Mirko Valdifiori: quando il lavoro e l’abnegazione pagano
Di francodi Lorenzo Cristallo
Qualcuno avrebbe scommesso anni fa sul fatto che un centrocampista onesto e tutto cuore come Valdifiori se la sarebbe vista in campo, affrontare Rooney? Probabilmente nemmeno Mirko immaginava una escalation del genere. Ed invece il centrocampista nato a Lugo e cresciuto calcisticamente nella umile e coriacea serie C1 tra Pavia e Legnano ecco conquistare la casacca azzurra a suon di prestazioni convincenti con la maglia dell’Empoli.
Il centrocampista romagnolo sta disputando una stagione fantastica alla corte di mister Sarri. Parlano i numeri che sono dalla sua parte, risulta il giocatore con miglior passaggi effettuati riusciti, sta dimostrando grande senso della posizione, sforna ottime verticalizzazioni e assist decisivi per gli attaccanti della squadra toscana. Il suo talento, la sua preziosa visione di gioco sono saliti alla ribalta della cronaca nazionale a ventotto anni. Tutto ciò testimonia la miopia degli osservatori che gravitano attorno al mondo del pallone che seguono con estrema sufficienza i talenti nostrani prediligendo i calciatori esteri, probabilmente credendo che abbiano un appeal maggiore nei cuori dei tifosi.
Valdifiori e’ all’Empoli dal 2008 e anno dopo anno ha conquistato i cuori dei supporters toscani. È diventato un vero e proprio leader di questa squadra, è stato protagonista indiscusso della scalata dalla serie B alla A nella passata stagione e quest’anno nel banco di prova nella massima serie non sta affatto deludendo le attese. Sta dimostrando a pieno le sue caratteristiche di gioco, un centrocampista dal piede vellutato, una precisione nei movimenti e nei passaggi indiscutibile e tutto ciò ha attratto l’attenzione di molti club di serie A. Su tutti pare esserci il Napoli di De Laurentiis che ha intavolato un discorso con la dirigenza dell’Empoli per ingaggiare a giugno Valdifiori. L’accordo sembra essere dietro l’angolo, tra domanda e offerta ballano 800.000 euro di differenza, uno scoglio in pratica facilmente superabile. L’arrivo del centrocampista empolese sotto il Vesuvio darebbe il via ad un cambio di panchina azzurra, in quanto il tipo di gioco di Valdifiori stride con le idee tattiche di Benitez.
Intanto tralasciando il mercato, l’attualità si chiama Empoli, una squadra che sta conquistando a suon di prestazioni convincenti la tanto agognata salvezza. Sarri ama allenare calciatori umili, che non si risparmiano, mai distratti da sirene esterne e Valdifiori incarna a pieno queste caratteristiche.
Dopo Italia-Inghilterra anche Antonio Conte ha speso parole di elogio per Mirko Valdifiori, apprezzando la sua grande umiltà e le ottime caratteristiche in campo. Al debutto con la maglia azzurra contro una squadra blasonata come l’Inghilterra ha giocato con grande personalità dimostrando quasi una certa abitudine a questi palcoscenici.
Mirko addirittura non ha fatto nessuna trafila azzurra, ne’ in under 19, né in under 21, ha subito messo piede con la nazionale maggiore e quest’impatto non è stato affatto traumatico. Per Conte questa è stata solo la prima di una lunga serie di convocazioni in azzurro perché Valdifiori dopo tanta gavetta sta raggiungendo l’apice della sua carriera in serie A.
La storia di questo onesto centrocampista italiano lascia un insegnamento molto importante, quello che nella vita non bisogna arrendersi mai, che la gavetta non deve spaventare, i campi della serie C sono stati uno stimolo importante e decisivo per lui, ed Empoli è stata la piazza che lo ha lanciato verso il grande pubblico. Mirko a 28 anni ha conosciuto il successo, la notorietà, qualcuno potrebbe storcere il naso e dire che forse è un po’ tardi. Ma Valdifiori con la sua umiltà e dedizione al lavoro e all’impegno non si pone limiti, un grande club lo aspetta e la nazionale è diventata la sua seconda casa.
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