Napoli-Juve è già iniziata, Milan-Inter non è finita

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HiguainIl Napoli è sempre lassù, Higuain è sempre una tassa. La Juventus è sempre appostata lì dietro, Allegri ha sempre più fame. Il Milan è ancora più convinto dei propri mezzi. L’Inter è ancora viva, Icardi pure. Nella giornata di Serie A numero 23 sono queste le parole chiave: “sempre” e “ancora”. In un turno nel quale sostanzialmente non è cambiato nulla (tutte le prime 6 forze del torneo hanno vinto), se non in coda con i successi di Frosinone e Verona che animano la lotta per la salvezza, Napoli e Juventus non smettono di giocare un campionato a parte e le milanesi proseguono verso la strada della guarigione. Occhio però a Fiorentina (sempre terza grazie al gioiello di Zarate nel recupero contro il Carpi) e Roma, possibili guastafeste sulla rotta per scudetto e piazzamenti europei.

Partiamo dal Napoli, sempre in vetta dopo il successo dell’Olimpico sulla Lazio. La banda di Sarri inanella la settima sinfonia consecutiva, manco a dirlo con la rete numero 23 di Gonzalo Higuain (in altrettante partite) e con la continuità di Callejon (quarto centro in A quest’anno) ispirato dall’immancabile Insigne (decimo assist in campionato). Cosa si può aggiungere? Che la striscia di 7 vittorie consecutive eguaglia quella del Napoli targato Maradona, per esempio. Una specie di altro indizio – o auspicio – sulla strada che porta al tricolore. Oppure potremmo insistere sul fatto che Higuain è una tassa per qualsiasi difesa avversaria; gli Dèi del calcio, sempre bizzosi e spesso permalosi, hanno provato a mettere le briglie al Pipita, prima usando come strumento l’irruenza di un giocatore del San Vito Positano in amichevole, proseguendo poi contro l’Empoli. Ma niente: caviglia e spalla di Higuain sono più forti della volontà del cielo. La Juventus è già avvisata.

A proposito di bianconeri, il borsino della gara con il Genoa lascia inalterato il cammino incredibile di Allegri & C.: tredicesima vittoria consecutiva in campionato (Conte è alle spalle con le sue 12), maturata questa volta, però, con meno brillantezza e una buona dose di cinismo. E’ bastata infatti un’autorete di De Maio, propiziata da un gioco di prestigio di Cuadrado, per consegnare altri 3 punti alla Vecchia Signora. Tanti sorrisi, ancora più convinzione; dice Allegri: “Gli scudetti si vincono anche con i successi sporchi, con gli 1-0 tirati. I record non mi interessano, non abbiamo ancora fatto niente.” Tanta fame, appunto. Come quella di Zaza, forse troppa: entrato a partita in corso, si è fatto espellere. Tanta foga e una tirata d’orecchi, doverosa, da parte del suo allenatore. Non sono tutti sorrisi a Vinovo, tuttavia: detto di Khedira e Mandzukic fermi ai box e da valutare, ieri sera si è bloccato anche Caceres (forse lesione al tendine d’Achille), cui vanno aggiunti Evra (influenza) e Sturaro (anche per lui febbre e anche un colpo ricevuto). Almeno Asamoah dovrebbe tornare in gruppo lunedì prossimo. Giusto in tempo per preparare il big match della domenica successiva. Il Napoli è già avvisato.

Veniamo adesso al momento delle milanesi. Il Milan cementa il buon momento di forma fisica e mentale post derby: la stracittadina si è rivelata un vero toccasana, una medicina in grado di trasformare ciò che pareva gazzosa in vero champagne (Mihajlovic dixit). A Palermo contro i rosanero, con dieci undicesimi della squadra strapazza Inter, è arrivato il secondo successo di fila (2-0 firmato Bacca e Niang): 3 punti preziosi per restare attaccati al treno europeo dal momento che la Roma aveva già fatto bene il suo a Sassuolo. Il Diavolo è ora atteso da 2 partite casalinghe abbastanza abbordabili sulla carta (Udinese e Genoa), prima di fare le valigie per il San Paolo e andare a capire se questo sia davvero champagne o semplice spumante. Che non è cattivo, per carità, ma sta una rampa di gradini sotto.

L’Inter forse ha brindato a prosecco, chissà. Contro il Chievo è tornato finalmente un po’ di sereno, una gara che è stata specchio della giornata all’ombra della Madonnina: prima pioggia e grandine, poi il vento a spazzare le nubi e a riportare il sole. Icardi si è travestito da Maestrale, bravo a soffiare senza sosta su critiche e incontro: il Chievo si è aggrappato all’esordio di Seculin, per nulla intimidito da San Siro e saracinesca umana su qualsiasi pallone. Ma Icardi si è caricato la squadra sulle spalle da vero capitano, segnando il gol partita (il nono in campionato) e spezzando il digiuno personale e di squadra iniziato dopo la vittoria di Empoli. Mancini ha ritrovato un filo di calma dopo le bufere personali e mediatiche delle scorse settimane. Per i nerazzurri ora Verona al Bentegodi e poi Fiorentina al Franchi, una sorta di spareggio Champions. Sapremo se la calma di Mancini è apparente o se tornerà a essere consuetudine.

RISULTATI 23° TURNO SERIE A:

Sassuolo-Roma 0-2 (giocata martedì), Frosinone-Bologna 1-0, Lazio-Napoli 0-2, Sampdoria-Torino 2-2, Empoli-Udinese 1-1, Verona-Atalanta 2-1, Fiorentina-Carpi 2-1, Juventus-Genoa 1-0, Palermo-Milan 0-2, Inter-Chievo 1-0

CLASSIFICA:

Napoli 53, Juventus 51, Fiorentina 45, Inter 44, Roma 41, Milan 39, Sassuolo e Empoli 33, Lazio 32, Bologna 29, Torino 28, Chievo e Atalanta 27, Udinese 26, Palermo 25, Genoa e Sampdoria 24, Carpi e Frosinone 19, Verona 14

PROSSIMO TURNO (6 e 7 febbraio):

Bologna-Fiorentina, Genoa-Lazio, Verona-Inter, Sassuolo-Palermo, Napoli-Carpi, Frosinone-Juventus, Torino-Chievo, Milan-Udinese, Atalanta-Empoli, Roma-Sampdoria


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