Berlusconi-Milan: let it Bee?
Di Emanuele SaccardoUn conto è vendere un paio di occhiali, un altro è cedere la quota di maggioranza di una società. Nel primo caso l’acquirente si accontenta di guardare se le lenti sono rigate, se la montatura sta insieme con lo scotch. Basta, tutto qui, poi via alla transazione. Nel secondo, ci vuole tempo: ci sono montagne di documenti da controllare, avvocati da convocare, voci di corridoio da tenere a bada e tanto altro ancora. Per questo l’attesissimo annuncio non arriva: Il magnate thailandese Bee Taechaubol, per gli amici semplicemente Mr. Bee, non è ancora il nuovo proprietario del Milan. Ma lo sarà mai?
In questo momento Silvio Berlusconi è con lui al Park Hyatt di Milano per l’ennesimo summit che dovrebbe portare in giornata al sospirato verdetto. Il broker asiatico sembra prendere tempo, o forse è Berlusconi a fare melina? Il paio di occhiali A.C. Milan pare avere le lenti un po’ rovinate e la montatura rattoppata con del nastro, il suo appeal non è quello di un tempo. Ma il punto non è questo, perché la società rossonera, a dispetto dell’attualità non particolarmente felice, resta un prodotto ben spendibile a livello globale. In Asia, come in altre parti del pianeta, i colori rossoneri (quindi tutto l’indotto che ne deriva, incluso il merchandising) continuano a rappresentare un’attrattiva di spessore.
Il nocciolo della questione pare essere la riluttanza di Berlusconi a cedere sin da subito il pacchetto di maggioranza delle azioni: Mr. Bee vorrebbe acquistarne il 51%, versando nelle casse del Diavolo la bellezza di 500 milioni di euro. Soldi che rappresenterebbero la classica manna dal cielo per il Club, come molti altri sempre alle prese con rossi vertiginosi da ripianare. Ma Berlusconi, si sa, pur guardando in faccia la realtà, è da quasi 30 anni il leader indiscusso di una società che lui stesso ha fatto diventare “marchio” a suon di vittorie, di ineccepibile comunicazione, di inarrivabile marketing. Mollare il trono non è una cosa facile da accettare.
I tempi sono tuttavia cambiati, non c’è dubbio. I successi sono un ricordo lontano, se n’è accorto anche Mr. Bee poche sere fa quando, ospite ad Arcore, ha potuto assistere all’ennesima sconfitta di Inzaghi e soci contro il Genoa. Anche la proverbiale capacità di fare quadrato intorno alla squadra nei momenti più delicati sembra fare acqua da tutte le parti. In più, un’altra stagione (quella prossima) senza disputare le Coppe non è soltanto uno smacco, si traduce con altre possibili entrate che se ne vanno al vento. Berlusconi deve posare lo scettro, abdicare fintanto che gli acquirenti non mancano. Per questo è di stretta attualità anche il canale aperto con Sky in merito ad una possibile vendita (o compartecipazione) che riguarderebbe Mediaset. Il piatto piange, serve addormentare l’ego per fare spazio al futuro.
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