Arsenal: stranieri che passano inosservati
Di francescoFra le squadre più divertenti del pianeta c’è l’Arsenal. Che si dispone in campo per eseguire una fitta rete di passaggi a centrocampo, fino a piantare un’accelerazione improvvisa da paura. E’ un tipo di football piuttosto brasiliano, che mi ricorda un po’ – fatte le debite proporzioni – il Brasile del 1970: Tostao e Pelé erano i fulmini che venivano lanciati da una mediana versione ragnatela.
Ma quello che mi esalta dell’Arsenal è che le stelle non sono inglesi: luccicano Fabregas, Flamini, da Silva, Eduardo, Adebayor. Qualcuno in Inghilterra piange perché l’Arsenal è piena di campioni stranieri? No. Al contrario: le avventure dell’Arsenal in Premier League viene esaltata dai mass media.
Discorso analogo per il Chelsea: Sheva, Drogba, Makelele, Cech, Ballack.
E il Manchester? Tevez, Ronaldo, Giggs. E vuole Barbatov, che non mi pare tanto inglese.
Adesso torniamo fra le mure amiche. C’è il libero mercato. Abbiamo una squadra – l’Inter – invidiata nel mondo, e che cosa si sente dire spesso? Oh, i nerazzurri hanno solo stranieri. Come se infrangessero i regolamenti. Che noia.
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