Serie A: Inter ko. Milan da terzo posto….domani Napoli-Juventus.
Di Alessandro LugliMassimiliano Allegri ha parlato in conferenza stampa del particolare momento della sua Juventus alla vigilia del match contro il Napoli, che i bianconeri vogliono vincere per chiudere definitivamente il discorso scudetto. A tenere banco sono però soprattutto l’addio ai social nei giorni scorsi e il suo futuro sulla panchina del club torinese. “Come sono entrato, sono uscito. Non sono mai stato un fanatico dei social. L’altra sera a cena ho detto: ‘Domani chiudo i social”. A me sembra una cosa normale, non c’è nulla dietro. Mi ha meravigliato il clamore su questa decisione. Tra l’altro, mettevo solo un messaggio dopo ogni partita. Se non torniamo alla normalità, diventa tutto un problema. Capisco che le cose semplici destabilizzano… Ma la normalità deve essere all’ordine del giorno. Io sono cascato dal pero dopo le critiche post Champions. Con l’Atletico abbiamo fatto un brutto secondo tempo, ma spesso nel calcio una palla fa la differenza”. Sul futuro: “Ho visto il presidente l’altro giorno, lo vedo quasi sempre quando è a Torino. Avremo il Napoli, l’Udinese e l’Atletico, poi parleremo di come è andata l’annata e del futuro. Io sono legato alla Juve. In quattro anni ci siamo tolti tante soddisfazioni. Siamo ancora in corsa per il campionato e per la Champions. Si erano create delle grandi aspettative su questa Juve in maniera sbagliata. Si pensava che andassimo a vincere 3-0 con l’Atletico…”. Le tante critiche nei suoi confronti: “E’ giusto che le critiche ci siano, le accetto se sono costruttive. Ma se si parte da un presupposto che si perde di vista la realtà dei fatti non mi sta bene. Vincere non è facile, è una cosa straordinaria. Vincere i campionati non è semplice, nessuno regala nulla. In Champions può succedere di tutto. La Champions è così, non è il campionato che puoi recuperare. In Champions se perdi sei bello che andato. Il Real ci ha messo 11 anni per vincere la Decima. Ingratitudine? I tifosi che vengono allo stadio mi hanno sempre rispettato e hanno fatto sentire il loro apporto in modo straordinario e non posso che ringraziarli. Se a fine partita non manifesto con salti e capriole la mia gioia non ci posso fare niente. Sono l’allenatore e devo dare un esempio. Quando si va in panchina, siamo degli esempi e io mi comporto come sono. Devo essere accettato per come sono. Con l’Atletico ero infastidito per il secondo tempo e arrabbiato con me stesso”. SPORTAL.IT | 02-03-2019 13:00
Non c’è Napoli-Juventus senza una sana tensione della vigilia. Così, sebbene l’attesa per la sfida del San Paolo sia ammortizzata dai 13 punti di ritardo che la squadra di Ancelotti accusa da quella di Allegri, il ricordo del testa a testa per lo scudetto dello scorso anno è ancora vivo nelle menti dei tifosi e di chi lo ha vissuto da vicinissimo. Come Aurelio De Laurentiis, che in una lunga intervista concessa al ‘Corriere dello Sport’ ha parlato di tutto, dalla rivalità con i bianconeri fino al mercato, partendo però proprio dalla ferita della scorsa primavera, per finire a parlare di arbitri e Var: “Le ferite, quando sono profonde, restano nell’anima e non nella carne. E quella è aperta e lo resterà per un po’, penso. Che gatta ci covi, sulla conduzione dei campionati, è un sospetto di parecchi, mica il mio. E che ciò sia un male comune diffuso in altri tornei, è un fatto. Però vorrei fosse chiaro un aspetto: il Var è stato istituito per evitare errori arbitrali. E se non viene usato con coscienza, pensar male è inevitabile. E di dubbi ne ho avuti tanti nella passata stagione. Comunque prima o poi ci toglieremo anche la soddisfazione dello scudetto”. Passando al mercato, e restando ai ricordi, De Laurentiis ha parlato della possibilità di portare a Napoli Mauro Icardi, trattato nell’estate 2017. Un’ipotesi che non tornerà di moda: “Certe cotte hanno un loro momento. Da ragazzi è successo a tutti, senti pulsare il cuore d’estate