Splende il sole su Samp e Genoa, nebbia per Milan e Inter
Di Emanuele SaccardoTra Milano e Genova ci sono 134 chilometri – metro più, metro meno: distanza modesta entro la quale, però, può cambiare tutto e ogni cosa appare diversa. Il paesaggio, per esempio, perché dal grigiore metropolitano ti ritrovi prima immerso tra colline e montagne, poi ti si apre in faccia il mare quasi senza preavviso. Cambiano le parole, il senso del tempo, i dialetti. Cambia il modo di intendere il calcio, mutano classifiche e sensazioni, ipotesi e previsioni a breve e, forse, lungo termine.
Tra Milano e Genova, adesso, c’è un abisso – calcisticamente parlando. Un anno fa, di questi tempi, Sampdoria e Genoa arrancavano nei bassifondi della classifica, l’Inter faceva i conti con il neonato progetto Thohir-Mazzarri viaggiando con il vento dell’ottimismo, mentre il Milan cercava di tenere dritta la barra in attesa di sostituire Allegri con Seedorf. Tutto cambia, anche in una modesta manciata di chilometri come quelli che corrono da Piazza del Duomo a Sampierdarena. Oggi la lanterna del capoluogo ligure si stropiccia gli occhi, conta i punti dei blucerchiati e del Grifone scoprendo che in tutto sono 37: 19 per la Sampdoria, appena uno in meno per il Genoa. Tradotto: terzo e quarto posto, una prima parte di torneo da stropicciarsi gli occhi. Mihajlovic e Gasperini fanno i conti riportando il calendario indietro di una stagione: dopo la decima giornata, nel 2013 la Samp aveva 10 punti in meno e il Genoa 7.
A Milano invece si cerca di farsi largo in una densa nebbia che la puoi anche tagliare con il coltello. La foschia che ammantava le giornate autunnali dei milanesi non esiste più in senso letterale, ma intorno ai pensieri di Mazzarri (soprattutto) e Inzaghi ce n’è abbastanza da lasciare una visuale limitata. In casa nerazzurra, all’indomani della “beneficienza” contro il Parma – che fino allo scontro con l’Inter aveva inanellato una serie di 8 ko in 9 incontri – i giorni di Mazzarri alla Pinetina, per molti, sembrano o dovrebbero essere contati. Colpa della sua incapacità di reggere le pressioni nei momenti chiave, dice qualcuno; colpa di una gestione sbagliata dello spogliatoio, dicono altri. La verità forse sta nel mezzo e può darsi c’entri anche un progetto tattico confuso. O, magari, semplicemente è una flessione fisiologica. Rispetto alla passata stagione l’Inter ha 4 punti in meno, non una tragedia ma un passo da gambero da non sottovalutare, da analizzare con serenità – per quanto possibile – perché il tempo per rimediare c’è.
Discorso che può valere anche per il Milan e per Pippo Inzaghi, incappati nella seconda sconfitta stagionale (sempre a San Siro) contro l’ottimo Palermo di Iachini. Uno 0-2 che fa male ma che non deve incenerire il neonato progetto milanista. Inzaghi, rispetto alla nemesi Allegri di un anno fa, ha messo 3 punti in più nel carniere, mettendo in fila 6 risultati utili consecutivi nelle prime 9 partite. Certo, di queste 4 sono stati pareggi, però ciò che ha contato è stato lo spirito di gruppo utile quando devi recuperare un risultato. Spirito che ieri sera è del tutto mancato, vuoi per la terza partita in sette giorni – alibi che comunque aveva anche li Palermo -, vuoi per il calo fisico di alcuni protagonisti (Menez e De Sciglio su tutti), vuoi per la sfortuna (Alex fuori dopo un minuto e il subentrante Zapata protagonista in negativo con un autogol e altri disastri).
In una sorta di sliding doors, i destini delle genovesi e delle milanesi sembrano mescolarsi, potersi ribaltare, allineare vendette all’orizzonte. Gasperini, ex Inter con il dente avvelenato, si sta prendendo rivincite a distanza e aspetta lo scontro diretto in programma a gennaio. Di fronte avrà l’ex doriano Mazzarri (se non lo licenziano prima…), reduce da pochi giorni da una gioia di rigore valsa tre punti proprio contro la Samp. Mihajlovic, invece, da buon ex interista aspetterà con trepidazione la gara di sabato contro il Milan, nella quale altre sliding doors potrebbero cambiare le carte in tavola. Il tempo è capriccioso e mutevole, mai come adesso nei 134 chilometri che corrono tra Milano e Genova.
RISULTATI 10° TURNO SERIE A:
Napoli-Roma 2-0, Empoli-Juventus 0-2, Parma-Inter 2-0 (giocate sabato), Chievo-Sassuolo 0-0, Udinese-Genoa 2-4, Torino-Atalanta 0-0, Sampdoria-Fiorentina 3-1, Milan-Palermo 0-2 (giocate ieri), Cesena-Verona oggi ore 19, Lazio-Cagliari oggi ore 21.
CLASSIFICA:
Juventus 25, Roma 22, Sampdoria 19, Napoli e Genoa 18, Lazio*, Milan e Udinese 16, Inter 15, Fiorentina 13, Torino, Verona* e Palermo 12, Sassuolo 11, Atalanta e Cagliari* 9, Empoli 7, Cesena* e Parma 6, Chievo 5.
*una gara in meno
PROSSIMO TURNO (8 e 9 novembre):
Sassuolo-Atalanta, Sampdoria-Milan, Cagliari-Genoa, Juventus-Parma, Chievo-Cesena, Empoli-Lazio, Palermo-Udinese, Fiorentina-Napoli, Inter-Verona, Roma-Torino.
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