Champions: Napoli sul ciglio del burrone, ma con serenità
Di Emanuele SaccardoIl peccato originale di questo Napoli a due facce – implacabile in Serie A, a corto di punti in Champions – è rintracciabile nella prima gara del Girone F, quella persa nella tana dello Shakhtar. Se fossero arrivati i 3 punti in quella trasferta (e con un po’ più di attenzione non sarebbe stato troppo difficile), oggi gli Azzurri non si troverebbero a un passo dall’eliminazione. Tutti si aspettavano un altro percorso, al netto dello strapotere del Manchester City che già sulla carta sembrava avere il primo posto in tasca. Oggi che il campo ha confermato quel che i Citizens sono in grado di fare con l’ampia scelta di fenomeni a disposizione, viene di conseguenza il pensiero che al Napoli manchi qualcosa in termini di alternative, soprattutto dopo l’infortunio di Ghoulam, terzino sinistro difficilmente rimpiazzabile.
Critiche che restano nei limiti del ragionevole, a ogni modo. Perché anche ieri sera, come all’andata e in altre occasioni, il Napoli ha messo all’angolo l’avversario di turno per una buona mezz’ora, salvo poi soccombere sia per la cifra tecnica e tattica del City che per i propri limiti – specie sulle palle inattive, tallone d’Achille dei partenopei. Un aspetto che Sarri sa bene sia necessario correggere (9 reti al passivo in 4 gare sono troppe) anche perché la qualificazione agli ottavi di Champions, adesso, è qualcosa in più che una chimera. Il 21 novembre arriverà al San Paolo lo Shakhtar, l’imperativo sarà raccogliere il bottino pieno per poi andare a fare visita all’abbordabilissimo Feyenoord (6 dicembre) nella speranza che il City già qualificato faccia comunque il proprio dovere.
A ogni modo si respira un’aria più che serena nonostante il 2-4 di ieri e la classifica semi impietosa. La consapevolezza di essere stati in grado di tenere in scacco per lunghi tratti una delle squadre più forti e in forma del Continente, dalle parti di Castel Volturno fa il paio con l’investitura di Guardiola (“battere il Napoli due volte in 15 giorni è stata un’impresa, per mezz’ora ci hanno massacrati. Adoro come Sarri fa giocare la sua squadra, è uno dei più bravi in circolazione”). Nei toni che lo stesso tecnico toscano ha usato per l’onesta analisi post partita, è chiara la consapevolezza di avere limiti da superare e punti fermi da far fruttare. Magari in Europa League.
Già, perché l’ipotesi di una ‘retrocessione’ nell’altra competizione continentale rischia di prendere sempre più piede. Ma non sarebbe un dramma e forse è proprio questo pensiero a mantenere l’ambiente Azzurro piuttosto sereno: se il Napoli non pare ancora definitivamente attrezzato per fare molta strada in Champions, è più che possibile che lo sia a sufficienza per arrivare in fondo all’Europa League. Lazio e Atalanta hanno un piede e mezzo ai sedicesimi e il Milan, pur con le sue croniche difficoltà, non dovrebbe avere problemi a qualificarsi come prima del suo girone. Avere 4 squadre alla fase finale della vecchia Coppa Uefa non sarebbe male. Forse lo sa anche De Laurentiis.
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