene così dunque e mirino puntato apertamente sul secondo posto, quello che darebbe tutto un altro significato alla stagione della Roma. Se il Napoli dovesse inciampare nuovamente – non è un’ipotesi remota – e a Trigoria continuassero su questa strada, allo scontro diretto dell’Olimpico ci potremmo arrivare con i capitolini già davanti a Sarri. E se anche la Juve dovesse perdere punti con Milan e Fiorentina, hai visto mai che Spalletti…

No, dai, restiamo con i piedi per terra. Va bene tutto ma i sogni sono una cosa diversa. Chiedetelo a Inter e Milan, protagoniste dell’ennesima annata da archiviare in anticipo e senza gloria. Oddio, almeno il Milan ha ancora la finale di Coppa Italia: in gara secca anche Allegri può cadere. E Mihajlovic deve sperare che succeda, perché a oggi deve guardarsi bene dal Sassuolo che rischia di soffiargli l’ultima piazza per l’Europa League. Ma al netto dell’ultimo atto in programma il 21 maggio, entrambe le milanesi hanno davvero pochissimo di cui andare orgogliose. Sia i nerazzurri che i rossoneri vengono da una sconfitta patita in rimonta e dopo essere stati avanti grazie a un calcio di rigore.

Il Diavolo è cascato a Bergamo, illuso da Luiz Adriano e poi raggiunto dal capolavoro di Pinilla, per capitolare infine sotto il rasoio destro di Gomez. L’Inter ha chiuso in 9 la gara con il Torino, sorridendo giusto per il gol numero 13 di Icardi e nient’altro. Le reti di Molinaro e Belotti (penalty più che dubbio) raccontano di un progetto Mancini ancora in alto mare, almeno nei risultati. In teoria il Mancio si era proposto di finire in Europa League nel 2015 e in Champions nel 2016: quest’anno niente Coppe e per la prossima stagione ci si dovrà accontentare della vecchia Uefa, magari in compagnia dei cugini. Che amarezza pensando che tra meno di due mesi la Coppa dalle grandi orecchie verrà sollevata sotto il cielo di San Siro.

RISULTATI 31° TURNO SERIE A:

Carpi-Sassuolo 1-3, Juventus-Empoli 1-0 (giocate sabato), Udinese-Napoli 3-1, Fiorentina-Sampdoria 1-1, Genoa-Frosinone 4-0, Chievo-Palermo 3-1, Atalanta-Milan 2-1, Lazio-Roma 1-4, Inter-Torino 1-2, Bologna-Verona oggi ore 20:45

CLASSIFICA:

Juventus 73, Napoli 67, Roma 63, Fiorentina 56, Inter 55, Milan 49, Sassuolo 48, Lazio 42, Chievo 41, Genoa 37, Bologna*, Empoli, Torino e Atalanta 36, Udinese 34, Sampdoria 33, Carpi e Palermo 28, Frosinone 27, Verona* 19

*una gara in meno

PROSSIMO TURNO (9-10-11 aprile):

Frosinone-Inter, Chievo-Carpi, Sassuolo-Genoa, Milan-Juventus, Empoli-Fiorentina, Napoli-Verona, Sampdoria-Udinese, Torino-Atalanta, Palermo-Lazio, Roma-Bologna

 

 


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