poi torni a scuola, rivedi quella compagna di classe, e ci sorridi su. Difficile si riproducano sentimenti e situazioni, non facciamo collezione di numeri 9”. Anche Max Allegri ha sfiorato la panchina del Napoli, dopo essere stato in azzurro da giocatore a fine anni ’90: “Quando lo chiamai, era ancora impegnato. E quando si liberò, io avevo già stretto la mano a Benitez. Però chapeau per tutto quello che ha saputo fare, per i trofei vinti, per la capacità di essere sempre padrone delle varie situazioni. Non so se abbia qualcosa in comune con Carlo, certamente sono diversi nella loro espressione calcistica: con Ancelotti ci si diverte di più, mentre Allegri mi pare abbia l’ossessione del risultato. Se Ancelotti restasse qui per sempre mi farebbe il regalo più bello della mia vita”. SPORTAL.IT | 02-03-2019 12:00
Empoli e Parma impattano per 3-3 nello spettacolare anticipo della ventiseiesima giornata di campionato. Al Castellani apre le danze Gervinho al 13′ sugli sviluppi del calcio di punizione di Siligardi, i padroni di casa pareggiano al 18′ con Dell’Orco su traversone di Farias. Prima dell’intervallo, tra le proteste dei toscani per il recupero prolungato, il Parma trova il 2-1 con Rigoni. Nella ripresa Caputo si guadagna e firma il rigore del 2-2 al 59′. Nel caotico finale, Bruno Alves si vede prima annullare e poi riassegnare dalla Var il gol all’85’, riequilibrato però nei minuti di recupero da Silvestre in girata, resa letale grazie a una deviazione involontaria dello stesso Bruno Alves. Il Parma non si arrende e Kucka in rovesciata va a un passo dal 4-3, ma Dragowski gli nega il gol. In classifica la squadra crociata sale a quota 30 punti, l’Empoli è a 22. SPORTAL.IT | 02-03-2019 17:10
Cade il Brescia nella 27esima giornata di serie B. La capolista, in serie positiva da 13 partite, è stata sorpresa in casa dal Cittadella, a segno con Finotto, e rischia ora di essere riavvicinata dal Benevento, impegnato lunedì con il Livorno, e dal Palermo, in campo alle 18 contro il Lecce. Finiscono in parità le altre due partite in programma alle 15: sfida salvezza senza gol tra Padova e Crotone, Ascoli indenne sul campo del Carpi penultimo: finisce 1-1 (Poli replica a Ngombo). I risultati del pomeriggio Brescia-Cittadella 0-1 Carpi-Ascoli 1-1 Padova-Cremonese 0-0 SPORTAL.IT | 02-03-2019 17:25
Milan fortunato: vittoria su autogol, sorpasso ai danni dell’Inter e terzo posto. Ma Sassuolo superiore a San Siro. La partita e’ stata piuttosto complicata, combattuta, difficile da sbloccare per i rossoneri. La squadra di De Zerbi non e’ stata un avversario arrendevole e dopo l’autogol di Lirola su angolo, ha colpito un palo con Boga che ha anche segnato un gol, poi annullato per fuorigioco. La formazione neroverde aveva anche costretto Donnarumma a due grandi parate sui tentativi di Djuricic e Berardi. Insomma il Sassuolo avrebbe meritato di piu’, dopo il primo tempo. Anche nella ripresa la squadra di De Zerbi ha attaccato di piu’. Ma l’espulsione di Consigli ha pregiudicato la partita del Sassuolo, rimasto in dieci. Cosi’ il Milan l’ha fatta franca. Non una giornata gloriosa, ma tre punti molto pesanti. Il sorpasso del Milan sull’Inter (a quindici giorni dal derby) ha galvanizzato tutto l’ambiente rossonero che ora cerchera’ di conservare il terzo posto e si preparera’ con spirito e…portafogli ad affrontare la Champions. Battere il Sassuolo, dopo aver vinto largamente all’andata, non e’ stato un compito arduo, diremmo fortunoso: la squadra di Gattuso stava bene, ma ha giocato male, rischiando, e l’unico cambiamento operato e’ stato il rientro di Calabria al posto di Conti. De Zerbi invece, in un momento difficile, privo delle squalificato Duncan, ha presentato diverse novita’ rispetto alla gara pareggiata con la Spal: Lirola esterno, Demiral centrale e Peluso a sinistra in difesa; l’ex rossonero Locatelli a centrocampo, Berardi e Boga in attacco. Il Sassuolo meritava di piu’. Davanti a oltre 60.000 spettatori – a