CR7 dà i numeri: 103 in Champions, 400 con il Real e sorpasso a Di Stefano
Di Emanuele SaccardoTra qualche decennio ci baceremo i gomiti mentre racconteremo a figli e nipoti chi è stato Cristiano Ronaldo, in arte CR7, e che cos’ha rappresentato insieme con Leo Messi nel calcio di inizio millennio. Sì, d’accordo, il calcio è cambiato, si giocano molte più partite e statisticamente è ovvio che si segnino più reti, ma che importa quando ti è toccato in sorte uno come il portoghese? Non è più il tempo di Di Stefano, Pelé o Maradona, non è più il pallone di Cruijff o Van Basten. Va bene così: tutto evolve, anche lo sport; e con lui i suoi interpreti. I record sono fatti per essere frantumati e riscritti, se hai la fortuna di far parte del tempo in cui accade, beh, devi farne tesoro e raccontarlo ai posteri. Guardando nel mentre qualche sintesi pescata su Youtube, casomai.
E, comunque, non tutti i calciatori di questo tempo – tranne il portoghese e Messi – sono stati in grado di arrivare anche soltanto vicini ai 100 sigilli in Champions League. Il calcio cambia ed evolve, ma un fenomeno resta un fenomeno e, forse, lo diventa ancora di più se sa adattarsi a ciò che lo circonda. CR7 (pardòn, Cristiano Ronaldo) ha fatto e fa esattamente questo: ogni giorno spinge un po’ più in là il proprio limite, lavora duro e non molla niente, nulla lascia al caso. Un fenomeno vero che non solo ha raggiunto per primo la soglia delle 100 marcature in Europa, ma ieri sera è andato addirittura oltre toccando quota 103. Non in una gara contro una squadra lituana – con tutto il rispetto – in un preliminare di Europa League, bensì nell’andata delle semifinali di Champions contro i concittadini dell’Atletico.
CR7 sta riscrivendo, partita dopo partita, i numeri della competizione. Nella sua casa, il Santiago Bernabeu, ha schiantato i cugini Colchoneros con una tripletta, la seconda consecutiva in Champions dopo quella nel ritorno dei quarti contro il Bayern Monaco, andando a segno per la tredicesima volta in una semifinale continentale (superata anche la gloria Merengue Di Stefano, fermo a quota 11). Non solo: con l’Hat trick di ieri sera, Ronaldo ha raggiunto le 400 segnature con la camiseta blanca (traguardo celebrato anche sul profilo Twitter ufficiale del Club). Da solo il bomber di Madeira ha segnato più reti dell’Atletico stesso, fermo in Champions a 100. Numeri pazzeschi che non finiscono qui: 8 firme nelle ultime 3 uscite (doppietta e tripletta al Bayern tra andata e ritorno, tripla ieri sera) che portano CR7 a quota 10 in questa edizione del torneo, a una sola lunghezza da Messi che, però, non potrà allungare vista l’eliminazione del suo Barcellona nei quarti. Quindi Ronaldo ha nel mirino la possibilità concreta di superare la sua nemesi e prendersi per la quinta volta il titolo di capocannoniere della competizione – il record di gol, peraltro, è suo con 17 centri nella stagione 2013/’14.
Visto che, a meno di miracoli made in Simeone, il Real Madrid ha il posto prenotato per Cardiff, CR7 potrà ritoccare ulteriormente le statistiche. Potrebbe, per esempio, arrivare alla doppietta numero 28 in Champions (ora è a 27, nessuno come lui); tra Liga e Coppa potrebbe anche andare oltre i 35 gol attuali in stagione. Ma soprattutto, Juve o Monaco permettendo, potrebbe far parte dell’unico Club a vincere per 2 anni consecutivi la Coppa dalle grandi orecchie (e per lui sarebbe la quarta): l’ultima società a riuscirci fu il Milan, ma era la vecchia formula del torneo. CR7 vuole farcela, vuole mettere nella bacheca personale il trentesimo titolo della carriera e, magari, raggiungere il quinto Pallone d’Oro affiancando Leo Messi, tanto per cambiare. Scommetteremmo proprio su questo: Ronaldo oggi ha già alzato l’asticella. Nulla lascerà al caso.
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