Verso Juventus-Inter: i dubbi di Pioli, le certezze di Allegri
Di Emanuele SaccardoSave the date: 5 febbraio, ore 20:45, Juventus Stadium. In scena l’ennesimo derby d’Italia tra Juve e Inter che, come sempre, non è una partita ma la partita. Tra ex di entrambe le maglie come Boninsegna, che si sbilancia (“Icardi meglio di Higuain, gli ruberà il posto in Nazionale”), e protagonisti attuali come Gagliardini, che carica i suoi (“partiamo ad armi pari”), i temi si moltiplicano e l’atmosfera si scalda in fretta.
AMBIZIONI E CLASSIFICA – Juventus e Inter arrivano all’appuntamento con l’umore diametralmente opposto. Da un lato la capolista che vuole proseguire il trend delle gare contro Lazio e Sassuolo, nelle quali il nuovo modulo ha dato risposte più che confortanti, dall’altro i nerazzurri che devono dimenticare in fretta lo stop di Coppa Italia per mano dei biancocelesti. Un passo indietro per Pioli e la sua banda dopo un’eccezionale rimonta in campionato. Classifica alla mano, l’Inter si è arrampicata passo passo fino al quarto posto (recuperando, tra l’altro, 16 punti ai cugini rossoneri), a – 3 dalla zona Champions e a – 9 dalla vetta occupata dalla Vecchia Signora. Se l’Inter riuscisse a fare il colpaccio, la porta di servizio per l’Europa che conta potrebbe diventare tangibile e il primo posto a 6 punti – al netto della gara che la Juventus deve recuperare con il Crotone – autorizzerebbe pensieri più ambiziosi.
I DUBBI DI PIOLI – Per l’impresa, l’Inter ha bisogno di dissipare qualche dubbio. Pioli non ha ancora del tutto le idee chiare sulla formazione da mandare in campo allo Juventus Stadium: in difesa è favorito Medel per affiancare Miranda, mentre sulla corsia di sinistra il ballottaggio è tra Ansaldi e Nagatomo. L’ex genoano non sta vivendo uno dei suoi momenti migliori, ma per tentare di arginare le scorribande eventuali di Cuadrado, darebbe più affidabilità del giapponese. In mezzo al campo i giochi sono quasi fatti: Gagliardini, a riposo in Coppa Italia, ci sarà. Al suo fianco balla tuttavia una maglia tra Brozovic e Kondogbia. Tutto fatto in avanti dove, a supporto di Icardi, rimarrà il trio Candreva-Joao Mario-Perisic. Eder, in risalita, Barbosa e Palacio pronti a subentrare.
LE CERTEZZE DI ALLEGRI – Sul Fronte della Juventus, invece, al momento nessun dubbio sugli 11 da schierare in partenza. Fiducia al 4-2-3-1 varato di recente, fiducia ai soliti interpreti: davanti al neo 39enne Buffon la coppia Bonucci-Chiellini, sugli esterni Alex Sandro e Lichtsteiner. A centrocampo il genio di Pjanic affiancato dalle precise geometrie di Khedira; in avanti come sempre Higuain, coadiuvato da Mandzukic, Dybala e Cuadrado. Soprattutto la Joya argentina può diventare l’arma in più per Allegri: bravissimo a creare calcio anche a 40 metri dalla porta, fenomenale nel trovare spazi tra le linee.
BOMBER A CONFRONTO – Dybala a parte, la sfida tra Juventus e Inter è anche soprattutto quella tra Icardi e Higuain. Bomber di razza allo specchio, verrebbe da dire. Entrambi argentini, entrambi a quota 15 reti in questo campionato, entrambi determinanti per le rispettive squadre. Ma, a ben guardare, forse Boninsegna non ha tutti i torti: il Pipita ha una media gol per minuto superiore a quella di Maurito (uno ogni 118′ contro 140′), ma la punta nerazzurra lavora più con i compagni: per lui 8 assist, che tradotti sono altrettanti centri a favore. Il che porta punti. Ecco dove l’Inter ha fatto il salto di qualità: alla Pinetina non è più, da un pezzo, Icardipendenza.
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