conferma del ritrovato entusiasmo dei tifosi rossoneri – la squadra di Gattuso ha giocato in maniera blanda. Il Sassuolo e’ sembrato ben messo e ha opposto una buona densita’ a centrocampo, non consentendo al Milan di verticalizzare. Il primo a tirare (male) e’ stato Piatek, manco a dirlo. Paqueta’ ha cercato di vivacizzare la manovra rossonera che e’ andata vieppiu’ intensificandosi con il passar dei minuti. Dopo l’applauso a Davide Astori, qualche proiezione in avanti del Sassuolo e Djuricic, su assist di Lirola da destra, ha costretto Donnarumma a un ottimo intervento a terra in controtempo, per salvare. E’ cominciata una fase favorevole al Sassuolo, che con Boga e Lirola (pericoloso) ha infastidito il Milan. Spezzato il piccolo assedio, la squadra rossonera si e’ riproposta con Paqueta’. Anche Suso ha creato qualche pallone pericoloso, ma nessuno l’ha spinto dentro. Calhanoglu sulla sinistra ha creato un’azione pericolosa e sugli sviluppi e’ nato un angolo da destra. Sulla battuta, al 35′, Locatelli ha deviato all’indietro di testa; Piatek, Musacchio e Lirola si sono buttati e il difensore neroverde ha involontariamente spinto la palla dentro: autogol. Al 39′ una gran giocata di Boga (che bravo!): destro che ha superato Donnarumma e ha scheggiato il palo alla sinistra del portiere rossonero. Poco dopo lo stesso Boga (partito in offside) da sinistra ha infilato con un pallonetto Donnarumma, ma il (bel) gol e’ stato (giustamente) annullato. Ci ha provato anche Locatelli, fuori. Piu’ Sassuolo che Milan, nei primi 45′. Bakayoko e’ stato graziato da Valeri (sotto gli occhi di Rizzoli) per un intervento da secondo giallo e quindi da espulsione, tanto che Gattuso all’11’ ha fatto entrare Biglia. Il Sassuolo ha cominciato meglio nella ripresa. Male il Milan, chiaramente in difficolta’. Assalti della squadra di De Zerbi, cross, pericoli creati da Djuricic. Un angolo di Sensi a rientrare ha costretto Donnarumma a cavar fuori la palla dalla porta. Il Milan ha offerto qualche break con Suso. Bourabia ha sostituito Locatelli. Su contropiede di Piatek (non pericolosissimo, stavolta) con palla alta di Kessie, Consigli fuori area ha tentato di intervenire di testa, non c’e’ arrivato e ha toccato il polacco che e’ caduto: rosso confermato dalla Var. Pegolo ha preso il posto di Magnanelli ed e’ andato in porta. E poi Matri in vece di Djuricic. Gattuso ha fatto entrare Castillejo per Paqueta’, poco brillante. Kessie ha tirato su Pegolo la palla della sicurezza. L’ex rossonero Matri ha impegnato subito Donnarumma a terra. Gattuso ha sostituito Piatek (non in giornata) con Cutrone. Un’ottima proiezione in avanti di Kessie e’ finita fuori. Una punizione di Berardi e’ finita alta. Alla fine il Milan ce l’ha fatta, ma con l’aiuto della dea bendata. Nel calcio, la fortuna conta molto (raisport.it)
L’Inter cade in casa del Cagliari e mette al rischio il terzo posto restando a quota 47 in classifica a +2 sul Milan che domani ospiterà in casa in Sassuolo. Passo avanti invece dei sardi sulla strada della salvezza: i rossoblu si portano a 27 punti a +9 sul Bologna terz’ultimo che affronterà invece l’Udinese. Tutto avviene nel primo tempo. Al 31′ Ceppitelli su punizione tagliata dalla destra di Cigarini, interviene di testa e mette in rete. Dopo 7 minuti il pareggio che illude l’Inter: cross di Nainggolan dalla Martinez sul primo palo beffa Cragno e ristabilisce la parita’. Il Cagliari pero’ si riporta avanti e al 43′ torna in vantaggio: traversone dalla destra di Srna, Pavoletti a centro area e con una girata batte Handanovic. Il secondo tempo vede i sardi controllare e anzi, nel recupero ha a disposizione un rigore per arrotondare il risultato, fallo di Skriniar ai danni di Despodov e Barella sul dischetto che pero’ calcia alto e manda sopra la traversa. L’incontro si conclude cosi’ con i festaeggiamenti dei padroni di casa e coi nerazzurri, alle prese con caso Icardi, che tornano a casa a mani vuote e con ulteriori problemi.
