Ottavi: Francia e Germania eliminano l’Africa dal Mondiale
Di Emanuele Saccardo79′ Pogba (F), 92′ Yobo aut. (N)
Germania – Algeria 2-1 d.t.s. (0-0)
92′ Schürrle (G), 119′ Özil (G), 121′ Djabou (A)
Il Vecchio Continente ha avuto un moto d’orgoglio nel nome di Francia e Germania, il campionato del Mondo brasiliano saluta la qualificazione ai quarti di finale delle due formazioni europee che vanno ad aggiungersi all’Olanda. In un torneo che sin qui si è espresso con un marcato accento sudamericano, tedeschi e transalpini rinvigoriscono l’orgoglio calcistico continentale a spese dell’Africa, la cui rivelazione Algeria soprattutto sembrava poter essere, al pari di Costa Rica e Colombia, un’altra lieta sorpresa.
Il sogno è stato bello finché è durato, Nigeria e Volpi del deserto si sono dovute arrendere al cospetto della maggiore qualità e della superiore esperienza internazionale di Müller, Benzema e compagnia bella, nonostante molti dei giocatori africani giochino stabilmente nei maggiori campionati d’Europa. Proprio per questo le due gare non sono certo state delle passeggiate per Deschamps e Löw: la Francia ci ha messo quasi ottanta minuti per trovare la via della rete grazie al primo sigillo mondiale di Pogba (terzo centro complessivo in Nazionale), con la gentile collaborazione del portiere Enyeama, allontanando così lo spauracchio dei supplementari scongiurati definitivamente dall’autorete di Yobo per il tombale 2-0. La Germania invece all’extra time ci è dovuta arrivare per avere ragione di un’Algeria che sembrava non voler morire nemmeno dopo le reti di Schürrle e Özil. L’ottima formazione nordafricana ha infatti provato fino all’ultimo ad agguantare i calci di rigore, accorciando in pieno recupero con Djabou e tentando l’assalto disperato trenta secondi più tardi.
Onore delle armi, dunque, per gli sconfitti; stima e fiducia per i nostri cugini e per i soliti teutonici. Con qualche “però” nel mezzo. La Francia è apparsa involuta rispetto alla macchina semi perfetta ammirata nel girone: la condizione fisica generale mostrata contro la Nigeria può far venire qualche dubbio al c.t. Deschamps in vista della sfida in programma venerdì proprio contro la Germania, sicuramente più in palla a dispetto dei centoventi minuti di fuoco di ieri sera. A preoccupare è anche il gioco, a tratti lento e povero di idee, specialmente negli ultimi trenta metri; la chiave di volta per indirizzare la partita è stato l’avvicendamento tra Giroud e Griezmann, utile quest’ultimo per far ritrovare il ruolo di centravanti puro a Benzema: non è stato un caso che le migliori occasioni siano arrivate dopo il cambio, con il bomber madridista vicino a sbloccare la partita prima del colpo di testa vincente di Pogba.
La Germania, dal canto suo, ha offerto la consueta prova quadrata e a tratti spumeggiante: Müller ha dettato legge dalla trequarti in su – soprattutto nella ripresa e nei supplementari (suo l’assist per il vantaggio) -, Neuer non ha effettuato una parata e ha giocato da libero aggiunto sventando i velenosi contropiede algerini, Özil, nonostante una prova timida a testimonianza di un momento tutt’altro che brillante, si è fatto trovare pronto nel momento in cui serviva dare il colpo di grazia all’avversario. Il pronostico per il quarto di finale tutto europeo, dati i presupposti, arride all’armata tedesca, ma nel Mondiale degli “attimi” che cambiano le prospettive nulla è scritto e tanto meno prevedibile.
Una nota di merito va all’avversario della Germania, la quasi rivelazione Algeria: insieme alla squadra guidata da Löw ha offerto uno spettacolo degno della kermesse calcistica più importante del pianeta, centoventi minuti che, per lunghi tratti, sono stati uno spot del bel gioco. Gianni Brera amava dire che il match perfetto è quello che termina sullo 0-0 e, visti i primi novanta minuti di Porto Alegre, gli si deve dare ragione. L’estremo difensore africano Bolhi ha tenuto spesso a galla i suoi con interventi straordinari, se così non fosse stato forse il teorema breriano non sarebbe risultato facilmente applicabile, però tant’è.
Curiosità: la Germania conferma la propria forza in un ottavo di finale al campionato del Mondo, perché soltanto nel 1938 si arrese perdendo la gara bis contro la Svizzera (1-1 il primo incontro, 4-2 a favore degli elvetici la ripetizione); oltre a questo, vendica il 2-1 subìto proprio dall’Algeria durante Spagna ’82, pareggiando letteralmente i conti con lo stesso punteggio. Allora erano un’altra Germania (Ovest), un altro calcio, un altro Mondo. Non manca tuttavia una filosofia calcistica comune a quella di un tempo, in grado di poter spingere la Nazionale teutonica fino all’ultimo atto del 13 luglio.
QUARTO DI FINALE:
Francia – Germania (4 luglio, ore 18, Rio de Janeiro)
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