Difesa, questa sconosciuta
Di francesco Le squadre piccole e medie hanno vinto qualche scudetto basandosi su una difesa di ferro e un paio di campioni: mi riferisco a Cagliari, Verona, Sampdoria. Ma anche Napoli, Fiorentina e – in parte – Lazio e Roma. In questa stagione io vedo difese oscene nelle compagini di medio cabotaggio. I cosiddetti laterali che vanno a fare le ali, i mediani che si improvvisano trequartisti, i due difensori centrali sempre in cerca di gloria in area avversaria. Risultato: le squadre piccole e medie prendono gol a bizzeffe.
Perché c’è così tanta differenza in classifica fra le grandi e le altre? La giustifcazione – che torna sempre buona – è la differenza di investimenti. Sarà, ma anche in passato era così; eppure ci sono state diverse sorprese. Il motivo? C’erano allenatori che badavano al sodo, senza fronzoli né strane idee per la testa. La difesa era bloccata, con almeno un libero; e i mediani si piazzavano davanti alla difesa a tirare calci a chiunque. Al resto, ci pensavano campioni di calibro diverso, che non venivano venduti, ma su cui si costruiva una squadra di portatori d’acqua: da fenomeni assoluti come Gigi Riva (Cagliari: foto) e campioni come Chinaglia (Lazio), fino a gente con desiderio di rivalsa (come Fanna, Verona).
Adesso invece c’è la mania della zona a tutto campo, della difesa altissima, del gioco arioso. Con tanti bei 5-0: per gli altri…
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