I FACTS DI CAGLIARI-INTER 2-1:
Il Cagliari ha vinto due delle ultime tre gare di Serie A (1P), lo stesso numero di successi che aveva ottenuto nelle precedenti 15. L’Inter non ha trovato il successo in sette delle ultime nove trasferte di Serie A (3N, 4P). L’attaccante del Cagliari Leonardo Pavoletti ha segnato quattro gol nelle sue ultime quattro presenze in Serie A alla Sardegna Arena. Il Cagliari non vinceva un match di Serie A contro l’Inter da ottobre 2016 (2-1 esterno) – quattro sconfitte da allora, prima di questa vittoria. In Serie A il Cagliari non segnava due gol contro una squadra attualmente prime quattro posizioni in classifica da maggio 2017: 2-1 interno contro il Milan. Per la seconda volta in carriera, Radja Nainggolan ha segnato o fornito assist per quattro match consecutivi in Serie A (la prima volta nel febbraio 2017 con la Roma). Due dei tre assist di Nainggolan in Serie A con la maglia dell’Inter hanno favorito un gol di Lautaro Martínez. Tre dei cinque gol in Serie A di Lautaro Martínez sono stati segnati di testa, due dei quali al Cagliari. Il Cagliari non segnava due gol in un primo tempo di Serie A da dicembre 2017 (v Atalanta). Luca Ceppitelli è il primo difensore del Cagliari a segnare in Serie A da maggio 2018 (v Atalanta, sempre con Ceppitelli). Primo errore dal dischetto in Serie A per Barella, che aveva trasformato tutti i precedenti tre calci di rigore nella competizione. Oggi Ivan Perisic ha tagliato il traguardo delle 150 presenze con la maglia dell’Inter, mentre Kwadwo Asamoah ha giocato la sua 250ª partita in Serie A; infine è la 100ª gara nel massimo campionato italiano per Milan Skriniar. (raisport.it)
“Giochiamo contro la squadra più forte. Faremo una partita d’attacco, perché siamo nelle condizioni ottimali per vincere”. Lo ha detto l’allenatore del Napoli, Carlo Ancelotti, alla vigilia della sfida contro la Juventus. “Abbiamo – ha sottolineato Ancelotti – voglia e ambizione per giocare al meglio e dimostrare di essere competitivi anche contro una squadra molto forte”. (raisport.it)
“Domani ci giochiamo due terzi di scudetto. E’ questione di matematica. E’ una partita dove noi ci giochiamo tantissimo”. Così Massimiliano Allegri, allenatore della Juventus, presenta la sfida di Napoli. “In caso di risultato positivo le nostre possibilità aumenterebbero tanto”, ha proseguito il tecnico bianconero in conferenza stampa. “Poi è una grande sfida perché loro l’idea di batterci per dimostrare che sono più bravi di noi ce l’hanno dentro, è una settimana o forse più che preparano questa partita. Noi dovremo fare una partita di grande livello, si affrontano le due squadre che negli ultimi anni hanno lottato per lo scudetto. Credo – ha sottolineato – che domani non sarà una partita bloccata, il Napoli gioca in modo molto più diretto e troveremo quindi qualche spazio in più”. Passando alla Champions: “Ci hanno dato per morti prima di essere eliminati, di conseguenza sono venute fuori voci che Allegri va via per una seria di motivi che non sono assolutamente veri”. Il tecnico ha assicurato che “la squadra arriverà in ottime condizioni. Questa settimana, la prossima e prima di Madrid saranno giorni che sfrutteremo per migliorare la condizione atletica. Le condizioni di Bonucci e Chiellini miglioreranno sicuramente. Douglas Costa speriamo di recuperarlo e Pjanic, come tutta la squadra, andrà avanti di condizione. Poi se riusciremo a passare non lo so, ma sicuramente saremo pronti per la partita”, ha aggiunto. (raisport.it)
Nella 27esima giornata di Serie B il Brescia cade in casa contro il Cittadella 1-0: decide il gol di Finotto all’11’. Per Corini un punto nelle ultime due partite. Il Palermo non sbaglia contro il Lecce, ringrazia Trajkovski e Puscas per il 2-1 finale (inutile la rete di Tabanelli al 93’) che riporta i rosanero al secondo posto, a sole due lunghezze dal Brescia capolista. Lunedì tocca al Benevento rispondere nell’impegno contro il Livorno.
