Atalanta-Juventus 2-2
Di Alessandro LugliPrimi due punti persi dalla Juventus in quel di Bergamo, contro l’Atalanta, nel secondo posticipo della 7/a giornata. 2-2 il risultato finale, dopo che i bianconeri erano passati in vantaggio con due reti di scarto. I campioni d’Italia erano passati avanti per 2-0 grazie alle reti di Bernardeschi e Higuain, poi la squadra di Gasperini, mai doma agguantava il pari con Caldara e Cristante. L’arbitro Damato ha annullato giustamente, dopo consultazione VAR, un gol della Juve, siglato di testa da Mandzukic, per un precedente fallo di Lichtsteiner (gomitata a Gomez). Poi lo stesso è ricorso all’aiuto tecnologico anche per confermare un rigore assegnato alla Juve per un ‘mani’ di Petagna. Che viste più volte le immagini era sembrato un tocco di spalla. L’errore dal dischetto di Dybala ha fatto rimanere le cose come erano. Ora la Juventus è seconda in classifica, a 19 punti e alla pari con l’Inter, a -2 dal Napoli.
Ecco alcune interviste raccolta dall’Agenzia Ansa.
“La polemica dopo il fallo con Lichtsteiner? Se l’arbitro ha visto una gomitata per me doveva espellerlo. Vedremo se il Var aiuterà di più gli arbitri”. Così ‘Papu’ Gomez giudica l’azione del gol annullato alla Juve per un precedente fallo, una gomitata, di Lichtsteiner proprio sull’argentino. “Sono poche le squadre che riescono a tenere testa alla Juve e una di queste siamo noi – dice ancora Gomez -.
Abbiamo sbagliato i primi minuti ma questa squadra ha una fame incredibile e abbiamo recuperato: sono orgoglioso di questo gruppo. Se ho vinto la sfida con Dybala? Paulo è un grande campione, è uno dei migliori attaccanti argentini. Ha sbagliato il rigore, io l’ho sbagliato con la Fiorentina: può capitare”.
Nel post-partita di Atalanta-Juventus il tecnico della Juventus, Massimiliano Allegri, ha analizzato la partita ai microfoni di Mediaset Premium:
“Sono contento della partita della mia squadra sotto l’aspetto tecnico e dell’intensità. Mi dispiace per i due gol subiti ma i ragazzi devono capire che non posso avere uomini che galleggiano in attacco e dunque devono curare la fase difensiva.
Var? Secondo il mio parere deve essere usata solo per casi oggettivi e non soggettivi, altrimenti quando a Marzo si inizierà a fare sul serio e gli episodi sono decisivi, si rischia che le partite durino tre o quattro ore. ù
Sarri dice che la Juve ha ancora qualcosa in più? Dico solo che la Juventus con il Napoli, l’Inter e la Roma si gioca lo scudetto fino alla fine.”
La rete annullata dal VAR allo juventino Mandzukic, che avrebbe permesso alla Juventus di portarsi in vantaggio per 3-1, ha creato varie polemiche.
Senza entrare nel merito della decisione presa riportiamo cosa prevedono i “Principi fondamentali” del “Protocollo di utilizzo della VAR tecnology” pubblicato dall’IFAB (International Football Association Board), l’organo internazionale delegato ad apportare modifiche o innovazioni alle regole del calcio:
la VAR è usata soltanto per quattro categorie di situazioni (reti, calci di rigore, espulsioni dirette, scambio di identità), e soltanto quando un chiaro errore è stato commesso dall’arbitro centrale; l’arbitro deve sempre prendere una decisione, e non può riservarsi di non decidere nell’attesa di una review (a meno dei rari casi in cui una scorrettezza sanzionata con il cartellino giallo potrebbe in realtà essere da espulsione, o quando non è chiaro chi debba ricevere una sanzione); soltanto l’arbitro può iniziare una review: tutti gli altri ufficiali di gara, inclusi i VAR, possono solo suggerire che sia iniziata una review; non deve esserci alcuna fretta: è più importante l’accuratezza della decisione che la velocità nel prendere la stessa; i calciatori non devono in alcun modo pressare o influenzare la review; nello specifico, un calciatore sarà ammonito se:
usa il ‘review signal’, ossia il gesto, fatto con le mani, che riproduce il contorno di una televisione;
entra nella RRA (‘referee review area’), cioè la zona da cui l’arbitro centrale rivede le azioni da sé;
se un dirigente si rende colpevole delle infrazioni di cui al punto precedente, questi sarà allontanato; l’arbitro deve sempre rimanere visibile durante tutto il processo per assicurarne la trasparenza; se il gioco continua dopo un certo episodio, su cui poi la VAR ritorna per farlo annullare, e nel frattempo sono state prese sanzioni disciplinari contro dei calciatori, queste NON sono annullate a meno che non si trattasse di espulsioni per DOGSO o di ammonizioni per interruzione di promettente azione d’attacco; c’è un limite massimo di tempo entro cui una certa decisione può essere rivista, e cioè si può tornare indietro solo fino all’inizio della APP (‘attacking possession phase’), ossia sino al momento in cui, in occasione di una rete, di un episodio da rigore o da DOGSO, la squadra in attacco ha conquistato il possesso del pallone per far partire l’azione che ha portato all’episodio da rivedere.
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