Il Milan agli ottavi di Coppa Italia, ma quanta sofferenza con il Crotone
Di francodi Lorenzo Cristallo
Tutto come previsto, anzi no. Il Milan si qualifica agli ottavi di finale di Coppa Italia dove incontrerà il prossimo 17 dicembre la Sampdoria a “Marassi”, ma quanta sofferenza per liquidare la pratica Crotone. I calabresi forti della spinta dei cinquemila presenti a “San Siro” hanno dato vita ad una gara combattuta e in bilico fino all’ultimo istante dei tempi supplementari. Mihajlovic alla vigilia aveva dichiarato che in caso di eliminazione sarebbe stata una catastrofe. Per sua fortuna nessuna scossa tellurica in casa rossonera, ma è innegabile che più di qualche cosa non ha girato alla perfezione.
Il tecnico serbo attua un massiccio turnover e schiera i suoi uomini con il “4-3-3”. A centrocampo si rivedono in azione i “desaparecidos” Josè Mauri e Nocerino mentre in attacco a supporto della punta centrale Luiz Adriano, vi sono Honda e Suso. I calabresi guidati egregiamente dal tecnico emergente, scuola “Gasperini”, Juric, si presenta alla scala del calcio senza fare barricate e con un “3-4-3 “ propositivo, con in attacco il tridente De Giorgio-Palladino e Torromino.
Il primo squillo del match è proprio dei pitagorici che si rendono pericolosi con un crosso ficcante di Martella, sul quale De Giorgio viene anticipato proprio sul più bello. Poi è il Milan che si fa vedere dalle parti di Cordaz, con un colpo di testa di Luiz Adriano che non impensierisce più di tanto l’estremo difensore del Crotone. I calabresi non mostrano nessun timore reverenziale di fronte ad una squadra dal valore qualitativo nettamente superiore e si rendono pericolosi con Torromino che va al tiro dalla distanza ed è abile Abbiati a deviare in calcio d’angolo. I rossoneri tentano di trovare il vantaggio con Luiz Adriano ma il suo tiro forte ma centrale non crea patemi al sicuro Cordaz. Brivido per il “diavolo” con Martella che mette al centro un assist preciso per De Giorgio, il quale è pronto a girarsi ma la sua conclusione viene respinta magistralmente dall’esperto Abbiati. Il Crotone rispetto al Milan si rende maggiormente pericoloso e va vicino alla rete del clamoroso vantaggio. Poi è Suso a cercare il jolly con un tiro a giro pericoloso che termina di poco a lato. Crescono d’intensità i rossoneri, e su un cross di Poli è Nocerino a provare il colpo di testa vincente ma l’estremo difensore crotonese respinge. Al termine della prima frazione di gioco la squadra di Mihajlovic colleziona l’occasione più pericolosa della gara con Suso che entra in area di rigore va al tiro, la conclusione viene respinta con la gamba da Cordaz ma Nocerino ben appostato per il tap-in, di testa, spedisce fuori. L’ultima occasione dei primi quarantacinque minuti porta la firma di Budimir, subentrato ad un acciaccato Palladino, che di testa mette di poco a lato.
La prima frazione di gioco termina sorprendentemente sul risultato di 0-0 con un Milan ben imbrigliato da un Crotone volitivo e affatto intimorito.
Nella ripresa i rossoneri si portano subito in vantaggio al 47’ con Luiz Adriano, che ben servito in profondità da Suso, supera in dribbling l’estremo difensore Cordaz e appoggiare in rete diventa un gioco da ragazzi. Goal del Milan e gli spettri dei fantasmi sembrano essere scacciati via. Ci prova qualche minuto più tardi Poli a chiudere definitivamente la pratica qualificazione con un tiro a giro che si spegne di poco alto all’incrocio dei pali. La squadra di Juric però è tutt’altro che remissiva e si rende pericolosa con Martella che riceve un assist “al bacio” da Balasa, ma il suo colpo di testa nell’area piccola termina non distante dalla traversa. Poi è il Milan a farsi vedere dalle parti di Cordaz con un tiro di Nocerino neutralizzato dall’estremo difensore avversario, frutto di un concitato batti e ribatti all’interno dell’area di rigore. Al 68’ avviene l’impensabile: Budimir si invola verso l’area del Milan, supera la marcatura di Zapata e con un tiro sul palo più lontano trafigge Abbiati. Goal storico per la compagine calabrese, rete che riscrive i piani della gara e la gioia scritta nei volti e nei sorrisi dei cinquemila supporters crotonesi giunti a “San Siro” sembrano dare la spinta giusta per una serata miracolosa. Dopo la rete del pareggio, i rossoneri trovano difficoltà nell’imbastire una manovra efficace mentre la squadra di Juric ben organizzata e sapientemente schierata in campo, concede ben pochi spazi. L’ultimo brivido nei novanta minuti regolamentari porta la firma di Budimir, vero spauracchio per la retroguardia rossonera, che su cross di De Giorgio colpisce di testa e la sfera si spegne di poco alta.
Mihajlovic in vista dell’extra-time dei tempi supplementari opera due cambi che risulteranno decisivi per l’economia del match, inserendo Bonaventura e Niang al posto di Nocerino e Suso. Nel primo tempo supplementare si sente l’importanza della posta in palio. I calabresi lasciano pochi margini di manovra agli avversari e il Milan appare alquanto innervosito e impreciso nel non riuscire a sfondare il bunker crotonese. Un brivido per Cordaz giunge con Luiz Adriano che mette al centro un assist preciso per Niang che giunge all’impatto con il pallone con un attimo di ritardo e l’azione sfuma via. Il tecnico serbo, inserisce anche Montolivo al posto di Josè Mauri perché vede i suoi uomini prevedibili nel possesso palla. Poi però la svolta del match avviene al minuto 106’ con un fallo di Cremonesi su Luiz Adriano al limite dell’area di rigore. Per il direttore di gara Fabbri non ci sono dubbi e decreta il calcio di punizione da posizione interessante. Sulla palla si presenta l’infallibile Bonaventura che anche in questa occasione non sbaglia e il suo tiro non lascia scampo a Cordaz. Milan di nuovo in vantaggio e stavolta sembra proprio che Bonaventura abbia tolto Mihajlovic dalla graticola. Nei secondi quindici minuti supplementari il Crotone oramai stanco per aver speso tantissime energie, trova difficoltà nell’impensierire Abbiati ed allora i rossoneri calano il tris con Montolivo che al 115’ minuto serve un assist impeccabile al centro dell’area per Niang che non deve fare altro che metterla in rete con un piattone. Qui termina il match, il Milan passa il turno ma quanta sofferenza.
Al termine della gara Mihajlovic toglie un respiro di sollievo ma ammette senza mezzi termini che la gara è stata complicata e molto insidiosa e che il Crotone non ha recitato affatto il ruolo di sparring partners. Sull’utilizzo di Bonaventura, Montolivo e Niang, il tecnico serbo ha risposto di aver convocato buona parte della rosa, anche i titolari, perché aveva previsto che in caso di necessità li avrebbe schierati in campo.
Di questa fredda serata di dicembre resta l’immagine suggestiva della carica dei cinquemila tifosi del Crotone che hanno vissuto una esperienza indimenticabile ed irripetibile alla scala del calcio. Un serata di festa ed emozioni e con la speranza, cullata fino all’ultimo, di un colpaccio che avrebbe avuto il sapore di un miracolo. Complimenti ai ragazzi guidati da Juric che hanno mostrato personalità e determinazione ed infatti non a caso la compagine calabrese è seconda in classifica in serie B in piena lotta promozione.
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