BRESCIA-CITTADELLA 0-1 Il Brescia vuole reagire al pareggio di Padova, il Cittadella sogna di entrare nella zona playoff della classifica. La squadra di Venturato inizia meglio la gara, con personalità e coraggio e il campo premia l’atteggiamento ospite. All’11’ Alfonso respinge il tentativo di Schenetti che sterza e si libera, Finotto al volo non sbaglia da dentro l’area per il vantaggio del Cittadella. Brescia che ha difficoltà a scuotersi, in una giornata in cui fatica a costruire in fase offensiva e anzi Alfonso deve salvare i padroni di casa dal doppio svantaggio sulla conclusione di controbalzo di Schenetti. Nella ripresa non arriva la scintilla giusta per la capolista, anzi. Moncini non riesce a toccare il pallone a pochi metri da Alfonso, il Brescia resta attaccato alla gara e nel finale prova almeno a trovare il pareggio, ma la pressione è disordinata e poco lucida. Le uniche occasioni sono per Torregrossa, ma prima Paleari si oppone e poi è lo stesso numero 11 del Brescia a mettere sull’esterno della rete a pochi centimetri dalla porta. Brescia che resta fermo a 47 punti, Cittadella che sale a 36, scavalcando il Perugia e prendendosi l’ultimo posto buono per i playoff.
PALERMO-LECCE 2-1 Il Brescia si è piantato in testa alla classifica, il Palermo è terzo dopo la brutta sconfitta di Crotone e deve dare un segnale a sé e a tutto il campionato. Il Lecce di Liverani, però, è squadra vera e con obiettivi ambiziosi tanto quanto quelli dei rosanero. Al Barbera, insomma, si gioca per tornare in Serie A al più presto possibile. La squadra di Stellone è la prima a provare a indirizzare la partita dalla sua parte, già al 4’ Trajkovski dal limite dell’area tira forte e preciso alle spalle di Vigorito che non può nulla. Il Lecce non si scompone e inizia a tenere a lungo il pallone, con il Palermo costretto sulla difensiva. I giallorossi però fanno fatica a concludere, l’unico a riuscirci per due volte è Falco, accentrandosi da destra e liberando il mancino su cui però Brignoli è sempre attento. Il portiere del Palermo è però superlativo al 44’ quando Lamantia si coordina al volo da dentro l’area, ma vede il suo tentativo deviato sul palo. Duello, quello tra Lamantia e Brignoli, che riparte all’inizio del secondo tempo, ma per il Lecce c’è solo un calcio d’angolo. Al 52’, poi, il Palermo trova il lampo che vale il raddoppio: Puscas sfrutta un velo, entra in area e batte sotto la traversa Vigorito. Il Lecce non vuole uscire dalla partita e poco dopo tenta di dimezzare lo svantaggio, ma il solito Falco è chiuso dal solito Brignoli, mentre a metà frazione la conclusione dell’esterno offensivo di Liverani è larga. Nel Palermo invece ci prova Trajkovski a chiudere ogni discorso, senza fortuna da posizione molto angolata. Al 93’ Tabanelli trova il modo di segnare per il Lecce con una meravigliosa conclusione al volo che Brignoli guarda finire all’incrocio dei pali, ma è ormai troppo tardi. Stellone torna a sorridere, ma soprattutto si riprende il secondo posto e vede di nuovo il Brescia vicino, a soli due punti di distanza.
PADOVA-CROTONE 0-0 Ultima contro terzultima, basta la classifica di Padova e Crotone a raccontare l’importanza di questa sfida per entrambe le squadre, reduci da due risultati incoraggianti contro Brescia e Palermo. La paura di perdere però si impadronisce di tutti i giocatori in campo, se poi si aggiunge una qualità della manovra con più ombre che luci il risultato del primo tempo non può che essere l’assenza di vere possibilità di modificare il risultato. Gara che può cambiare al 57’, quando Sampirisi prende il secondo giallo, forse un po’ severo, lasciando il Crotone in 10. Padova che allora ci prova, ma trova solo imprecisione con i suoi attaccanti. Mbakogu da fuori e Cocco di testa da due passi mettono a lato i palloni che avrebbero potuto cambiare la storia di questa sfida.
CARPI-ASCOLI 1-1 Il Carpi ha bisogno di punti per inseguire posizioni diverse dalla penultima in classifica, Ascoli che cerca di puntellare una situazione in questo momento tranquilla. Gara che si sblocca in favore degli ospiti al 42’: Beretta protegge un pallone sul fondo e lo mette in mezzo per Ngombo che in corsa tocca di sinistro e mette in porta. Carpi che rimette tutto in equilibrio a inizio ripresa: al 48’ il capitano Poli è bravo a deviare una punizione, con il pallone che diventa imprendibile per Milinkovic-Savic. Ascoli che si rende ancora pericoloso con Beretta a metà frazione, ma Piscitelli dice di no. Nel finale bianconeri in 10 per il rosso di Ganz e Carpi che ci prova, senza però trovare un episodio favorevole per conquistare tre punti fondamentali. (sportmediaset.com)
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