Ottavio Bianchi: “Il Napoli è un pò narcisista”
Di Alessandro LugliHa vinto tutto quando sedeva sulla panchina del Napoli e c’è andato vicino su quella della Roma. Ottavo Bianchi e stato l’uomo del primo scudetto azzurro. Indimenticabile: “Il Napoli quest’anno parte avanti alla Roma, che ha cambiato molto nell’organizzazione e nello staff tecnico, per cui, prima di trovare equilibrio ci vorrà tempo”.
Ha detto a Tuttosport l’ex allenatore azzurro, che ha poi commentato il mercato del Napoli: “Il mercato può non vuol dire nulla, perché se cambi molto potresti perdere punti, intanto che l’allenatore trova il giusto amalgama. Il Napoli potrebbe approfittare del tempo di cui avranno bisogno le altre squadre. Scudetto? La Juventus qualche cambiamento l’ha avuto, a ciò bisogna aggiungere la legge dei grandi numeri e un aspetto anagrafico che non va trascurato: la squadra è diventata vecchiotta. Anche se hanno vinto tanto continuare a vincere non è facile, anche se la Juve è l’unica squadra italiana in grado di competere con i top club europei. Sarri valore aggiunto della squadra? Non ho mai visto un allenatore vincere da solo, però diventa importante quando fa rendere al massimo la macchina che gli mettono a disposizione. Quest’anno ho visto anche una rotazione che fa ben sperare: se giocano sempre gli stessi un calo è sempre in agguato. Per me il Napoli ha un solo grande problema: si piace troppo, invece deve imparare ad essere sporco e cattivo. Non si può pensare di vincere sempre le partite andando a mille all’ora.
Se il Napoli è in giornata allora non ce n’è per nessuno, ma non sempre è possibile. Un giocatore di questo Napoli che avrei voluto nel mio? Nessuno, mi bastava quello che avevo. Insigne? E’ molto bravo, peccato ci sia solo lui di napoletano. Mi interessa vedere il calcio solo quando ci sono italiani in squadra, e ultimamente sono costretto a vedere solo il Sassuolo”.
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