Europa League: Arsenal e Chelsea verso la finale.
Di Alessandro LugliIl risveglio è stato piacevole, una bella sorpresa per Insigne lo striscione esposto di fronte casa sua a Posillipo. C’era scritto «Lorenzo resta con noi, comunque vada al tuo fianco», un cuore e la firma Emanuele, un giovane tifoso azzurro. Una giornata completamente diversa quella di ieri per il capitano che ha ritrovato il sorriso dopo il chiarimento del primo maggio a casa Ancelotti con i suoi manager Mino e Vincenzo Raiola, il presidente De Laurentiis e il ds Giuntoli. Un summit che ha avuto l’effetto di una schiarita sia per il presente che per il futuro di Insigne in maglia azzurra.La quiete dopo la tempesta scatenatisi dopo i fischi dei tifosi del San Paolo al momento del cambio con Younes nella sfida o contro l’Arsenal. Un futuro a Napoli che a un certo punto sembrava a rischio e invece tutto è rientrato: Lorenzo e il club azzurro hanno manifestato la volontà reciproca di continuare insieme fino al 2022 e più avanti potrebbe esserci anche la possibilità di un dialogo per un eventuale prolungamento di contratto. Stop, quindi, alle voci di mercato per una sua eventuale cessione a giugno e tanta voglia di poter chiudere in maniera positiva un anno che finora ha riservato molte amarezze e poche gioie con soli tre gol segnati da Lorenzo nel 2019, i due in campionato contro Sampdoria e Sassuolo e quella in Europa League a Zurigo. (ilmattino.it)
Si rischia, domenica sera, di giocare in una specie di atmosfera lunare. Allo stadio si va per condividere un’emozione, per tradizione, abitudine, liturgia, appartenenza. Fino a ieri, per Napoli-Cagliari i biglietti venduti erano più o meno di diecimila: l’obiettivo, a questo punto, è di non stabilire il triste primato negativo di presenze in una gara di campionato nell’era De Laurentiis fissato nel settembre del 2016 (Napoli-Empoli con 15.912), con Sarri in panchina. Resta il dato complessivo: la media stagionale in questa stagione azzurra (a due gare ancora da giocare al San Paolo) è di 29.912. In meno di un anno, il Napoli ha perso nel suo stadio 13mila spettatori di media a gara. Certo, troppo avanti la Juventus per mettere in discussione il primo posto, ma troppo più forte il Napoli di Inter, Roma e compagnia bella, messe in riga per il secondo posto con largo anticipo. Ma tra due giorni pesa anche il fattore caro-biglietti perché se con il Genoa la Curva costava 12 euro e con l’Atalanta 14 euro, ecco che ora il settore popolare è schizzato a 30 euro. (ilmattino.it)
«Sono orgoglioso di come abbiamo ricevuto il San Luis a casa nostra, abbiamo dato un grande esempio». Diego Armando Maradona sorride a metà dopo la partita di questa notte tra i suoi Dorados de Sinaloa e l’Atletico San Luis. Finisce 1-1 la gara d’andata delle finali di Clausura che può decidere un posto per la promozione, un risultato che poteva essere diverso per la squadra di Diego.«Peccato non aver vinto, ma il calcio dà e toglie» ha continuato l’ex campione del Napoli nel post partita. «Nulla è perduto, la finale è ancora aperta, non sono contento per il risultato ma soddisfatto per quello che la squadra ha fatto. Grazie ai tifosi per il loro appoggio». La gara di ritorno si giocherà nella notte italiana tra domenica e lunedì. (ilmattino.it)
Due belle semifinali di Europa League, ricche di gol ed emozioni. Gli incontri di andata si sono chiusi con risultati che avvantaggiano le due inglesi, ma non spengono del tutto le ambizioni delle altre protagoniste. A Francoforte l’Eintracht ha pareggiato 1-1 con il Chelsea, mentre l’Arsenal ha superato 3-1 il Valencia, in rimonta. L’Eintracht, imbattuto da 12 gare interne nella competizione, è passato in vantaggio al 23′ con un gol di fattura serba: assist di Filip Kostic e gol di testa di Luka Jovic.Il Chelsea – Sarri parte con Hazard, Hihuain e Marcos Alonso in panchina – soffre, reagisce e trova il pari al 45′ con un bel sinistro di Pedro. A Londra è stato il Valencia a rompere l’equilibrio, con la rete di Diakhaby, a segno di testa sottoporta, grazie alla torre di Moreno. Ma l’Arsenal – reduce da tre ko di fila in Premier – tra il 18′ ed il 26′ ha ribaltato il risultato con la doppietta di Lacazette.A Francoforte il primo sussulto della ripresa lo ha causato David Luiz cogliendo la traversa su punizione (14′). Due minuti dopo il Chelsea ha tolto Willian per Hazard. È la formazione ospite a tenere l’iniziativa, sfiorando più volte il raddoppio. Almeno fino alla fase finale quando l’Eintracht è tornato a spingere, ma senza trovare il gol della vittoria. Secondo tempo decisamente di marca Arsenal all’Emirates, premiato nel recupero dalla rete di Aubameyang. Ma nemmeno il 3-1 garantisce ai Gunners la finale. Giovedì prossimo dovranno vedersela con il calore del Mestalla. (ilmattino.it)
“Purtroppo per la Juventus non siamo da sottovalutare. E ho sentito che giocano Chiellini e Bonucci, due fuoriclasse della difesa, questo la dice tutta”. Così Walter Mazzarri alla vigilia del derby nel quale il Torino si gioca una fetta d’Europa. “Se riusciremo nel loro stadio a giocare alla pari, dopo ci potremo davvero sentire squadra importante. E se finiamo bene le ultime 4 partite, avremo bruciato le tappe”, aggiunge il tecnico granata. Nel Toro non giocherà Iago Falque, fermato dal riacutizzarsi del dolore al ginocchio. (ansa)
Non è preoccupato da quello che accadrà domenica tra Lazio e Atalanta, ma Claudio Ranieri non ha dimenticato quanto accaduto nove anni fa quando sugli spalti dell’Olimpico i tifosi biancocelesti mostrarono lo striscione ‘Oh Nooo’ dopo la sconfitta con l’Inter, rivale scudetto della sua Roma. La Curva Nord biancoceleste chiese in sostanza alla propria squadra di ‘scansarsi’ per favorire il cammino dei nerazzurri, “e così è stato, così fu” sottolinea il tecnico della Roma a Trigoria. “Si riparla di una situazione simile perché ora c’è l’Atalanta in corsa per la Champions League? A me non interessa, a queste cose ci deve pensare la Lega. Io penso a giocare, ad allenare. Sono sempre stato una persona leale, e questo per me è importante” conclude Ranieri. (ansa)
“Messi secondo me è al livello di Maradona”. Parola del ct Roberto Mancini, intervenuto a “Tutti convocati” su Radio 24. Il fuoriclasse argentino, protagonista di una sontuosa prestazione ieri sera al Camp Nou nella semifinale di Champions, “è un po’ più avvantaggiato rispetto a noi – spiega Mancini – I marcatori di una volta erano molto arcigni, picchiavano, nessuno vedeva e potevano farne di ogni calore. Oggi è leggermente più semplice, ma Messi è di un altro livello”, conclude il ct.
(ansa)
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