Juventus: i fantasmi di Siviglia e il bicchiere mezzo pieno
Di Emanuele SaccardoDal Gruppo D della passata stagione al Gruppo H di quella in corso. Una catena cui mancano ancora un paio di anelli, e che corre ancora una volta il rischio di essere un macigno intorno al collo di Allegri e della sua Juventus. Il destino ha nuovamente voluto che il punto di saldatura passi da Siviglia: lo scorso anno la sfida del Ramón Sánchez Pizjuán capitò all’ultimo turno, con i bianconeri già certi del pass per gli ottavi; tra una ventina di giorni si replicherà alla quinta giornata, più o meno con lo stesso scenario.
Sì, la Juventus ha le carte in regola per far parte della Top 16 europea. Come lo scorso anno. E come allora Allegri rischia di salutare il primo posto del girone sul più bello. La sconfitta di circa un anno fa, patita oltretutto per mano dell’ex Llorente, costò il sorpasso da parte del Manchester City. E, di conseguenza, l’urna beffarda che mise il Bayern Monaco sulla strada della Vecchia Signora, sancendo di fatto l’uscita agli ottavi dei vice campioni in carica.
Certe lezioni insegnano qualcosa, di solito. Questa la principale speranza nel day after del pari juventino contro il Lione. Il primo gol subìto da Buffon in questa edizione di Champions League costa caro e potrebbe costare ancora di più. Perché all’orizzonte c’è ancora il Siviglia; perché al momento gli andalusi hanno scavalcato la Juventus in classifica e comandano il Gruppo; perché certi ricorsi storici sono più forti delle lezioni imparate.
Non è tutto da buttare, per carità. Il bicchiere della Juventus è certamente ancora mezzo pieno. Intanto c’è stato il recupero di Marchisio che, ovviamente non al meglio della condizione (da un suo fallo per carenza d’ossigeno è nata la punizione del pareggio francese), ha in ogni caso ribadito quanto la sua presenza cambi volto al centrocampo. Poi, anche al netto di una sconfitta con gli spagnoli, Allegri avrebbe il match point del 7 dicembre, in casa, contro la Dinamo Zagabria, in pratica il cuscinetto del girone con i suoi zero punti frutto di 12 gol al passivo e nessuno all’attivo.
E se consideriamo quello che è emerso dalle gare disputate tra martedì e mercoledì, per la Juve arrivare seconda potrebbe anche non essere cosa sgradita: a oggi, infatti, il Real Madrid è nella stessa posizione dei bianconeri, e plausibilmente squadre come Manchester City, Bayern Monaco (o Atletico Madrid) e Psg potrebbero finire per avere stessa sorte. Alcune tra le pallottole più letali della Champions, dunque, finirebbero lontane da Torino.
Chiaro che però Allegri non guarda in casa d’altri. Chiaro che la Juventus vorrà andare a Siviglia per portare a casa i tre punti. Tuttavia tra l’emergenza infortuni (a Chiellini si è aggiunto anche Bonucci), il preoccupante e altalenante rendimento dell’ultimo periodo con le consuete ombre oltre confine, la sensazione che manchi un po’ di carattere e l’intermittenza dell’intesa tra Higuain e Mandzukic, bisogna stare all’erta.
Forse i fischi sentiti ieri sera allo Juventus Stadium possono essere letti in questo senso, una sorta di sveglia che il pubblico ha voluto recapitare alla squadra. In altro modo, sarebbero stati ingenerosi. A prescindere dalle aspettative per una campagna acquisti estiva da nababbi; a dispetto di un girone europeo tutt’altro che impossibile. Poi, però, le partite vanno giocate. Ogni tre giorni, sottolineiamo, specie in questo periodo della stagione. E non è mai facile per nessuno. Chiedere a Barcellona e Real Madrid per conferma.
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