Diego Maradona
Di Alessandro Lugli“Quando arrivai a Napoli, dopo che ci fu la presentazione al San Paolo davanti a 70.000 persone rientrai giù negli spogliatoi e abbracciai Claudia. Dissi: “Cosa c’è dietro a tutto questo?” Erano in migliaia solo per salutarmi.
Cominciai a girare la città, e mi rendevo conto che quella Napoli era simile alla mia Buenos Aires. Ragazzini per strada giorno e notte, quartieri poveri, case distrutte. Quella era la mia casa, la mia gente. Per questo è stato subito amore.
Mi chiesero il paradiso e glielo consegnai. Lo rifarei altre cento volte. Napoli è una città che ti mangia se non stai attento, ed io ci sono cascato come uno stupido. Il problema però sono stati i giornali, sono stati i poteri forti. Mi hanno sempre usato per fare soldi, dal primo momento.Davo da mangiare a tutta Italia.
Se andavo a trovare un mio amico scrivevano che ero andato dalla mia amante. Se andavo a fare un giro fuori Napoli, scrivevano che non volevo più giocare per il Napoli.
Una sera andai dal mio compagno di squadra Eraldo Pecci che abitava a Via Scipione Capece come me. Il giorno dopo sui giornali scrissero che ero andato ad una festa privata con molte escort.
Ho fatto mangiare mezza Italia, tra giornalisti, scrittori e tv. Ho dato lavoro a migliaia di persone, come nessun politico ha mai fatto. Nessuno mi ha mai ringraziato per questo”.
Diego Maradona
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